Il coraggio di Tulsi

CHI È TULSI Si chiama Tulsi Gabbard ed è una “deputata” democratica americana, membro del Camera dei Rappresentanti per lo Stato delle Hawaii. Eletta per la prima volta nel 2002 (a soli 21 anni) ha lasciato il suo mandato per partire volontaria in Iraq, dove è ritornata per una seconda missione nel 2009: un papà cattolico e conservatore di Fagatogo (Samoa americane) e la mamma indù di origini europee. La Gabbard è la prima parlamentare “samoana”, la prima di religione induista e la prima donna veterana di guerra nella storia del Congresso. Da qualche settimana è al centro di violenti […]

  

Ma sui sauditi state scherzando, vero?

UNA MEDAGLIA PARADOSSALE Due settimane fa il neo-direttore della Cia Mike Pompeo, è volato a Riyad per consegnare al principe ereditario saudita Mohammed bin Naif, la medaglia “George Tenet” per il suo impegno (e quello del paese) nella lotta al terrorismo internazionale. L’ambita medaglia che la Cia ha donato ai sauditi, è dedicata al Direttore dell’intelligence americana (tuttora vivente) che ha diretto l’Agenzia durante il secondo mandato di Clinton e la Presidenza Bush. Tenet non fu solo colui sotto la cui direzione nel 1999 la Cia bombardò “per errore” l’ambasciata cinese a Belgrado, ma fu anche colui che gestì l’attentato […]

  

Normalizzare Trump! Stato Profondo vs Popolo

COS’E’ LO STATO PROFONDO In America lo chiamano “Stato Profondo”; è una malattia endemica di ogni democrazia, è il substrato del sistema di potere e di controllo di un Paese,  quell’apparato burocratico, amministrativo, poliziesco e giudiziario (decisivo ed invisibile) che si riproduce come una cellula malata nel corpo della nazione auto-generandosi nel tempo, impermeabile ad ogni cambiamento. Quando la politica (cioè Governo e Parlamento) è forte, legittimata e sovrana, lo Stato Profondo è tenuto a bada, sotto controllo e può avere persino una funzione positiva di stabilità rispetto agli interessi particolari che la politica potrebbe rappresentare. Quando la politica è […]

  

Siria: la verità di un prete

PADRE MAES Padre Daniel Maes ha 78 anni, è belga e dal 2010 opera nell’antico monastero di Mar Yakub a Qara, a 90 km a nord di Damasco. È stato chiamato lì direttamente da Madre Agnes-Mariam della Croce, la controversa suora accusata in Occidente di essere un agente al soldo di Assad per la sua attività di contro-informazione sulla guerra in Siria. Quella di Padre Maes è una figura importante dei cristiani siriani (sopratutto della comunità cattolico-melchita) non solo per la sua attività pastorale, svolta anche nei momenti più terribili della guerra, ma anche perché il suo sguardo è quello […]

  

Il bamboccione antifascista

PIEZZ’ ‘E CORE “Mamma, io esco a fare la rivoluzione!!” “Va bene, ma hai messo la maglia di lana?” Pensate sia un dialogo surreale? Non lo è. Nei giorni in cui in Italia scoppia la polemica per la figlia del ministro Padoan a capo dei cortei di clandestini e in America i nipotini di Soros mettono a ferro e fuoco Università e quartieri, picchiando, distruggendo e impedendo ai “fascisti trumpisti” di parlare “per difendere la democrazia” da un Presidente eletto democraticamente, in Germania il settimanale Bild pubblica i dati di una ricerca realizzata dal BfV (l’Ufficio Federale per la Protezione della […]

  

Lo “schema Soros” e l’immigrazione indotta

1, 2, 3… TANA PER SOROS! Per carità, sarà solo un caso, una coincidenza di quelle che servono agli scettici per dimostrare che non c’è un senso nelle cose. Fatto sta che ogni volta che la società civile, gli umanitaristi della domenica, le sentinelle democratiche scendono in piazza contro il cattivo di turno (che si chiami Putin, Trump o Marine Le Pen), dietro a loro fa capolino la faccia di Soros o meglio, il suo portafoglio. Anche nell’ultimo caso, quello del Decreto esecutivo sull’immigrazione voluto da Trump, le proteste inscenate in tutta America sono state organizzate da gruppi mantenuti con […]

  

Ma i Neocon che fine hanno fatto?

GLI SCONFITTI DI CUI NON SI PARLA Con la vittoria di Trump hanno perso in tanti: la Clinton e i democratici americani; George Soros e le sue femministe a libro paga; Goldman Sachs e i sauditi che speravano di avere una Presidente che li ripagasse dei milioni di dollari che in questi anni le hanno generosamente donato; la Cia e l’apparato tecno-militare che con il pacifista Obama, ha fatto affari d’oro tra guerre umanitarie e traffici d’armi democratici. Ma tra i grandi sconfitti dall’elezione di Trump ci sono sopratutto loro: i Neocon, l’élite intellettuale (di destra!) che in questi anni […]

  

26.000 bombe per asciugare le lacrime di Obama

MA QUANTE BELLE BOMBE… 26.172: sono le bombe che Barack Obama ha lanciato nel 2016 in sette paesi diversi: Siria, Iraq, Afghanistan, Libia, Yemen, Somalia e Pakistan. È quanto emerge dall’analisi annuale del Council on Foreign Relations. Di queste oltre il 90% (24.287) sono state lanciate su Siria e Iraq nell’ambito della Operation Inherent Resolve (OIR), la campagna contro lo Stato Islamico. Gli Stati Uniti hanno prodotto il 79% dei bombardamenti complessivi che la coalizione ha effettuato. La stima, come sottolinea Micah Zenko analista e curatore della ricerca, è da ritenersi al ribasso perché ogni “strike” può comportare più bombe; […]

  

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Orban vuole “spazzare via” Soros

ORA CI SONO LE CONDIZIONI? Dopo la Russia, anche l’Ungheria potrebbe decidere di espellere le Ong legate a George Soros le cui attività sono ritenute rischiosa per la sicurezza nazionale. È quanto affermato da Szilard Nemeth, il vicepresidente di Fidesz (Unione Civica Ungherese) il partito di governo a cui appartiene il premier Orbán. In un’intervista alla HirTv, il politico è stato chiaro: le organizzazioni legate a Soros sono “al servizio del capitalismo globale e contro i governi nazionali”. Queste organizzazioni, ha dichiarato, “devono essere allontanate con tutti gli strumenti disponibili, spazzate via ora che le condizioni internazionali sono favorevoli”. Il […]

  

Russofobia: due secoli di “fake news”

LA BUFALA DI PIETRO IL GRANDE La russofobia è un sentimento diffuso nel mondo anglosassone e affonda le sue radici in almeno due secoli di storia. Per gli inglesi d’inizio ‘800, la Russia divenne un incubo quando lo zar Alessandro I ricacciò i francesi da Mosca inseguendoli fino a Parigi dove entrò trionfalmente quel 30 marzo del 1814 che segnò il destino di Napoleone. Quel giorno un brivido scosse anche i circoli diplomatici di Londra e la corte britannica fino a quel momento simpatizzanti di Mosca: se i russi potevano arrivare in Francia, voleva dire che potevano arrivare dovunque. Per […]

  

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