I tre cattivi, il buono e i fessi
I cattivi sono tre; e sono sempre gli altri.
IL PRIMO CATTIVO
Il primo cattivo si chiama Assad e fa il dittatore della Siria.
La Siria è formalmente una Repubblica semi-presidenziale ma, di fatto, è un regime autoritario che reprime le opposizioni e limita la libertà di espressione. Non solo, ma la Siria ha finanziato per anni il terrorismo e i gruppi oltranzisti come gli Hezbollah libanesi che sono la spina nel fianco di Israele. Però la Siria è anche un paese economicamente solido, con uno dei migliori servizi sanitari del Medio Oriente (o almeno lo era prima della guerra civile) e, cosa rara da quelle parti, dotato di una “middle class” benestante, segnale di una società non chiusa. Inoltre, quello di Assad è un regime laico che ha sempre garantito le minoranze religiose (a partire da quella cristiana). Insomma, è si una dittatura, ma meno dittatura di altre che sono amiche dell’Occidente, come quell’Arabia Saudita campione del mondo di violazione dei diritti umani, dove se usi la parola democrazia vieni crocifisso e se ti trovano in casa un rosario vieni deportato.
IL SECONDO CATTIVO
Il Secondo cattivo si chiama Hassan Rouhani ed è il presidente dell’Iran.
Un cattivo con tendenze buone perché dialoga con l’Occidente ma sempre cattivo è, perché gli iraniani sono cattivi da prima che fossero iraniani: quando si chiamavano ancora persiani. Fu per loro che i nostri padri greci coniarono il termine “Barbari” mentre gliene davano di santa ragione a Maratona e a Salamina. Il loro pallino è distruggere Israele.
L’Iran non è una dittatura, è peggio: è una teocrazia; quanto di più ostile alla nostra cultura e ai nostri valori.
Fu con la rivoluzione iraniana del 1978 che l’Occidente iniziò a confrontarsi con l’integralismo islamico e con il terrorismo su scala globale; fu proprio per l’Iran che l’ultimo vero Presidente che gli americani hanno avuto (Ronald Reagan), utilizzò il termine di “Stato canaglia”.
IL TERZO CATTIVO
Il terzo cattivo è russo e si chiama Vladimir Putin ed è il Presidente di quella nazione.
I russi, si sa, sono cattivi per contratto a Hollywood. Nei film americani sono più cattivi dei pellerossa prima che arrivasse Kevin Kostner con “Balla coi lupi”. Il russo beve solo vodka, ha sempre il vocione e “puarla cuozì”; quindi può fare solo la parte del cattivo.
Putin, in più, è pure un ex militare, un ex agente del Kgb, ha gli occhi di ghiaccio, è cintura nera di karate e c’ha un fisico da paura: quindi non può che essere cattivo.
Nei paesi seri (come Russia o Israele) è consuetudine che a capo del governo ci vada uno che quel paese l’ha difeso su un campo di battaglia o l’ha garantito nella sicurezza nazionale. Io, che sono un bieco reazionario, pagherei per avere un Premier in Italia eletto da me che ha combattuto per il mio paese o l’ha difeso in qualche maniera. Invece me ne ritrovo uno eletto da nessuno, che per l’Italia non ha mai fatto niente essendo cresciuto tra parrocchie e circoli Arci.
IL BUONO
Il Buono si chiama Barack Obama, è americano e fa il Presidente della più grande democrazia del mondo. Lui è buono proprio perché è americano (quindi a prescindere) e poi perché si chiama Barack; se si fosse chiamato William o George, lo sarebbe stato di meno.
In più Obama è buono perché non può essere criticato: primo perché è americano e se lo critichi, diventi anti-americano, l’accusa peggiore nella storia dell’Occidente dopo quella di stregoneria nel Medioevo. Secondo perché è di colore, quindi se lo critichi, sei pure razzista.
Obama è talmente buono che gli hanno dato il Nobel per la pace sulla fiducia; lui l’ha incassato e il giorno dopo ha iniziato a seminare guerre e bombe in tutto il mondo; ma essendo “bombe umanitarie”, non contano.
Inoltre anche noi europei siamo buoni: innanzitutto perché ce lo diciamo da soli e alla fine ci crediamo; e poi perché nel mondo non contiamo niente e si sa, è facile essere buoni se non devi mai decidere nulla.
I FESSI
Per uno strano scherzo del destino, per una beffa storica o semplicemente per interessi loro, i tre cattivi si sono messi a fare la guerra ad altri cattivi più cattivi di loro: i tagliagole dell’Isis, gli incappucciati islamisti che seminano terrore in tutto il Medio Oriente, che vogliono la conquista l’Europa, il genocidio dei cristiani, la sharia e praticano la schiavitù.
I buoni dovrebbero essere contenti che alcuni cattivi combattono altri ancora più cattivi che loro buoni, non combattono. Invece no, s’incazzano. Li accusano di stare a fare la guerra non all’Isis ma a taluni “ribelli moderati” che altro non sono che quelli dell’Isis con il vestito buono.
Per Obama è comprensibile essere arrabbiato; in Siria sta facendo l’ennesima figuraccia. Putin in due settimane ha fatto contro l’Isis quello che lui non ha saputo (o voluto) fare in tre anni.
Ma gli europei? Invece di starsene zitti e pensare: “oh, meno male che quelli stanno facendo il lavoro sporco che noi non abbiamo il coraggio di fare”, loro propongono di aumentare le sanzioni contro la Russia così magari la smette di bombardare l’Isis. È proprio vero: più ti credi di essere buono e più sei solo un fesso.
Su Twitter: @GiampaoloRossi
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