Vallo a spiegare alla razza giovane che non sa a cosa serve una coscienza, non sanno forse che è la coscienza. che regola il comportamento umano. I valori a cui sono aggrappati la maggior parte di loro tutto sembra guidato dall’istinto e non dalla coscienza.
Quante coscienze per un solo Dio! Dio è in ciascuno di noi. Ognuno ha un profilo. Ognuno ha una propria sensibilità espressa vuoi col sentimento, vuoi con la ragione, vuoi con la passione. http://pibond.blogspot.it/2012/04/profili-personali_17.html
Giuseppe Monti il
21 Giugno 2012 alle 05:56:
Per me coscienza è un mix di retaggio istintuale e di esperienza personale filtrata e registrata nel subconscio; aggiornabile con le nuove esperienze e i principi religiosi e civili sperimentati ed acquisiti. Questo mix influenza consciamente e inconsciamente le nostre decisioni e rappresenta la “direttrice” della nostra vita. La nostra coscienza è disegnata e proporzionata sulla nostra misura, forza, intenzioni, speranze e progettualità. La nostra coscienza riappare nei sogni anche se trasfigurata e ci segue ovunque e in ogni momento. Basta il silenzio e la meditazione per prendere coscienza della propria coscienza, specialmente nei momenti critici.
Gentile Bianchetti Andreino. Grata per la precisazione, che mi trova d’accordo. Ma ,a volte, sono presa da impetus “malsano”…che mi porta fuori strada…senza puntualizzare…ciò che sarebbe opportuno…precisare!..Grazie.
Alessandro il
18 Giugno 2012 alle 16:15:
Banalmente,mi pare si voglia intendere che non vi è coscienza senza autocoscienza. Ovvero prima di conoscere le cose, i fenomeni, devo prima comprendere che io sono altro rispetto a loro, che sono un soggetto pensante. Gli stati d’ animo, i sentimenti son da me conosciuti senza mediazione, io son tutt’ uno con loro. Ciò non vale per gli oggetti della coscienza. Posso ad esempio dire sento dolore,sono addolorato, ma, pensando una finestra non potrò mai dire: io sono questa finestra. Gli oggetti, il modo in cui vivo e dia cui pur faccio parte sono altro da me, ed è unda to oggettivo e necessario che, per prenderne coscienza e conoscenza, io prima mi debba comprendere com soggetto pensante. Nom vi è coscienza senza autocoscienza.
leda il
17 Giugno 2012 alle 07:33:
A volte le “prese di coscienza” generano prese di posizione così soggettive,magari errate ed egoistiche,da scatenare tagli indiscriminati di relazioni umane e addirittura causare comportamenti autolesivi .
Certe volte mi chiedo: non sarebbe più semplice non stare a quisquigliare troppo su se stessi e gli altri ? non sarebbe più vantaggioso “essere” soltanto, con buonafede e buonsenso?
…presuntuoso, mirare al “portale”, no?
Bianchetti Andreino il
16 Giugno 2012 alle 11:49:
Signora Annamaria, non è vero che non esiste la “coscienza a priori”; infatti essa è la fonte principale della nostra porzione di verità. Tutta l’umanità è alla costante ricerca della verità in tutte le sue sfumature; essa illumina e apre alla speranza di una vita migliore condivisibile nell’equità. Nel dubbio, come nelle certezze, ricorriamo, più o meno volentieri, più o meno consapevoli a questo nostro specchio interiore che ci mostra chi siamo veramente. Ma non è tutto qui. Esistono altre verità, altre coscienze e altri modi di sentirci partecipi al flusso della vita. La dinamicità ha sempre fatto parte della coscienza, mentre la sua evoluzione ha incontrato qualche problema nell’assemblare verità vecchie e verità nuove; valori nostri e valori altrui. Per questo, diventa difficile la presa “in blocco” della coscienza come contenitore unico di verità diverse.
eddi il
15 Giugno 2012 alle 14:19:
L’autocosceinza ha aperto la porta verso l’Essere, sono d’accordo; ma anche, purtroppo, verso il Male.
