05Ago 11
E con questo pensiero, andiamo in ferie…
L‘ultimo e più difficile ostacolo da superare é quello che ci si accorge di non poter fare senza l’aiuto altrui.
Con questo pensiero vi auguriamo buone vacanze… e buoni pensieri.
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L‘ultimo e più difficile ostacolo da superare é quello che ci si accorge di non poter fare senza l’aiuto altrui.
Con questo pensiero vi auguriamo buone vacanze… e buoni pensieri.
#Marino_ Ho commentato l’aforisma generalizzando, la tua osservazione è pertinente in effetti la timidezza è un valido motivo che giustifica la mancata richiesta di aiuto, ma ciò implica il superamento di tale condizione nel caso che bisogna prendere una decisione importante, altrimenti si rischia di sbagliare per poi essere tacciati di presunzione.
Distinguerei anche sul concetto dell’aiuto chiesto e dato come si potrebbe innaffiare un’aiuola in un giorno di pioggia, dall’aiuto fondato su rapporti più profondi basati sulla convivenza, sull’amicizia, sull’amore in generale, per isolare e l’uno e l’altro da una terza ipotesi: l’aiuto basato su motivi puramente ideologici.
Chi crede di non aver mai bisogno di alcuno non e’ intelligente ed e’ pericoloso. Quante volte basta una sola parola, anche di un estraneo, per uscire da momenti tristi che paiono senza via d’uscita.
Brunello
Questa interpretazione delle cose, Benedetto, è fuorviante, limitata e limitante.
Ci sono persone, lo so perchè sono fra queste, che non chiedono aiuto per timore, non per saccenteria.
E’ la natura del problema che può determinare l’ imbarazzo del chiedere sostegno e aiuto agli altri. Far partecipe qualcun altro della nostra impotenza o fallimento può ledere sia la nostra dignità che l’orgoglio e non sempre siamo disposti a metterci a nudo, senza contare che chi raccoglie le nostre confidenze potrebbe farne un uso di puro opportunismo.
Personalmente non lo considero un ” difficile ostacolo da superare” ne tantomeno ” l’ ultimo degli ostacoli della vita “……se abbiamo raggiunto una maturità sia intellettuale che spirituale, sapremo come affrontare l’ evenienza.
regards
orgoglio. purtroppo troppo sopesso sono anch’io una vittima di me stesso.
E tutto purtroppo vero, dico purtroppo, perchè spesso sono anchi’o una vitttima della “presunzione”. Sono una vittima di me stesso. Sono vittima di un EGO senza limiti. Anche se dico di essere ad di Colussi&Colussi ltd (ovvero società a responsabiluità limitata) Pazienza e Viva l’Italia. From Cervignano to Milano.
Perdonami ma orgoglio e presunzione non sono sposi ( e neanche coppia di fatto o Dico o Pacs o bimbumbam). L’individualismo si vede arrendere davanti alla realtà? Ecco, questa è la domanda. Ma adesso andiamo in ferie.
Silvio esiste, Dio probabilmente.
Silvio, Silvio, sempre con te.
Prima o poi anche gli italiani che hanno votato a sinistra si accorgeranno di non potere fare a meno del Cav.
Caro Cesare Berrini,
ho avuto invece io il privilegio di essere stato “fucilato” con processo. Un processo pubblico, in una spaziosa Casa del popolo gremita di militanti comunisti. Italia, 1980.
Naturalmente tu ed io siamo ancora vivi per la sola ragione che il nostro Paese non ha ancora sperimentato quella “dittatura di Rifondazione comunista” che tanto sarebbe piaciuta al Bertinotti ospite della trasmissione “Otto e Mezzo” di lunedì 9 ottobre 2006.
A proposito di aiuto altrui. I blog di ilPost e Wittgenstein di Luca Sofri mi hanno impedito di continuare a commentare le notizie, secondo il mio punto di vista, non gradito alla loro visione rossa dell’universo.
Sono stato defenestrato come erano soliti fare nell’Unione Sovietica a chi non era comunista. Nell’anno 2011 pensavo di poter esprimere le mie idee a chi si professa appartenente al Partito Democratico, di fatto però, mi hanno fucilato senza processo. I miei commenti non contenevano alcuna offesa che ne giustificasse il blocco.
Questi sinistrorsi si proclamano democratici, ma poi si rivelano essere ancora dei poveri comunisti. E quel che è peggio, trinariciuti.
Avevo qualche dubbio sulla colpevolezza del vecchio Sofri di Lotta Continua, ma ora, alla luce di questi comportamenti, ho acquisito una certezza……..
