12Feb 13
Le dimissioni del Papa…
Le dimissioni del Papa segnalano la profondità della crisi tra Chiesa e relativismo come quella tra Chiesa e cristianesimo.
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Le dimissioni del Papa segnalano la profondità della crisi tra Chiesa e relativismo come quella tra Chiesa e cristianesimo.
Non mi pare che la “Chiesa sia in crisi con il Cristianesimo”. Sono certamente in crisi parecchie persone della Chiesa. Tuttavia la Chiesa non e’ solo di questo mondo per chi crede. Pensare alla Chiesa come a una multinazionale e’ un errore di fondo basilare. Le dimissioni di un Papa, seppure inusuali, non sono un fatto negativo in se’. Benedetto XVI ha certamente avuto dei motivi validissimi non completamente noti e che poco hanno a che fare con i complotti di cui si farfuglia. Anzi, in questo momento direi che l’abdicazione e’ stata molto efficace ai fini della Chiesa. Sorprende che quanto detto o fatto dai Pontefici sia poco noto al grande pubblico. I media ne parlano poco. Con il nuovo Papa, alcuni media hanno gia’ cominciato a “limare” quelle frasi che mostrano quanto i valori non negoziabili siano presenti nei suoi pensieri. Al di la’ del fatto di essere un credente, tra le confessioni cristiane, il Cattolicesimo e’ l’unico che presenti una continuita’ apostolica, storica e di principio. Sorprende ad esempio il silenzio non tanto sulle conversioni recenti (non gradite in molti ambiti), ma sul rientro di un alto numero di Cristiani di altre confessioni (in alcuni casi sorprendenti) nella Chiesa di Roma (ancor meno gradito) la quale dimostra una flessibilita’ (carita’) insospettabile nell’affermazione in questione. Per chi non crede questo puo’ essere irrilevante, per chi e’ ostile puo’ essere fastidioso. Tuttavia non si puo’ negare che se una crisi c’e’ resta delle persone non della Chiesa universale.
Buona Pasqua a tutti.
Il Santo Padre, Vicario di Cristo in terra, nostro autentico Maestro e Consigliere, dall’alto della responsabilita’ ottenuta dalla acquisizione dell’Anello del Pescatore, si sentiva forte e gagliardo in quel lontano giorno del 2005. Egli ci disse di sentirsi “operaio della vigna del Signore….”. Noi ne gioimmo. Soprattutto conoscendo la sua perspicacia e saggezza, piu’ volte manifestate anche con il predecessore Giovanni Paolo II. Con l’andar del tempo, difronte a tutte le vicissitudini del mondo intero, alle sue rimostranze e direttive, ebbe a ricevere contest e obiezioni continue dai suoi stessi collaboratori Cardinali. Arrivato ad 86 anni e con i segni tangibili del tempo, giunti repentinamente, sul proprio fisico, non si e’ sentito piu’ in grado di imporre la sua Sedia Gestatoria. Se ne e’ andato. Se ne e’ andato, lasciando ai Cardinali il gravoso compito di essere quello che pretendevano difronte a Lui. Non posso condannarlo, ne’ mi permetterei mai di farlo. Rimane soltanto l’amaro in bocca e mi ritornano alla mente, i secoli andati, con Celestino V, ecc. ecc. Ringrazio Papa Benedetto XVI per tutto quanto fatto. Che Dio l’accompagni ed accompagni la Chiesa, che comunque, non meritava accadesse tutto cio’.
Probabilmente sì è proprio così, e la cosa un poco mi angoscia.
Non sono molti coloro che hanno avuto la fortuna di vedere e sentire il discorso di dimissioni del Papa. Una ripetizione non si e’ piu’ vista o sentita. Il suo Latino era rapido ,duro sicuro, non certamente quello di una persona che si sente di perdere le facolta’ intellettuali, che crede siano necessarie per condurre la cristianita’.in questi tempi cosi’ variabili distorti e complessi. La potenza ubriaca , fa salire l’adrenalina ed e’ penoso abbandonarla. Chi lo fa , e’ una persona che si sente irreparabilmente solo e deluso.Anche il credo viene scosso . Questo non lo e’ negli uomini di scienza perche’ semplicemente non ce l’ hanno. Come e’ nelle tradizioni della chiesa, mai si sapra’ la verita’. Non sono un credente ma mi sento figlio della civilta’ cristiana , come un figlio si sente critico dei propri genitori
Non potreste scrivere cose sensate, con un minimo di logica? Crisi chiesa- relativismo? Che significa? I preti hanno sempre negato il relativismo, sono loro la verità assoluta, il loro dio è il migliore fra tutti quelli inventati dall’uomo.