Nadia Vouch il
14 Giugno 2012 alle 21:35:
Poiché noto molti pollici negativi al mio precedente commento, porrei ulteriori quesiti a chiarimento. Se una persona delinque, possiamo asserire che essa era sempre incosciente nel delinquere? Oppure, possiamo asserire che una persona che compie degli errori, in quel momento, non è? Resto personalmente convinta che molte volte agiamo, ma direi che proprio siamo, in modo che dà esiti sbagliati se non dannosi, per noi stessi e per altri.A volte facciamo del male senza accorgerci di farlo, ma altre volte ne siamo consapevoli. Il nostro Essere è bene ed è male, sempre. Diverso può essere il discorso religioso sulla Coscienza. ma, in questo caso chiedo: essere religiosi implica il fatto di avere coscienza?
Franco il
12 Giugno 2012 alle 23:57:
Credo che nessuno possa parlare con cognizione della coscienza. Abbiamo difficoltà a percepirne la natura, l’esistenza stessa. La indichiamo per convenzioni dandole poteri e compiti che forse non ha. La rendiamo eterna e meritevole dopo la morte del corpo di un premio o un castigo improbabili.
Non conosciamo neanche i meccanismi di pensiero che le danno vita, ne come gas e sostanze inanimate abbiano potuto generare esseri consapevoli, forse, di se stessi. Non sapiamo come nasce, cresce e si evolve il pensiero, non sappiamo cos’è la vita e ancor meno sappiamo cos’è la morte. Comunque, l’unica consolazione è che basta aspettare, tutto verrà rivelato; con la morte appunto. In caso contrario niente ha importanza.
SuperErgoGogito va sempre a trovare argomenti talmente difficili da “imbrigliare” qualsiasi commentatore pieno di volontà nel poter dire qualcosa in merito. Bene, avete mai visto un Canneto di Bambù (Canne molto alte e robuste) ? La COSCIENZA umana si diversifica come un canneto di tale genere con “corpi” robusti,duraturi e molti alti sì da durare in tutto il tempo della VITA. Ogni essere si sente soddisfatto del proprio “criterio di coscienza in generale” ma senza Mai andarla a controllare con un apposito TEST e che ,in effetti, si rivelerebbe sempre arduo e poco preciso. Su tale argomento esistono fin dalla notte dei tempi migliaia di scritture o libri , biblioteche intere insomma ; difficile da leggerli tutti e tirarne fuori un giudizio complessivo di paragone.. Il vocabolo “Coscienza” e un sost,f. Per me comunque è qualcosa di astratto che non si vede, non si tocca ma si sente nel proprio animo.
Sinteticamente, ragionando col proprio cervello e non le migliaia di libri, la COSCIENZA può dividersi in due grandi “famiglie” : COSCIENZA POSITIVA e COSCIENZA NEGATIVA. Alla prima vanno associate un gran numero di situazioni di merito : primeggiano la consapevolezza di se stesso ,delle proprie azioni ,e di ogni altra azione che la “sfera” della psiche umana coordina i vari processi interiori coscienti. Anche qui giova sottolineare fanno grande presa il proprio bagaglio culturale assimilato fin dalla nascita e la patologia della “suggestione” che rafforza e moltiplica i fattori benigni della coscienza. Nella seconda (Coscienza negativa) primeggia lo stato di incoscienza dovuto ad infiniti fattori che non sanno portare l’ individuo in una giusta o ponderata separazione anche psichica o culturale tra il BENE ed il MALE. Molte azioni esterne e situazioni varie aggrediscono in un senso o nell’altro il binomio “COSCIENZA/INCOSCIENZA” che nel tempo potrebbero portare ad un ravvedimento, ad un rimorso, ad un aumento della scrupolità o,in senso contrario,ad una conferma che il “FATTO MALE ” è stato anche un “BENE”. L’uinco caso che non può comprendersi nel caso “COSCIENZA” è l’amministrare la GIUSTIZIA UMANA. Per il momento mi fermo qui.
fedenrico il
8 Giugno 2012 alle 18:53:
Perché nella coscienza è la Sua impronta.
