” Il principio della sapienza è il timore del Signore “
Nadia Vouch il
28 Settembre 2011 alle 11:52:
C’è un timore per ciò che ci è ignoto, come c’è un timore verso ciò che conosciamo fin troppo bene. Nel primo caso, è un non sapere che sentiamo l’esigenza di colmare per una sorta di autodifesa (quindi non è un sapere richiesto dalla curiosità). Nell’altro caso è qualcosa che è già entrato in noi, per casualità o perchè in qualche modo ci è stato comunicato, e che da noi stessi è stato elaborato, per sommarsi alla nostra personale esperienza. E’ importante che l’illusione di essere saggi non ci blocchi dentro una sorta di corrazza preconfezionata da noi stessi e dagli altri, e quindi mi chiedo: occorre una grande personalità (non mi riferisco alla “cultura”) per essere saggi?
irene il
27 Settembre 2011 alle 13:47:
mi sembra di capire che in questo caso il timore è inteso come limite e quindi come possibilità di riflettere e di potere quindi discernere il giusto dall’ingiusto o il bene dal male quindi: l’essere saggio.
Benedetto il
26 Settembre 2011 alle 15:38:
Bisogna intendersi sul signifcato di timore, se s’intende rispetto e semplicità nel ricercare la conoscenza più approfondità della realtà, consapevoli dei nostri limiti, dei condizionamenti, delle difficoltà, l’affermazione è condivisibile, bisogna inoltre stabilire il significato di saggezza se è intesa come capacità di discernimento, di saper vivere, di maturità. Da un punto di vista religioso, la vera saggezza è il timor di Dio.
” Il principio della sapienza è il timore del Signore “
C’è un timore per ciò che ci è ignoto, come c’è un timore verso ciò che conosciamo fin troppo bene. Nel primo caso, è un non sapere che sentiamo l’esigenza di colmare per una sorta di autodifesa (quindi non è un sapere richiesto dalla curiosità). Nell’altro caso è qualcosa che è già entrato in noi, per casualità o perchè in qualche modo ci è stato comunicato, e che da noi stessi è stato elaborato, per sommarsi alla nostra personale esperienza. E’ importante che l’illusione di essere saggi non ci blocchi dentro una sorta di corrazza preconfezionata da noi stessi e dagli altri, e quindi mi chiedo: occorre una grande personalità (non mi riferisco alla “cultura”) per essere saggi?
mi sembra di capire che in questo caso il timore è inteso come limite e quindi come possibilità di riflettere e di potere quindi discernere il giusto dall’ingiusto o il bene dal male quindi: l’essere saggio.
Bisogna intendersi sul signifcato di timore, se s’intende rispetto e semplicità nel ricercare la conoscenza più approfondità della realtà, consapevoli dei nostri limiti, dei condizionamenti, delle difficoltà, l’affermazione è condivisibile, bisogna inoltre stabilire il significato di saggezza se è intesa come capacità di discernimento, di saper vivere, di maturità. Da un punto di vista religioso, la vera saggezza è il timor di Dio.