04Lug 12
Azione e Ossessione
Due monaci arrivano a un guado: c’è una donna che piange perché ha paura di entrare in acqua. Uno dei due monaci la prende in braccio e la porta a riva. Continua a camminare per due ore.
Il compagno gli dice: “Non avresti dovuto prendere in braccio una donna”.
Il monaco risponde: “Io l’ho aiutata, tu invece sono due ore che non fai che pensare a lei”.
La quarta della serie è che quando uno dice che nella vita non ha fatto ancora la vera penitenza ha bisogno che qualcuno gli dica che è ancora immerso in tutto quello che lui pensa di dover espiare.
Ecco il punto da cui partire.
Guardate il Film “Mission” quando il novello Gesuita interpretato da Robert De Niro, scalando la cascata, si porta appresso e sulle spalle tutto le scarabattole del suo trascorso; così è della nostra vita.
Lasciamo cadere tutto ed affidiamoci alle mani di Dio perché se giudichiamo i nostri peccati superiori alla sua Misericordia non iniziamo mai a camminare.
Facile a dirsi difficile a fare ma se non incominciamo mai non finiremo mai!
Questo diceva mio padre Michele tre mesi prima di morire quando mi chiedeva quando iniziassero i lavori della Lottizzazione; ancora oggi sono senza una vera risposta e questa realtà è dura da affrontare caso mai nessuno se ne renda conto!
Se non altro lo devo a mio padre che ora mi segue continuamente come non ha fatto durante il suo pellegrinare!
La sta pensando per il rimorso per non averla soccorsa insieme all’altro frate? Infatti la donna presa per mano da tutti e due fino alla riva non occorreva prenderla in braccio e la storia finiva li. Avranno continuato il cammino glorificando il Signore per la buona azione.
per Riccardo… direi che non era affatto vacanziero, il pensiero… ma ci vuole…concentrazione… che di questi tempi…viene convogliata…verso altre… ossessioni!!…
A quando il prossimo pensiero,questo è vacanziero,ci vuole qualcosa di più …tosto!
Tutta da meditare!
Il tempo passa, passiamo anche noi, speranze, sogni, amore : ,
la vita è fatta così, ricchi o pover, belli o brutti, sani e malati,
inutile ambascirsi invano.
vivere alla giornata, guardare la luna quando c’è, ,un minimo
di gioie. Di più non possiamo avere.
E’ da lungo che l’ho compreso. VI AUGURO BUONA SALUTE A TUTTI.
Claudio..
Oltre che evidenziare un “legame” o un “distacco”, la storiella dei due monaci mostra un’attegiamento attivo e passivo. L’aiuto dato, libera un monaco, interiormente, nel senso che la propria coscienza ha risposto al bisogno di quella donna, l’istinto di una decisione veloce e sicura si è imposto soprattutto. Nella mente indecisa, invece, lo spazio è condiviso spesso coi desideri e le buone intenzioni: ciò provoca continui ripensamenti, progetti e probabilità. Il monaco passivo, proprio perchè attaccato troppo ai suoi conti, fatica a realizzare, fatica a fidarsi di sè stesso. Nella sua mente allora, si instaura un loop di pensieri e complessi che lo terrà occupato per molto tempo.
Penso che azione e ossessione…siano legate…quasi in modo indissolubile…anche se ci può essere azione non ossessiva…per fortuna…ma l’ossessione è una continua azione di sgretolamento…della nostra mente…O.K.? Ci sono o no…e , voi carissimi, con i vostri enigmi…riuscite …sempre…a farmi scrivere…idiozie!! Chi è l’artefice…di tale perla…scelta tra i pensieri di Tao?…
Cara REDAZIONE…c’è il trucco…sotto le stelline!!! E…alla fine…è pure facile da scoprire…per una come me…che va a schiacciare…tutto ciò…che si trova…sotto le dita!!! Buon pomeriggio.
é semplicemente diretto e candido…pulito! ergo vero.
Come dire che se una persona non sa prendere decisioni, nemmeno sa agire e sta poi a rimuginare su ciò che forse avrebbe potuto fare e non ha fatto. Questa storiella dei due monaci è un po’ soap opera, con la fanciulla indifesa che, poverina, è tutta piangente perché, in quanto femmina, deve attendere il prode maschio che la porti in salvo. Solo che qui, onde non dare il via a insinuazioni, il maschio in questione è un monaco, e quindi votato alla castità. Non solo: dotato della forza della Fede, della quale coglie l’essenza, egli non si pone domande difronte alla richiesta di aiuto di altri. Il suo compagno invece, osserva una Fede formale.
Diciamola tutta, i due monaci erano due monaci zen, e questo e’ un koan notissimo. Peccato pero’ che Cogito ergo stupidus Sum ha stroppiato il finale, molto piu’ bello nell’originale: la frase vera che dice il secondo monaco e’ “Io l’ho presa sulle spalle e due ore fa l’ho lasciata sul ciglio della strada; tu invece te la stai ancora portando appresso”. Un grande insegnamento sul distacco. Quanta presunzione invece vedo nel cercare di migliorare una storiella gia’ ottima e vecchia di almeno un millennio…
…e brava REDAZIONE…ma come dobbiamo prenderla…come una barzelletta?
i monaci benedettini francescani tibetani sono come tutte aziende uno lavora e un’altro pensa al suo POSTO solo che chi pensa al posto di chi lavora non ha capito che anche chi lavora pensa.
SINDACARE IL PROSSIMO : Istinto eterno . Ovunque andrai su questo Pianeta Terra , in qualsiasi riunione, corso, lavoro, pensionato, comunità svariate, scuole anche elementari e nuove conoscenze per motivi diversi,, TROVERAI SEMPRE IL ” PRIMO DELLA CLASSE,” in cerca continua di azione censoriale per arrivismo e di sopraffazione..
In effetti l’ossessione del peccato non ha consentito all’altro monaco di rendersi conto della situazione di difficoltà della donna e si è soffermato sull’aspetto formale del contatto fisico. Questo breve episodio è una lezione ai tanti che in nome di una morale pregiudiziale non aiutano altre persone in difficoltà perchè ossessionati dall’aspetto apperente della situazione senza badare alle reali esigenze.