eleonora 41 il
8 Giugno 2012 alle 09:12:
come ho già detto , il fatto di esistere non è automaticamente che penso . anzi vero il contrario . coscienza ? se la sono inventati i preti nel 100 dopo cristo . nel 300 dopo cristo un intellettuale africano del nord , ha trovato i vangeli , ed ha scopiazzato i testi inventando il corano . leggere per sapere . la mia coscienza dice , ormai me lo posso permettere , chi se ne frega di tutto , arrangiati e vivi tranquilla gli ultimi mesi della vita . illusione la vita è quella cosa così schifosa , che sempre i preti , dicono ” la vita è bella e sacra : ma a loro chi lo ha detto ? la coscienza ? mah??????????
juancarlos il
7 Giugno 2012 alle 13:24:
la coscienza ci fa sentire in colpa anche quando pensiamo di ever fatto la cosa giusta,non ci fa dormire quando sentiamo che dovremmo fare qualcosa che non ci fa comodo,che non ci piace ma che sentiamo dover fare.
re.bus il
7 Giugno 2012 alle 08:10:
La coscienza e’ una parte profonda e preziosa del nostro essere piu’ intimo. Ci chiede, per ogni
nostra azione, se abbiamo operato con giustizia. Successo e desiderio di successo, potere e deside-
rio di potere, ricchezza e desiderio di ricchezza, piacere e desiderio di piacere tendono a soffocarla.
I nostri comportamenti egoistici creano delle croste attorno ai cuori, e ci rendono insensibili ai pro- blemi degli altri. L’educazione civile dovrebbe intaccare questa crosta, ma non sembra molto effica-
ce. Riflettiamo su questa generale esperienza: PURTROPPO, le uniche situazioni che scuotono i nostri cuori sono le esperienze personali di sofferenza. In questi giorni di terremoto e’ grande la compassione generale e, fortunatamente, l’opera di aiuto. Mi chiedo perche’ rendiamo necessarie le disgrazie,per essere un po’ umani. Applico queste riflessioni alla situazione economica attuale ita-
liana e mondiale. Tutti i giorni sentiamo di oscillazioni della “ borsa “. Questa istituzione che dovreb-
be aiutare il progresso della societa’, e’ diventata una schifezza. Nelle mani di innumerevoli specu-
latori e’ diventata la rovina per interi popoli. Credo che sia necessario un radicale intervento degli
stati, per renderla piu’ giusta. Trading, derivati e simili operazioni devono essere proibiti. Guada-
gnano molto, persone che non producono, persone che vivono sulle spalle di chi lavora. Si arricchi-
scono aumentando il loro peso su quelle spalle.
La redazione aveva proposto di riflettere sull’idea di Dio. I grandi finanzieri devono sperare che
Dio non esista, perche’ operano in modo da provocare la Sua ira, e pagarne il salato conto.
carolina il
7 Giugno 2012 alle 07:35:
Il più delle volte a dettare l’azione è l’impeto, l’istinto.
La coscienza è il ripensamento su quello che hai già fatto
Benedetto il
5 Giugno 2012 alle 15:10:
Coscienza intesa come insieme di norme morali che caratterizzano il comporatamento, l’ideazione, o coscienza intesa come consapevolezza delle dinamiche psicologiche che implicano il pensare? L’essere inteso come coscienza di se stesso, oppure essere inteso come ente diverso da un altro. Moderatore devi essere più chiaro.
Nadia Vouch il
4 Giugno 2012 alle 20:32:
Talvolta possiamo avere anche la consapevolezza di agire, di essere incoscienti. Ma lo facciamo lo stesso. Siamo, anche nel nostro errore.
maria angela il
4 Giugno 2012 alle 18:06:
confesso la mia ignoranza o/e stupidità : frasi così non mi dicono niente,e non mi fanno dire niente.
Sum,ergo cogito,ma con un po’ di semplicità.
(tanti auguri al moderatore o alla moderatrice,dài, su, forza e coraggio)
giancarlo il
4 Giugno 2012 alle 13:35:
é la vera essenza della meditazione riuscire ad osservare il proprio bagaglio interiore così come è composto. Emozioni , sentimenti , condizionamenti, situazioni ambientali, cultura , religiosità. Il problema vero è liberare l’osservatore dalla presenza dell’ego. Occorre molta serietà ed attenzione all’attimo, eliminando il pensiero che è tempo.. giancarlo
Dino il
4 Giugno 2012 alle 12:28:
Intanto, che si inizi ad aprire le porte delle innumerevoli stanze diverse. In ognuna di queste, spolverare e rassettare.
