27Set 11
E ora tocca a voi…
Fino a ora abbiamo siamo stati noi a raccontarvi pensieri, storie, di saggezza orientale e non solo.
Ora vorremmo che foste voi a raccontarvi attraverso le vostre storie.
Racconti, pensieri, aneddoti. Tutto quello che esprime quello che siete e che avete vissuto.
Perché, siamo convinti, ognuno ha una storia da raccontare…
Certo Anna Mattis ha esagerato con le favole ma mai quanto esagero io nel raccontare la verità!
Il mio racconto è quello di un uomo giunto alla venerabile età di 61 anni dopo aver sperimentato passaggi obbligati, foreste intricate e discese spericolate; certo non è mancata la pianura e l’acqua soprattutto.
Proprio di questo vorrei raccontarvi e di come ho scoperto che Dio ed io siamo insieme e non ci lasciamo mai se non per qualche mia scappatella!
Avevo sedici anni e non ero alto di statura ma già a quei tempi manifestavo una certa indipendenza dalle amicizie fittizie così mi ritrovai sulla spiaggia della mia Città (Falconara Marittima (AN).
Mi avventurai in acqua sapendo di non saper nuotare e andando verso il largo mettevo sempre avanti un piede per vedere se toccavo; d’un tratto ero in acqua alta oltre i due metri proprio in una buca.
Il mio cervello elaborò subito una risposta sensata; Adriano non cercare di chiamare aiuto perché non c’è nessuno.
La seconda mossa fu quella di risalire con frequenza a galla per respirare e in quell’azione darmi colpi in avanti, sempre nella stessa direzione, così da fare qualche passo avanti.
Tutta la mia Storia passata, presente e futura si giocò in quasi quindici lunghissimi minuti sino a che giunsi a poter respirare con la bocca e ritornare bianco come la neve in spiaggia.
In tutto questo forse non vi è niente di strano ma quello che vidi mentre ritornavo in spiaggia fu per me un “segno”.
Nell’acqua c’erano due Persone, sulla ventina d’anni ma stranamente erano simili (gemelli pensai) con degli strani mutandoni lunghi che giocavano con un grosso pallone multicolore (erano bianchi di carnagione quasi come me che ero bianco dalla paura9 non si erano accorti di nulla (almeno pensai io) e quasi quasi li volevo mandare a quel paese.
Oggi credo che quei due fossero Angeli e che avevano l’incarico o di riportarmi a Dio o di rigettarmi nella micschia; che Dio sia lodato ma quanta fatica!
Fino a ora abbiamo siamo stati noi a raccontarvi pensieri, storie, di saggezza orientale e non solo.
…
ma che cavolo scrivi?
Per favore, cancellate questa favoletta di Esopo…non so come ho fatto a scriverla!…doveva essere proprio un giorno…nooo. Grazie!
E’ possibile auto-commentare? La favola non è facile da commentare…ma se qualcuno lo facesse…mi incuriosirebbe assai.
Da Esopo:” L’orso e la volpe”. Un orso menava un gran vanto dei suoi sentimenti umanitari, per il fatto che non mangiava cadaveri. Ma la volpe gli disse:” Dio volesse che tu sbranassi dei morti, e non dei vivi!…” Questa favola, svergogna i prepotenti,potenti e governanti, ammantati di ipocrisia e di vanagloria!
Desidero un mondo normale, banale, dove accendi la radio è t’informano che hano premiato la buona azione dell’anno, che l’inverno porta le prime piogge e che tra un pò le vetrine s’illumineranno a festa, sogno che il lavoro sia un luogo dove le persone realizzano i loro sogni, dove quelli capaci sono incoraggiati, sogno una politica che fa a gara per assicurare pace sociale e benessere per tutti, sogno le luminarie di un paese che festaggia ll suo patrono, sogno le vacanze estive che segnavano la fine della scuola, sogno le famiglie che si siedono a tavola con i loro figli, il resto lo lascio volientieri a voi.
Pensieri, idee proprie? E già, chi li ha più? Si usano quelli di altri, preconfezionati, impacchettati e stampati.
Li regalano persone che, a loro volta, non ne hanno di propri.
Sono oggetti fuori mercato, la violenza dell’ignoranza si scaglia contro chi osa pensare con la propria testa.
Questo deserto non può durare per sempre, ma ricostruire non sarà facile.
se vuoi che l’amicizia a lungo si mantenga fa che un cesto vada ed un’altro venga
Ci sono storie che ci piace ricordare, altre che preferiamo dimenticare.
In entrambe, ciascuno mette la propria fantasia esaltata dal ricordo e, con esso, completata da altri sentimenti accumulati, nel tempo, storia dopo storia, giorno dopo giorno. Più che riportare qualcosa, che di vissute ne potrei come tutti avere molte da scrivere, e proprio perchè ritengo che tutti noi siamo una “storia continua”, mi piace ora dire che, una delle esperienze che più giudico positive ora è proprio aver iniziato a “colloquiare” tramite questi blog, che per me erano fino a poco tempo fa una specie di tabù.
Invece, ho scoperto un mondo nuovo, che mi permette di confrontarmi con gli altri. Posso partecipare, o astenermi, ma sempre leggere il sentimento altrui mi da emozioni, positive e negative.
Ecco: anche adesso che Vi sto scrivendo, aggiungo qualcosa alla mia storia. Questo è fantastico e permette ad ognuno di potersi esprimere vicino o lontanissimo da dove si trova fisicamente, consentendo allo stesso tempo di aprire e chiudere la mente infinite volte.
Così, la storia individuale può divenire secondaria rispetto ad un gigantesco, immenso tutto, senza tuttavia perdere la propria individualità, perchè è proprio quel minuscolo frammento a costruirci ed a costruire il tutto. O, forse il niente, che resta comunque importante.
Raccontarsi, narrarsi come in una storia che riguarda un altro, mia moglie per prendermi in giro quando qualche volta mi affido ai ricordi, mi prende in giro con una scena di quel film divertente “l’areo pù pazzo del mondo” dove il tipo parla e quelli che l’ascoltano si suicidano, no preferisco evidenziare qualche tratto del mio carattere, ad esempio mi piace ridere e nei miei rapporti con gli altri sono sempre sul filo dell’ironia ed autoironia, perchè se parlo seriamente divento noioso, serio, profondo e sono costretto a pensare, invece mi piace perdermi nel momento superficiale, sparare cavolate che non hanno senso, giusto per riderci sopra. Mi piace tutto ciò che riguarda il futuro prossimo, le scoperte che si faranno, la tecnologia che avanza inesorabile, mi piace la cultura umanistica del passato , li invidio perchè sono state persone capaci con pochi mezzi a disposizione, mi piacciono i documentari tipo “magnifica Italia” sono belli , istruttivi e rilassanti, ho rivisto con piacere i telefim del tenente colombo, di poitier. Magari più avanti racconto ancora qualcosa.
Vivere è scoprire,
è la continua scoperta
di qualcosa di nuovo:
il colore di un’alba
nel tardo inverno,
il profumo del mosto,
il sapore di mare di certi molluschi,
il tepore di un abbraccio,
il calore dell’amicizia
nel momento in cui sei più solo,
la consapevolezza che Gesù,
il Dio fatto uomo,
ha conosciuto le tue
stesse sensazioni,
anzi vorrebbe condivider le tue,
ora,
con te,
se glielo consenti,
se gli fai spazio…
Vivere è scoprire
qualcosa di nuovo,
vivere in eterno
è
scoprire Dio.