23Apr 12
Il metro su cui ci misuriamo…
” Non é il metro su cui ci misuriamo a farci grandi o piccoli. E’ quanto grandi o piccoli siamo in quello su cui ci misuriamo”
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” Non é il metro su cui ci misuriamo a farci grandi o piccoli. E’ quanto grandi o piccoli siamo in quello su cui ci misuriamo”
…..per…EDOARDO…ti leggo solo ora…vieni dal blog…degli amici degli amici…nello specifico, non mi pare di aver sputato sentenze. Semplice amara osservazione. E, nel caso iniziale da te citato, basterebbe rileggere tutto , con attenzione e senza pregiudizi, per capire che maleducazione e arroganza sono vere! Mi sono solo difesa…dalla maleducazione e dall’arroganza!…senza maleducazione e arroganza!…Rivedi il tutto…te ne sarei grata!! E…che cosa c’entrano le scelte di redazione?! Transeamus. E, per i “pensatori del nulla”…che ti sembra, un complimento, naturalmente…per tutti coloro che quì scrivono!! Sul come mi sento ora…benissimo! Non sono tra coloro…che hanno bisogno di aiuti professionali !! Altro complimento delizioso!! Sui blog…ben altra moltitudine ha bisogno…di aiuti professionali !! Non sono tra questi. Pensa, in primis, con la tua testa…e, tu, caro Edoardo, che cosa hai fatto ? Medita! Per…difendere chi ?…..gli arroganti e i maleducati…che non hanno bisogno della tua difesa!! Anzi!!….
Per chi giudica le grandi confusioni mentali:
” Sii equanime verso il diritto e il dovere. Se imparassi solo il diritto saresti corrotto.
Se imparassi solo il dovere senza il diritto saresti svilito.
Alzati con il sole e va a letto con esso poiché è regolare”.
Annamaria, e proprio tu sei quella che prima disapprovavi lo “sputare sentenze, maleducazione e arroganza (sic)”! Complimenti (con sarcasmo)! Al meno gli altri si riferivano alle scelte di redazione di un quotidiano di non poca importanza – giustissimo – e tu sei SCESA a fare attacchi di natura personale ad altri lettori – sbagliatissimo. Nutro dubbi su quanto Lei abbia bisogno di aiuti professionali. (Come si sente adesso?)
……………….eleonora 41…………….En passant….e a prescindere dai ” pensatori del nulla “…pensiero infelice , aggiungo che…non è importante la quantità dei libri letti o che si leggono, ma tutto quanto si impara attraverso le loro pagine !!!!! Nutro dubbi su quanto Lei abbia imparato…
Annamaria, e proprio tu sei quella che prima disapprovavi lo “sputare sentenze, maleducazione e arroganza (sic)”! Complimenti (con sarcasmo)! Al meno gli altri si riferivano alle scelte di redazione di un quotidiano di non poca importanza – giustissimo – e tu sei SCESA a fare attacchi di natura personale ad altri lettori – sbagliatissimo. Nutro dubbi su quanto Lei abbia bisogno di aiuti professionali. (Come si sente adesso?)
Sia in pace che in guerra, tutto nella vita, necessita di una misura. Le qualità, le quantità o i contenuti se non vengono misurati lasciano dei vuoti e qualsiasi domanda ritorna a casa propria inappagata. Talvolta è la stessa cornice a valere più del suo contenuto o “la pietra scartata dai costruttori”. Misurarsi oggi, è diverso che misurarsi fra cinquanta o settanta anni. L’agonia non soggiorna solo nei pressi della morte, ma tutta la vita è un’agonia, una lotta, un misurarsi continuo. Se poi passiamo ai “come”, ai “quanto”, ai “perchè”, ai “quando”….. allora le misure non finiscono mai, come gli esami, le prove. Vivere la vita o subirla, fa parte a misure opposte che possono rovesciarsi, cambiarsi. Non esistono metri tutti uguali, neanche nella morte, basta guardare i cimiteri; anche lì, nella polvere di un’eterna uguaglianza, c’è chi sfoggia un tempietto, chi una cappella, chi una sontuosa tomba, che preferisce la terra e chi si fa cremare.