Non è detto che si trovi il tempo per arrivare al portale.
sumergocogito : poichè penso vuol dire che esisto …….il filosofo Cartesio per rispondere ai suoi interrogativi dell’ esistenza umana, ha trovato la risposta per la sua vita con la frase sopra scritta. E’ una risposta che serve anche a noi : se emettiamo dei giudizi, dei pensieri, dei progetti ecc. dove li prendiamo ? Dall’istinto, dal vuoto dentro di noi , da che cosa insomma ? Da quella che noi chiamiamo coscienza.
Gli animali che non hanno la coscienza ma solo l’istinto seguono senza ragionamento il loro istinto in genere bben equilibrato dall’Autore che li ha creati e che io , credente, chiamo Dio Creatore. Ed io che ho sempre amato la filosofia a scuola e sempre portat tanto al ragionamento, anche attualmente , senza annientare il sentimento, non mi sarei mai fatta suora e suora contemplativa-orante, se non avessi costatato che questa grandezza dell’uomo dipende proprio dalla coscienza e una coscienza ben indirizzata soprattutto dal cristianesimo, con Cristo e sua Madfre , Maria ss. Immacolata , che, pur vivendo una fede in Dio incrollabile, hanno vissuto tutta la nostra umanità di gioie , sofferenze e ingiustizie……, sino alla morte in croce di Cristo per la nostra liberazione dal peccato originale e per i nostri peccati .
In somma l’essere umano ha immancabilmente la ‘coscienza’, perchè sceglie quel che pensa di fare o non fare, di essere un bullo, od un santo od un volontario sociale, ecc : senza coscienza l’uomo/donna non esiste La sua coscienza può essere offuscata se viene colpito/a da una malattia mentale che, non gli toglie la coscienza ma non è più in grado di servirsene per malattia. Se vi fa piacere leggere degli spots positivi li ho trovati in facebook ed io li condivido nella mia bacheca di ‘Claudia Villarosa’ e nel gruppo dei conoscenti in FB.
GENTILE REDAZIONE. DOMANDA: ma se la coscienza non esiste a priori…e molti fatti di oggi lo dimostrano…mi dite come l’essere senza coscienza…può prendere atto…di ciò “che non ha…non possiede ?” E…agire quindi di conseguenza!? Troppo…enigmatici…oggi!
gianluigi il
21 Giugno 2012 alle 06:40:
…………e quando l’uomo,col procedere dell’evoluzione,raggiunge l’autocoscienza,diviene a sua volta un dispensatore cosciente di energia spirituale poichè,per diritto del suo Ego immortale,egli è,in realtà,uno con la divinità .
Vallo a spiegare alla razza giovane che non sa a cosa serve una coscienza, non sanno forse che è la coscienza. che regola il comportamento umano. I valori a cui sono aggrappati la maggior parte di loro tutto sembra guidato dall’istinto e non dalla coscienza.
Quante coscienze per un solo Dio! Dio è in ciascuno di noi. Ognuno ha un profilo. Ognuno ha una propria sensibilità espressa vuoi col sentimento, vuoi con la ragione, vuoi con la passione. http://pibond.blogspot.it/2012/04/profili-personali_17.html
Per me coscienza è un mix di retaggio istintuale e di esperienza personale filtrata e registrata nel subconscio; aggiornabile con le nuove esperienze e i principi religiosi e civili sperimentati ed acquisiti. Questo mix influenza consciamente e inconsciamente le nostre decisioni e rappresenta la “direttrice” della nostra vita. La nostra coscienza è disegnata e proporzionata sulla nostra misura, forza, intenzioni, speranze e progettualità. La nostra coscienza riappare nei sogni anche se trasfigurata e ci segue ovunque e in ogni momento. Basta il silenzio e la meditazione per prendere coscienza della propria coscienza, specialmente nei momenti critici.
Gentile Bianchetti Andreino. Grata per la precisazione, che mi trova d’accordo. Ma ,a volte, sono presa da impetus “malsano”…che mi porta fuori strada…senza puntualizzare…ciò che sarebbe opportuno…precisare!..Grazie.
