Barbara-SpinelliBOLLICINE E FORMULA SEGRETA
La sinistra è come la Coca Cola: molti pensano che faccia male ma in tanti se la bevono. Sarà per le bollicine, per quel sapore dolciastro e consolatorio, o forse sarà per quel brand che accompagna i sogni di molti bambini che, diventati grandi, continuano ad essere bambini; perché in fondo la sinistra è un infantilismo cronico.
In effetti fu la Coca Cola a costruire l’immaginario di Babbo Natale col barbone bianco ed il vestito rosso; e quelli di sinistra, si sa, vivono per lo più di regali aspettando che Babbo Natale (alias lo Stato) scenda dal camino e metta tanti pacchetti colorati sotto il loro albero; perché il diritto al regalo è una costante dell’essere di sinistra, soprattutto di quelli che non fanno niente per meritarselo.
Ma ciò che rende incredibilmente simile la sinistra alla Coca Cola è la formula segreta: entrambe ne hanno una che nessuno conosce e che qualcuno gelosamente conserva da qualche parte.
Alcuni ingredienti li conosciamo: arroganza ideologica, senso di superiorità antropologica, intellettualismo, irrealismo, vittimismo. Altri si combinano di volta in volta a formare i diversi prototipi di “homo sinistris”, tappa del processo involutivo della specie umana.

Prendiamo una rappresentante a caso: Barbara Spinelli, la famosa intellettuale, fustigatrice delle derive berlusconiane del Paese, firma di spicco di Repubblica e oggi europarlamentare. In lei, gli ingredienti sopracitati si aggiungono ad altre tre componenti comuni a molti di quelli di sinistra: essere figli di papà, avere il cuore a sinistra ma il portafoglio rigorosamente a destra e alimentarsi di doppia morale.
Vediamo in lei come il processo alchemico si genera.

IL PROCESSO ALCHEMICO DELLA SPINELLI
Alle ultime europee la Spinelli si è candidata nella lista di sinistra “L’Altra Europa per Tsipras”, insieme ad altri due importanti intelligenze del mondo radical-snob: Moni Ovadia e Adriano Prosperi. I tre, come si addice agli intellettuali di ruolo del sinistrismo ideologico, hanno motivato la loro scelta attraverso una lettera pubblica in cui hanno spiegato che il progetto a cui aderivano era uno “straordinario elemento di novità (PRIMO INGREDIENTE: ARROGANZA IDEOLOGICA): una lista della società civile, autonoma dai partiti, per dar vita, raccogliere, rilanciare le lotte civili e sociali, di opinione e di piazza” che il “ventennio berlusconiano” aveva provato a cancellare (SECONDO INGREDIENTE: VITTIMISMO). Insomma il solito bla bla bla.
Nella lettera i tre intellettuali s’impegnavano in maniera limpida e coerente, nel caso fossero stati eletti, a lasciare il posto a candidati con “più energie e competenze”.
Appunto. La Spinelli è stata eletta e col cavolo che ha lasciato; si è tenuta stretta il seggio a Bruxelles (TERZO INGREDIENTE: CUORE A SINISTRA E PORTAFOGLIO RIGOROSAMENTE A DESTRA).
Non solo ma, passato qualche mese, la signora Spinelli ha lasciato il partito che l’ha eletta ed è entrata nel gruppo indipendente, senza pensare per un attimo a dimettersi da eurodeputato. Ovviamente la spiegazione è chiara: è stato “il partito a non essere all’altezza del progetto”, non lei. (QUARTO INGREDIENTE: ANTI-REALISMO, cioè è sbagliata la realtà non ciò che io credo).
In questi anni la Spinelli è stata, dalle colonne di Repubblica, una delle più fervide accusatrici dell’inadeguatezza della classe politica (sopratutto quella di destra) e delle sue tare comportamentali (QUINTO INGREDIENTE: DOPPIA MORALE, ovvero quello che è sbagliato se lo fai tu, diventa giusto e nobile se lo faccio io).

Alla Spinelli tutto si perdona: nessuno quindi evidenzierà le sue incongruenze e il suo “doppismo”. Crozza non le farà mai una caricatura dietro e la Littizzetto non ci farà mai una battuta sopra; fa pur sempre Spinelli di cognome e Altiero è stato sia il padre di lei che un padre dell’Europa (SESTO INGREDIENTE: essere figli di papà, aiuta)

Conclusione: in questo gioco alchemico la sinistra ti fa bere tutto. La sua incoerenza va giù che è un piacere; come un bicchiere di Coca Cola.


Su Twitter: @GiampaoloRossi

Articoli correlati:
Se Scalfari dà ragione a Berlusconi
È ufficiale, Travaglio porta sfiga

Tag: , , ,