Quand’ero bambino io, e prima di me tanti altri e si narra come leggenda che le cose fossero sempre andate così, per andare a scuola – già dalle elementari – si usciva di casa con un certo anticipo (perché guai ad arrivare a portone già chiuso: si rischiavano note, sospensioni e pure scapaccioni), si passava dall’alimentari a comparsi un panino, si entrava in aula. E poi, al suono della campanella, si ripeteva lo stesso cammino, a percorso inverso, saltando solo la tappa all’alimentari per non incorrere nelle ire di nonne e mamme che per pranzo preparavano l’impossibile. Tutto questo lo […]