Crisi chiesa-cristianesimo? Chi altro ha insegnato il cristianesimo, fino a Lutero?
Tutti luterani o tutti fuori dalle invenzioni trascendenti?
Il Papa si è dimesso essendo stato sotto pressione da parte di gruppi che vorrebbero una Chiesa più moderna e più aperta agli usi e costumi della attuale società.
In fondo invece ci sono là, in seno al Vaticano, gruppi che destabilizzano il volere di un Papa, tanto che Suor Lucia la veggente di Fatima rivelò che la Madonna le aveva detto che il pericolo per la Chiesa non sta fuori , ma proprio dentro le sue mura.
Secondo altre profezie la Chiesa Cattolica verrà distrutta da Dio, essendo troppo invischiata come da secoli con il potere temporale al quale detta leggi e favori anche illegali. Vedi la Banca Ior.
Che cosa fate; anche la Redazione prepara “un Conclave”?
Mi ero permesso di dire che non vedo il nesso tra Chiesa e Relativismo.
Infatti sono due Raltà antitetiche e se guardiamo bene la Chiesa si stanca a dire che non si può andare da nessuna parte con il relativismo; io so che Dio c’è non penso che Dio ci sia o ci potrebbe essere se o però se non ci fosse sarebbe uguale!
E’ come dire che l’asino è uguale al cavallo!
Non è e non potrà essere mai un cavallo; è e rimane un asino come tanti!
Non voglio farmi trascinare da un picco di entropia o semplicemente teoria del caos! Una goccia di inchiostro in un bicchiere d’acqua si diffonde in modo uniforme e non lascia trasparire di che liquido si tratti. Urlo simbolico del Papa o grido d’aiuto? Urlo…disperato! Qualcuno o molti, vogliono vederci…una scelta laica, coraggiosa, rivoluzionaria. Per me è un gesto politico” mascherato “. Un conto è…essere Papa…l’altro…fare il Papa. Ha voluto contrastare, con il suo silenzio, un relativismo religioso ben radicato, sociale, morale e politico!
Un Papa…è sempre solo!
Sono profondamente convinta che le dimissioni del papa siano legate alle
situazioni interne del vaticano, la chiesa non è il potere spirituale sbandierato prendendo spunto dalle parole del vangelo, ma un potere temporale che va contro i principi di Cristo. La religione non deve essere apparenza ma sostanza ,anche lì ,gerarchie ,lotte di potere e ai poveri chi ci pensa?Per prima la chiesa dovrebbe intervenire anche donando i suoi “capitali “a chi può rialzare i popoli oppressi nel mondo.Insomma secondo me la religione vera é riassunta in queste parole evangeliche: AMA DIO SOPRA OGNI COSA E IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO. San Francesco l’ha messo in pratica ha ricordato le parole di Gesù “il mio regno non è di questo mondo…” Ricordo anche episodi del vangelo come quello del tempio e l’indignazione di Cristo verso gli ipocriti…Quanti ce ne sono! LA figura del papa che “si lava le mani come Pilato” non dà credibilità a una Chiesa , sposa di Cristo che dovrebbe invece sacrificarsi per riscoprire l’autentica fede dimenticata e sostituita dalla corsa al potere. Marvi
Un pastore non abbandona il suo gregge, non si lascia il timone della barca di Pietro in balia del mare tempestoso.
Mi auguro che come l’Apostolo Pietro possa vivere, prima del 28 febbraio, l’esperienza del ”Quo Vadis, Domine?”.
Osservazione provocatoria e puramente filosofica :
fosse per me tutto il vaticano e il clero completo dovrebbero trovarsi un posto di lavoro nella società civile. Sono 2000 anni che campano su un cumulo di pie illusioni di cui si nutre il popolo credulone , e a me sembra che dovrebbe bastare…. ma ci vorrà ancora del tempo, troppo tempo per i miei gusti!
Poiché nessuno si cimenta sull’argomento torno per guardare bene al nocciolo dell’enunciato redazionale.
Crisi fra Chiesa e relativismo che cosa significa?
La Chiesa e soprattutto il nostro Pontefice Benedetto XVI si è “scagliato” contro il relativismo ed il nichilismo; tutti in “ismo” finiscono!