E’ un duplice ostacolo, ma anche una una duplice sfida. Mancanza di fiducia in noi e negli altri. Viviamo in tempi di forti depressioni per incapacità nostre di risolvere problemi e situazioni difficili da gestire, riguardo il quotidiano. Tutti, poco o tanto, siamo depressi a causa di un passato deludente. Ma la paura di un futuro ancor più oscuro, ci morde l’animo così forte, da restare bloccati in un’angoscia perenne. Non crediamo a niente e non ci fidiamo di nessuno. Dagli affari, ai sentimenti; dalla pietà, all’amor proprio e in tutto il fronte relazionale non sentiamo la necessità di un’intuizione creativa che sappia costruire, dentro di noi, uno spazio alla fiducia. Vogliamo arrangiarci fino allo stremo, del bisogno altrui ne facciamo a meno, soprattutto perchè l’altro è diventato nostro nemico; è nemico , perchè ci limita la libertà; ci limita nei pensieri, ci limita nella capacità organizzativa, ci limita nell’orgoglio, ci limita nel potere e quant’altro. Vorremmo esistere solo noi, l’isola non basta più. Forse un pianeta a ciascuno sarebbe l’ideale, un pianeta automatico però, dove il digitale sia nostro servo. Viviamo un nichilismo porta a porta, e poichè gli altri non servono più, noi continuiamo ad inventare cose nuove e sempre più superflue, tanto da creare più rifiuti che umanità, più cartoni del nulla che convivenza. Come dice qualcuno: “stiamo segando il ramo su cui stiamo seduti, da chissà quanti secoli e millenni, per la gioia dei batteri e microrganismi vari che inizieranno un nuovo ciclo vitale”. Dello scricchiolio di quel ramo, sentiamo già i primi attimi paurosi manifestarsi nella nostra depressione globale, basterà l’ultima speranza giovanile a dare poderosa spallata a questa ignominia, a questa infame prigionia di noi stessi?
Buoni pensieri?
Mi basterà pensare a Silvio a Mosca, che continua a lavorare per il bene dell’Italia. Buone vacanze anche a lui.
Sartre, definiti “gli altri” l’inferno, era obbligato poi a considerare l’uomo “una passione inutile”. Egli – massimo della contraddizione – accusava il cattolicesimo di essere la causa della “infelicità” del credente. Non mi risulta tra i miei conoscenti l’esistenza di uno che legga ancora Sartre! Quando non consideri gli altri come te stesso, secondo una visione, prima che religiosa, scientifica moderna, olistica, liberata dall’asservimento alla dicotomia cartesiana, riduttiva e gratuita, del soggetto diverso dall’oggetto, allora incomincia la DEPRESSIONE. Buone vacanze.
…l’unico pensiero che in queste ore è nella testa di tutti E’ ANDARE. Dove non importa ma è importante ANDARE,
Può a volte esserci un problema: a chi chiedere aiuto?
Ci sono problemi per i quali è più semplice chiedere, altri per i quali è quasi impossibile farlo.
Inoltre, è spesso difficile aiutare qualcuno.
Ogni ostacolo che un uomo supera, lo supera per l’aiuto indiretto o diretto di altri uomini.
Qualsivoglia abilità o conoscenza è frutto di apprendimento, di relazioni umane.
mia madrel ripeteva a noi figli da piccoli ill detto:-Anche la regina ha bisogno della vicina-. Siccome l’orgoglio non mi manca, questo insegnamento mi è sempre stato di aiuto.
CONCORDO CON BENEDETTO. AGGIUNGO SOLTANTO CHE QUANDO ARRIVIAMO AL PUNTO DI CHIEDERE AIUTO E’ PROPRIO DIO CHE CI HA SPINTO “DETRONIZZANDOCI DAL NOSTRO EGO” IN QUALCHE MODO E QUINDI CI ACCORGIAMO CHE DIO C’E’ SEMPRE E CHE NON POSSIAMO CONTINUARE AD IGNORARLO SENZA INFLIGGERCI UNA GRANDE SOFFERENZA. PERCIO’ RITROVARE DIO E’ ANCHE RITROVARE LA FRATELLANZA CON I NOSTRI SIMILI MA SOPRATTUTTO LA GIOIA DI VIVERE, PERCHE’ CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE DIO ESISTE SVANISCE OGNI PAURA COME IL BUIO SVANISCE NELLA LUCE. DICE INFATTI IL SALMISTA: IL SIGNORE E’ IL MIO PASTORE, NON TEMO DI NULLA.
Questo accade quando le persone sono orgogliose e quindi presuntuose, per cui si rifiutano di chiedere aiuto, l’orgoglio è figlio del pregiudizio che si riscontra nella competizione che alimenta il pensiero inconscio di sentirsi superiore e che non si ha bisogno di aiuto, di mostrarsi in difficoltà, che se non si riesce a risolvere un problema, probabilmente un altro non ci riesce.Superare questa posizione è indice di maturità, di accettare di buon grado i propri limiti e quindi poterli superare, ci si predispone ad un dialogo costruttivo con gli altri che ci permette di crescere come persone.