Alberta FerrettiAbiti come oggetti di affezione. Alberta Ferretti non si smentisce e continua quel dialogo con le donne attraverso l’esplorazione e l’osservazione delle mille sfaccettature della psicologia femminile. Abiti pensati come estensione e strumento di personalità in uno stile di equilibri e contrasti, etereo e presente, in fondo romantico.

“Anche la mia nuova collezione nasce dall’osservazione della complessità delle donne di oggi, al contempo romantiche e contemporanee, sognanti, ma concrete. Questa dualità è tradotta in un mix di capi leggeri e ariosi accostati a tessuti pesanti e materici. La mia donna non vuole travestirsi, ma tradurre il suo sentire in abiti che rimangano nel suo guardaroba a lungo, grazie anche alla qualità del Made in Italy, un tesoro meraviglioso di cui andare orgogliosi”, spiega la stilista con passione.

Forza e delicatezza contraddistinguono, quindi, la sua donna, con la quale conversa per evolvere i codici e le sfumature di uno stile profondamente personale: volitivo nel suo essere delicato, sottile nella scelta di una morbida incisività.

“Il mio desiderio è di renderle libere creando per loro degli abiti che le facciano sentire belle e a proprio agio, per questo nel corso della mia carriera sono sempre stata ispirata dalle donne e dalle loro vite”.

Romanticismo, seduzione e sensazioni notturne pervadono la sfilata, perché la notte si sa è un modo intrigante di porgersi, di attrarre.

Lunga e liquida è la silhouette della donna di Alberta Ferretti issata su tacchi dai volumi design, esaltata dalla palette di neri, ematite, grigi scuri, mescolati a falsi neri come il prugna, tocchi sensuali di rubino e ciliegia e note cosmetiche di cipria, turchese, ottanio.

Il guardaroba mescola leggere sottovesti a tailoring maschile, blouson di pelle e tailleur impeccabili, cappotti di shearling e tuniche di velo, trench che sembrano mantelle ed abiti smaterializzati in sapienti trasparenze.

MoschinoÈ una ribellione infusa di un pizzico di regalità nonconformista, la nuova collezione di Moschino che racchiude il fascino aristo-punk e il surrealismo di Salvador Dalì, in cui emerge con carattere una verve rivoluzionaria: i tradizionali canoni estetici della maison vengono rivisitati, alterati per sfidare le convenzioni. I must-have di Moschino sembrano fondersi alterandosi come i corpi e gli orologi penzolanti immaginati da Dalì: le patte delle tasche gocciolano, il pied-de-poule si liquefà, una borsa con il simbolo della pace si scioglie ad ogni passo della modella, le fibbie di borse e stivali sono distorte.

Un’eleganza borghese rivisitata attraverso un filtro contemporaneo è messa in scena nella collezione di Lorenzo Serafini per Philosophy, nella quale si definisce e si dà forma ad una donna consapevole della propria femminilità. Ed è proprio la ricerca di una femminilità sottile, sensuale il fil rouge che conduce in un gioco delicato di seduzione, negli spacchi che corrono lungo i fianchi, nelle zip abbassate a disegnare scolli profondi, nel gioco di cut-out grafici, ma anche nei fiocchi che scivolano sulle schiene nude.

La collezione è raffinata anche nella scelta dei colori e le scarpe, che allungano la silhouette, si riferiscono ad un consapevole realismo contemporaneo, sempre elevato, per evidenziare un sottile cambiamento.

A due passi della Rotonda della Basana, luogo della sfilata, dal 22 febbraio si ammira un’affissione a LED, nuova campagna pubblicitaria realizzata con la collaborazione di Liv Liberg ed il prezioso supporto e visione estetica della stylist Sarah Richardson.

Philosphy

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