Il dollaro segnala il futuro relativamente all’andamento dei tassi di interesse.

Smaltita la pausa del Thanksgiving siamo tornati alle solite: volumi in aumento su Borsa Italiana ancora non fanno aggio sui prezzi.

Nelle ultime 24 ore, il dollaro statunitense ha subito una flessione significativa, registrando il livello più basso degli ultimi tre mesi. Questo declino merita attenzione da parte degli investitori, poiché riflette una crescente fiducia nell’ipotesi che la Federal Reserve possa presto ribaltare la situazione, abbassando i tassi di interesse già a partire dal prossimo mese di maggio. Questa tendenza a svalutare il biglietto verde è chiaramente manifestata dai rendimenti dei titoli del tesoro americano. I titoli a due anni, che sono tra i più reattivi alle aspettative sui tassi, hanno registrato un calo fino al 4,68%, toccando il livello più basso dall’inizio di agosto.

Questo rinnovato ottimismo riguardo ai tassi di interesse è riflesso anche nell’indicatore FedWatch del CME Group, che mostra che le aspettative di un taglio dei tassi di almeno 25 punti base a maggio 2024 sono salite dal 50% circa prima dei commenti dei membri della Fed al 63%.

La pubblicazione del “Libro beige,” il rapporto periodico della Federal Reserve, attesa per questa sera alle 20:00, potrebbe confermare o meno questo sentiment, fornendo una valutazione dell’efficacia della politica monetaria restrittiva attuale nell’affrontare le aspettative del mercato, mentre il mercato del lavoro americano continua a rimanere dinamico. Domani, giovedì, saranno disponibili dati sulle spese di consumo personale, l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed, e sull’inflazione nella zona euro.

Durante la giornata, ci si aspetta dati sull’andamento dei prezzi al consumo in Spagna e in Germania, oltre a un riflesso del sentiment economico nella zona euro con l’indice della Commissione europea per il mese di novembre. Nel pomeriggio, la statistica che potrebbe avere il maggior impatto sulle aspettative degli investitori sarà la seconda stima del PIL americano del terzo trimestre.

Nasdaq ad un passo dal massimo storico con i migliori analisti a raccontare che mai il Nasdaq è stato così economico a livello di price / earning. Vacci a credere ..

Alcune segnalazioni che potrebbero diventare buy:

DE ‘ LONGHI: voglia di uncino ? Se sì è da prendere appena rialza la testa. E’ un po’ tirata come quotazione in termini di fair price secondo il DCF. In linea con il price earning con le peers e rispetto alla storia. Pericolosa per l’analisi fondamentale ma forse buona per un breakout.

ORSERO: da prendere anche questa se uncina, non molto liquida ma tant’è. Anche lei tirata con la quotazione come De’Longhi, poi quando parte chissà se si ferma. EPS medio composto a +120%.

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