Il benchmark è uno degli aspetti forse più discussi in merito ai fondi comuni di investimento.

Il benchmark , o indice di riferimento di un fondo comune, è un parametro che serve a comparare le performance del portafoglio del fondo con quelle del mercato e per valutare il rischio assunto del gestore per conseguire il rendimento del suo portafoglio.

Da qui si capisce la fondamentale importanza di questo parametro inteso come metro di giudizio.

In fase di creazione del fondo il gestore di un fondo ha l’obbligo, stabilito dal Testo Unico della Finanza, di dichiarare il suo benchmark e di pubblicare con regolarità, generalmente trimestrale, le sue performance confrontandole con quelle del benchmark.

Il benchmark può essere un indice o un portafoglio, non c’è una regola univoca.

Per fare in modo che questo confronto sia significativo, il benchmark deve essere:

  • Rappresentativo: il benchmark deve essere rappresentativo dei titoli inclusi nel portafoglio del fondo comune di investimento. A titolo di esempio, se un fondo investe in azioni ad alta capitalizzazione dell’Eurozona, un benchmark composto da obbligazioni sovrane asiatiche chiaramente non può essere rappresentativo, mentre lo è sicuramente l’EuroStoxx 50.
  • Trasparente: L’indice di confronto deve essere costruito con regole chiare e facilmente replicabili dall’investitore, in modo da non lasciare spazio a incomprensioni su quali titoli potrebbero essere inclusi o esclusi dal benchmark. Per esempio, un benchmark che può includere solo titoli con capitalizzazione superiore a 2,5 miliardi di dollari è trasparente su questa condizione di costruzione, più di un indice di riferimento che cita di incorporare solo quelle società ad “alta” capitalizzazione.
  • Replicabile: il parametro di riferimento dovrebbe essere costituito esclusivamente da attività direttamente acquistabili dall’investitore sul mercato o al limite tramite la combinazione di contratti derivati.

Il benchmark è importante quando bisogna valutare un fondo comune di investimento, perché ci si aspetta dal gestore di un fondo che possa sovra-performare, ovvero fare meglio del proprio benchmark.

Purtroppo negli anni si è assistito ad un progressivo appiattimento delle performance sul benchmark, come abbiamo detto in questo articolo i fondi per ridurre i costi che rappresentavano il vero gap dagli ETF hanno deciso di seguire il benchmark.

Per fortuna non è sempre così ma ci sono ancora gestori in grado di fare meglio del mercato, tutto sta nell’avere gli strumenti giusti per valutare l’andamento di un fondo comune in un arco temporale congruo e poter così stilare una classifica dei migliori fondi in circolazione.

Anche l’arco temporale ricopre un ruolo fondamentale nel giudicare un fondo, te ne parlo in questo articolo.

Al prossimo appuntamento a tema fondi comuni nel quale tratteremo le tipologie dei fondi..