…o, si prende questo blog sul serio o…si evita di criticarlo…meglio non scrivere!! Ci sono altri blog…dove sputare sentenze, maleducazione e arroganza !!! Non credo voglia essere nè “pseudo intellettuale”…come colui che ha scritto…riferendosi a semantica, relatività o altro, nè sia questione di solitudine o…pensatori del nulla, peggio ancora o…questione di La Palisse (grafia corretta)…E’ semplice opportunità per ciascuno di scrivere un pensiero improvviso, un’idea, un’intuizione, un desiderio, senza voli pindarici, possibilmente con rispetto per gli altri che scrivono!! Possono essere anche non-sense…peculiarità affascinanti di certi poeti francesi…che celano comunque qualcosa di vero e di…VIVO! Grazie.
Pensiero piccolo che denota grande confusione mentale!!!
Il cuore dell’uomo non deve essere appesantito da atti che non sono conformi al diritto, all’etica, ai doveri, al rispetto della dignità umana.
Non capisco. Questo è un sofisma! Noi tutti ci misuriamo a seconda del metro (misura) che adottiamo. Ci piaccia o no, è così la vita:
Quanto affermato è un non senso!
Mentre scrivo questa mia domanda rispondo al quesito severo della vita; sono io che voglio vivere e non sopravvivere.
La domanda che pongo è semplice:”l’Ateo crede in qualcosa di vero?”
Il Credente vive cercando di riconoscere Dio negli avvenimenti che avvengono in lui e fuori di lui non volendo spiegare tutto ed a tutti i costi.
L’Ateo, al contrario, anche di fronte ad un fatto umanamente inspiegabile rimanda la sua vita ad un futuro che non arriverà mai; domani forse potrò spiegare.
Ma se anche spiegasse tutto, il fatto rilevante è questo; di fronte all’Aurora Boreale avvenuta il 13 ottobre 1917, quando la Madonna promise il Prodigio ai settantamila convenuti alla Cova ad Iria in Portogallo, non potrà mai spiegare come facesse la Madonna a sapere che alle ore 12,30 sarebbe avvenuto il Fatto.
<credo quindi che una differenza sostanziale vi sia tra chi accetta l'impossibile e coloro ai quali sembra che l'impossibile non esista.
Sei credente o ateo?
“8”)
Il senso della misura a completarci come esseri umani? A ciò diamo molti nomi, quali “saggezza”, “buonsenso”, ma anche “creatività”, “anticonformismo” e altro ancora. Ingigantire o sminuire, ma comunque interpretare qualcosa o qualcuno, rappresenta comunque un disequilibrio, peraltro molto umano. Direi inevitabile.
Non e’ la bilancia a farci grassi: e’ quanto siamo grassi che viene misurato. Non e’ l’oculista a farci miopi o presbiti: e’ quanto siamo miopi o presbiti che ci viene misurato. Profondissimamente profondo. A sumergocogito il signor Jacques de la Palice gli fa un baffo: secondo me deve essere il cognato di Sallusti, solo cosi’ si spiega perche’ ha ancora questa rubrica. Vedo comunque sempre grande successo di pubblico e di critica…
Ahimè, dipende anche da quanto grandi o piccoli ci cosiderano gli altri!
ha ragione antonio , di quale metro parliamo? orbene fino a quando non siamo capaci di vivere la nostra vita anche in solitudine , siamo una nullità e non c’è metro che possa misurare la mia grandezza. mi verrebbe una risposta ma non vorrei essere presa a pugni . in ogni caso non mi sento piccola , o grande , mi piace la solitudine , e la lettura , ciao pensatori del nulla
Misurarsi è competere ma non con gli altri perchè in questo caso è una forma celata di aggressività latente che cerca di esprimersi, ma competere con se stessi il che è ancora più difficile poichè necessità di una qualita molto rara oggi giorno cioè la semplicità. Noi non siamo quello che facciamo perchè potrebbe essere dettato da necessità contingenti o imposto da altri ma siamo, in questo caso, come lo facciamo e quello dipende unicamente da noi, noi non siamo quello che gli altri dicono perchè il giudizio il più delle volte è un opinione in base all’antipatia o la simpatia ma siamo semplicemente noi con i nostri pregi e difetti e a volte non siamo neanche quello che crediamo di essere perchè troppo pieni di noi stessi. Misurarsi con se stessi per migliorare è la vera sfida è banale ma è così è scontato ma è così.
Quale sarebbe quindi l’unità base di “quello su cui ci misuriamo”? Questa frase è incompleta nella sua logica. Purtroppo questo blog pseudo intellettuale si basa in questi aspetti, ahimé, fallaci della semantica. Mi aspetterò quindi di leggere parecchi commenti logorroidi sullà relatività…
??
Se mi considero,piango;se mi confronto rido.
!!
è … è … è … è …è!!!!!!!