Banalmente,mi pare si voglia intendere che non vi è coscienza senza autocoscienza. Ovvero prima di conoscere le cose, i fenomeni, devo prima comprendere che io sono altro rispetto a loro, che sono un soggetto pensante. Gli stati d’ animo, i sentimenti son da me conosciuti senza mediazione, io son tutt’ uno con loro. Ciò non vale per gli oggetti della coscienza. Posso ad esempio dire sento dolore,sono addolorato, ma, pensando una finestra non potrò mai dire: io sono questa finestra. Gli oggetti, il modo in cui vivo e dia cui pur faccio parte sono altro da me, ed è unda to oggettivo e necessario che, per prenderne coscienza e conoscenza, io prima mi debba comprendere com soggetto pensante. Nom vi è coscienza senza autocoscienza.
A volte le “prese di coscienza” generano prese di posizione così soggettive,magari errate ed egoistiche,da scatenare tagli indiscriminati di relazioni umane e addirittura causare comportamenti autolesivi .
Certe volte mi chiedo: non sarebbe più semplice non stare a quisquigliare troppo su se stessi e gli altri ? non sarebbe più vantaggioso “essere” soltanto, con buonafede e buonsenso?
…presuntuoso, mirare al “portale”, no?
Signora Annamaria, non è vero che non esiste la “coscienza a priori”; infatti essa è la fonte principale della nostra porzione di verità. Tutta l’umanità è alla costante ricerca della verità in tutte le sue sfumature; essa illumina e apre alla speranza di una vita migliore condivisibile nell’equità. Nel dubbio, come nelle certezze, ricorriamo, più o meno volentieri, più o meno consapevoli a questo nostro specchio interiore che ci mostra chi siamo veramente. Ma non è tutto qui. Esistono altre verità, altre coscienze e altri modi di sentirci partecipi al flusso della vita. La dinamicità ha sempre fatto parte della coscienza, mentre la sua evoluzione ha incontrato qualche problema nell’assemblare verità vecchie e verità nuove; valori nostri e valori altrui. Per questo, diventa difficile la presa “in blocco” della coscienza come contenitore unico di verità diverse.
L’autocosceinza ha aperto la porta verso l’Essere, sono d’accordo; ma anche, purtroppo, verso il Male.
Poiché noto molti pollici negativi al mio precedente commento, porrei ulteriori quesiti a chiarimento. Se una persona delinque, possiamo asserire che essa era sempre incosciente nel delinquere? Oppure, possiamo asserire che una persona che compie degli errori, in quel momento, non è? Resto personalmente convinta che molte volte agiamo, ma direi che proprio siamo, in modo che dà esiti sbagliati se non dannosi, per noi stessi e per altri.A volte facciamo del male senza accorgerci di farlo, ma altre volte ne siamo consapevoli. Il nostro Essere è bene ed è male, sempre. Diverso può essere il discorso religioso sulla Coscienza. ma, in questo caso chiedo: essere religiosi implica il fatto di avere coscienza?
Credo che nessuno possa parlare con cognizione della coscienza. Abbiamo difficoltà a percepirne la natura, l’esistenza stessa. La indichiamo per convenzioni dandole poteri e compiti che forse non ha. La rendiamo eterna e meritevole dopo la morte del corpo di un premio o un castigo improbabili.
Non conosciamo neanche i meccanismi di pensiero che le danno vita, ne come gas e sostanze inanimate abbiano potuto generare esseri consapevoli, forse, di se stessi. Non sapiamo come nasce, cresce e si evolve il pensiero, non sappiamo cos’è la vita e ancor meno sappiamo cos’è la morte. Comunque, l’unica consolazione è che basta aspettare, tutto verrà rivelato; con la morte appunto. In caso contrario niente ha importanza.
SuperErgoGogito va sempre a trovare argomenti talmente difficili da “imbrigliare” qualsiasi commentatore pieno di volontà nel poter dire qualcosa in merito. Bene, avete mai visto un Canneto di Bambù (Canne molto alte e robuste) ? La COSCIENZA umana si diversifica come un canneto di tale genere con “corpi” robusti,duraturi e molti alti sì da durare in tutto il tempo della VITA. Ogni essere si sente soddisfatto del proprio “criterio di coscienza in generale” ma senza Mai andarla a controllare con un apposito TEST e che ,in effetti, si rivelerebbe sempre arduo e poco preciso. Su tale argomento esistono fin dalla notte dei tempi migliaia di scritture o libri , biblioteche intere insomma ; difficile da leggerli tutti e tirarne fuori un giudizio complessivo di paragone.. Il vocabolo “Coscienza” e un sost,f. Per me comunque è qualcosa di astratto che non si vede, non si tocca ma si sente nel proprio animo.