Perché quello che va bene per me deve andar bene per tutti; questo è quello più deleterio in quanto giustifica qualsiasi azione anche contro i propri simili.
Tra Chiesa e Cristianesimo non vedo alcuno scollamento poiché chi vuole è Battezzato e Cresimato ed è solo l’inizio del percorso; se molti pesci sono sfuggiti dalla rete perch>é questa si è rotta bisogna vedere se erano vivi e sono ritornati in acqua o se vivi sono caduti in terra.
Non vi sembri una parabola ma la realtà!
Relativismo : esercizio del dubbio. Chiesa : dogmatismo. Difficile dialogo.
Libertà di pensiero contro verità imposte. Il Cattolicesimo è la negazione del Cristianesimo delle origini. Con le dimissioni questo Grande Papa delega
la pulizia generale al suo successore. Mi fa riflettere la scelta della data delle sue
dimissioni 28 febbraio.
Ho dimenticato Dio ma io lo so che Lui ci ha creati ed ha Creato l’Universo; molti lo pensano indaffarato ma Lui è sempre Presente.
La Chiesa è indistruttibile poiché se non fosse di Dio sarebbe finita come tanti “ismi” che sono falliti miseramente; sono orgoglioso di essere Cristiano!
Premesso che un Papa “abdica” non “si dimette” (manco fosse il vicesindaco di Roccacannuccia!), la crisi non è soltanto della Chiesa e nella Chiesa.
Basta guardarsi intorno, per dire con Ettore Petrolini:
«Ovunque il guardo giro,
Crisimiro, Crisimiro!»
Le dimissioni del Papa segnalano la prevalenza della temporaneità del ciclo della vita sulla pretesa irrazionale di una eternità che non esiste.
la chiesa ha sempre richiesto papi vecchi e stanchi in modo che la loro debolezza non desse opera all’ avanzamento di riforme console all’esigenza dei tempi.
Veramente penosi i commenti che si sentono in televisione e si leggono sui giornali.
Ma quale coraggio e senso di responsabilità! !
Le dimissioni sono un atto di vigliaccheria estrema. Non lo ha obbligato nessuno ad accettare la nomina che, secondo i dogmi, proviene direttamente dallo Spirito Santo.
Un abisso lo separa dai sui predecessori!!
Nessuna giustificazione per questa decisione.
Come ha fatto giustamente notare l’ ex segretario di Woitiwa non si scende dalla croce e, dico io, non si abdicare dalla funzione di padre.
Spesso nei dialoghi dei sacerdoti e quelli della gente si ricorda che nel conclave la scelta del vescovo che varca la soglia di Pietro è guidata ed
illuminata dallo Spirito Santo. Può quindi un Papa dimettersi? Ecco perchè noi cristiani siamo piuttosto sbalorditi e confusi.
Anche a Papa Giovanni Paolo II, che con la sua soffeenza umana incarnava quella di Cristo, credo gli fu posto l’invito a dimettersi. Le sue condizioni erano molto gravi tali da renderlo spesso incapace di comunicare. Eppure a quall’invito rispose ” CRISTO NON E’ SCESO DALLA CROCE ” , PER DIRE
CHE LA BEVANDA AMARA DOVEVA BERLA TUTTA QUANTA FINO ALLA FINE!
Non capisco solo una cosa: perché il Papa dimissionario non ritorna a casa Sua anziché restare a Roma vicino al nuovo Papa ?
sopratutto l’annuncio delle dimissioni del Papa, seguite dalla nomina del nuovo capo dello IOR (un ricchissimo produttore di navi da guerra) come ultimo atto di potere prima delle dimissioni, dimostra come ci siano motivi terra terra, sporchi, e senza contatto con Chiesa e Cristianesimo. Un vero Papa si sarebbe fatto uccidere, questo Papa qui invece si e’ lasciato sconfiggere da qualche dossier e se ne va a nascondersi per paura che salti fuori, dopo aver fatto le nomine che i veri potenti del Vaticano gli avevano richieste.
Il relativismo è facile da difendere quando si è in vita. Ma di fronte alla morte quale Dio si prega? Vogliamo giocare tutta la vita ad essere perfidi e realtivisti, tanto poi veniamo perdonati? Probabilmente anche io sono tra questi. Ma non mi sognerei mai di giudicare Benedetto XVI: si è dimesso anche per colpa mia.
Un uomo coraggioso ed intelligente.