Sinteticamente, ragionando col proprio cervello e non le migliaia di libri, la COSCIENZA può dividersi in due grandi “famiglie” : COSCIENZA POSITIVA e COSCIENZA NEGATIVA. Alla prima vanno associate un gran numero di situazioni di merito : primeggiano la consapevolezza di se stesso ,delle proprie azioni ,e di ogni altra azione che la “sfera” della psiche umana coordina i vari processi interiori coscienti. Anche qui giova sottolineare fanno grande presa il proprio bagaglio culturale assimilato fin dalla nascita e la patologia della “suggestione” che rafforza e moltiplica i fattori benigni della coscienza. Nella seconda (Coscienza negativa) primeggia lo stato di incoscienza dovuto ad infiniti fattori che non sanno portare l’ individuo in una giusta o ponderata separazione anche psichica o culturale tra il BENE ed il MALE. Molte azioni esterne e situazioni varie aggrediscono in un senso o nell’altro il binomio “COSCIENZA/INCOSCIENZA” che nel tempo potrebbero portare ad un ravvedimento, ad un rimorso, ad un aumento della scrupolità o,in senso contrario,ad una conferma che il “FATTO MALE ” è stato anche un “BENE”. L’uinco caso che non può comprendersi nel caso “COSCIENZA” è l’amministrare la GIUSTIZIA UMANA. Per il momento mi fermo qui.
Perché nella coscienza è la Sua impronta.
come ho già detto , il fatto di esistere non è automaticamente che penso . anzi vero il contrario . coscienza ? se la sono inventati i preti nel 100 dopo cristo . nel 300 dopo cristo un intellettuale africano del nord , ha trovato i vangeli , ed ha scopiazzato i testi inventando il corano . leggere per sapere . la mia coscienza dice , ormai me lo posso permettere , chi se ne frega di tutto , arrangiati e vivi tranquilla gli ultimi mesi della vita . illusione la vita è quella cosa così schifosa , che sempre i preti , dicono ” la vita è bella e sacra : ma a loro chi lo ha detto ? la coscienza ? mah??????????
la coscienza ci fa sentire in colpa anche quando pensiamo di ever fatto la cosa giusta,non ci fa dormire quando sentiamo che dovremmo fare qualcosa che non ci fa comodo,che non ci piace ma che sentiamo dover fare.
La coscienza e’ una parte profonda e preziosa del nostro essere piu’ intimo. Ci chiede, per ogni
nostra azione, se abbiamo operato con giustizia. Successo e desiderio di successo, potere e deside-
rio di potere, ricchezza e desiderio di ricchezza, piacere e desiderio di piacere tendono a soffocarla.
I nostri comportamenti egoistici creano delle croste attorno ai cuori, e ci rendono insensibili ai pro- blemi degli altri. L’educazione civile dovrebbe intaccare questa crosta, ma non sembra molto effica-
ce. Riflettiamo su questa generale esperienza: PURTROPPO, le uniche situazioni che scuotono i nostri cuori sono le esperienze personali di sofferenza. In questi giorni di terremoto e’ grande la compassione generale e, fortunatamente, l’opera di aiuto. Mi chiedo perche’ rendiamo necessarie le disgrazie,per essere un po’ umani. Applico queste riflessioni alla situazione economica attuale ita-
liana e mondiale. Tutti i giorni sentiamo di oscillazioni della “ borsa “. Questa istituzione che dovreb-
be aiutare il progresso della societa’, e’ diventata una schifezza. Nelle mani di innumerevoli specu-
latori e’ diventata la rovina per interi popoli. Credo che sia necessario un radicale intervento degli
stati, per renderla piu’ giusta. Trading, derivati e simili operazioni devono essere proibiti. Guada-
gnano molto, persone che non producono, persone che vivono sulle spalle di chi lavora. Si arricchi-
scono aumentando il loro peso su quelle spalle.
La redazione aveva proposto di riflettere sull’idea di Dio. I grandi finanzieri devono sperare che
Dio non esista, perche’ operano in modo da provocare la Sua ira, e pagarne il salato conto.
Il più delle volte a dettare l’azione è l’impeto, l’istinto.
La coscienza è il ripensamento su quello che hai già fatto
Coscienza intesa come insieme di norme morali che caratterizzano il comporatamento, l’ideazione, o coscienza intesa come consapevolezza delle dinamiche psicologiche che implicano il pensare? L’essere inteso come coscienza di se stesso, oppure essere inteso come ente diverso da un altro. Moderatore devi essere più chiaro.
Talvolta possiamo avere anche la consapevolezza di agire, di essere incoscienti. Ma lo facciamo lo stesso. Siamo, anche nel nostro errore.
confesso la mia ignoranza o/e stupidità : frasi così non mi dicono niente,e non mi fanno dire niente.
Sum,ergo cogito,ma con un po’ di semplicità.
(tanti auguri al moderatore o alla moderatrice,dài, su, forza e coraggio)
é la vera essenza della meditazione riuscire ad osservare il proprio bagaglio interiore così come è composto. Emozioni , sentimenti , condizionamenti, situazioni ambientali, cultura , religiosità. Il problema vero è liberare l’osservatore dalla presenza dell’ego. Occorre molta serietà ed attenzione all’attimo, eliminando il pensiero che è tempo.. giancarlo
Intanto, che si inizi ad aprire le porte delle innumerevoli stanze diverse. In ognuna di queste, spolverare e rassettare.
Non è detto che si trovi il tempo per arrivare al portale.
sumergocogito : poichè penso vuol dire che esisto …….il filosofo Cartesio per rispondere ai suoi interrogativi dell’ esistenza umana, ha trovato la risposta per la sua vita con la frase sopra scritta. E’ una risposta che serve anche a noi : se emettiamo dei giudizi, dei pensieri, dei progetti ecc. dove li prendiamo ? Dall’istinto, dal vuoto dentro di noi , da che cosa insomma ? Da quella che noi chiamiamo coscienza.
Gli animali che non hanno la coscienza ma solo l’istinto seguono senza ragionamento il loro istinto in genere bben equilibrato dall’Autore che li ha creati e che io , credente, chiamo Dio Creatore. Ed io che ho sempre amato la filosofia a scuola e sempre portat tanto al ragionamento, anche attualmente , senza annientare il sentimento, non mi sarei mai fatta suora e suora contemplativa-orante, se non avessi costatato che questa grandezza dell’uomo dipende proprio dalla coscienza e una coscienza ben indirizzata soprattutto dal cristianesimo, con Cristo e sua Madfre , Maria ss. Immacolata , che, pur vivendo una fede in Dio incrollabile, hanno vissuto tutta la nostra umanità di gioie , sofferenze e ingiustizie……, sino alla morte in croce di Cristo per la nostra liberazione dal peccato originale e per i nostri peccati .
In somma l’essere umano ha immancabilmente la ‘coscienza’, perchè sceglie quel che pensa di fare o non fare, di essere un bullo, od un santo od un volontario sociale, ecc : senza coscienza l’uomo/donna non esiste La sua coscienza può essere offuscata se viene colpito/a da una malattia mentale che, non gli toglie la coscienza ma non è più in grado di servirsene per malattia. Se vi fa piacere leggere degli spots positivi li ho trovati in facebook ed io li condivido nella mia bacheca di ‘Claudia Villarosa’ e nel gruppo dei conoscenti in FB.
GENTILE REDAZIONE. DOMANDA: ma se la coscienza non esiste a priori…e molti fatti di oggi lo dimostrano…mi dite come l’essere senza coscienza…può prendere atto…di ciò “che non ha…non possiede ?” E…agire quindi di conseguenza!? Troppo…enigmatici…oggi!
…………e quando l’uomo,col procedere dell’evoluzione,raggiunge l’autocoscienza,diviene a sua volta un dispensatore cosciente di energia spirituale poichè,per diritto del suo Ego immortale,egli è,in realtà,uno con la divinità .
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