Non ha avuto paura di uscire di scena in modo innovativo.
Le dimissioni non si annunciano si danno!!!!
Se i nostri politici lo seguissero smetterebbero di annunciare tagli e limiti di mandato dalla prossima legislatura.
….dimostrano che la funzione di vicario di Cristo è un servizio alla Chiesa.
Se il Papa ritiene in coscienza di non essere più adeguato a svolgerlo al meglio, rinuncia al suo “potere” proprio per il bene superiore della Chiesa
La decisione del Papa e’ stata dettata dal grande amore per la
Chiesa e per tutti gi uomini. Il Suo desiderio di convincerci
ad agire con amore, era poco ascoltato e spesso combattuto.
Era necessaria una forte scossa, ed e’ stata ottenuta. Il mondo
si muove in una grave direzione molto negativa, e sembra che non
ce ne rendiamo conto. In Croazia si formano leggi che tolgono ai
genitori il diritto dovere di educare i figli. Leggi che vogliono
addestrare alla irresonsabilita’. Ed e’ un a tendenza che si
diffonde nel mondo. Si parla tanto e soprattutto di economia, giustamente, ma non ci si accorge che nei rapporti umani dovrem-
mo imparare molto dagli animali.
Grazie Santo Padre per quanto ha fatto per tutti, e ci scusi per
il grande dolore che Le abbiamo dato.
Il Papa si è dimesso! La giustificazione fornita : “non si sentirebbe più in grado di dirigere la Chiesa, poiché è ormai vecchio, stanco e indebolito”. Molti fedeli hanno accettato la sua decisione sulla base del fatto che il Papa “sarebbe un uomo come tutti noi”. Ma, se da un lato il Papa è certamente un uomo come gli altri, un uomo in carne ed ossa, dall’altro non lo è affatto. Il Papa, in quanto “maestro di tutti i cristiani”, dovrebbe avere il dovere, più di ogni altro uomo, di rispettare e incarnare i valori di Cristo. Se Cristo avesse deciso di scendere dalla croce, non avremmo avuto il cristianesimo! Se i ‘martiri’ avessero evitato il martirio non sarebbero stati martiri e neanche santi. Se non erro, il simbolo della Croce ci insegna che ogni cristiano ha il dovere di non sottrarsi alla sofferenza, così come Cristo ha sopportato la crocifissione per salvare l’umanità. Benissimo, il Papa si comporta invece come un responsabile dirigente d’azienda che si dimette perché non più in grado di gestire con efficienza la propria impresa. Ma il Papa è stato fatto Papa per garantire l’efficienza aziendale della Chiesa o piuttosto per sostenere in tutti i modi, in quanto simbolo della cristianità, i fondamenti morali e spirituali del cattolicesimo?
Non sembra che i valori cristiani abbiano bisogno di un aitante e giovane manager per essere adeguatamente sostenuti. Altrimenti non si spiegherebbe come mai Giovanni Paolo II, malgrado l’età avanzata e uno stato di salute evidentemente molto più problematico di quello che sembra affliggere il nostro Papa dimissionario, abbia scelto di andare avanti fino all’ultimo giorno, testimoniando la propria fede attraverso la sofferenza!
Di fronte a una scemenza così clamorosa l’unico che mi viene in mente è Giorgio Gaber che diceva: cari giornalisti, avete ancora la libertà di pensare, ma quello non lo fate, in cambio volete la libertà di scrivere.
Il grande gesto del Papa ha una portata di enorme significato teologico e pastorale, oltre che storico. Il riconoscimento della debolezza del corpo e
l’affermazione che non può affrontare con adeguatezza gli eventi che si
presentano in questo mondo globale, rappresenta la forza dello spirito e
la volontà di Dio. Appare, oggi, chiaro il senso della visita all’Aquila del Papa avvenuta un anno fa alla tomba di CELESTINO V e il dono fattogli del PALLIO.
(il parameno llturgico).Da oggi la CHIESA nel mondo intraprenderà un nuovo
cammino che influenzerà la scelta del CONCLAVE per la elezione del nuovo PAPA.
Le dimissioni del Papa segnalano, a mio sommesso avviso, la condizione di un uomo ormai stanco e nauseato da tutti gli ignobili avvenimenti nell’ambito clericale e, forse soprattutto, dagli intrighi lavandaieschi di tanti, troppi ben pasciuti cardinali.
LE DIMISSIONI DEL PAPA,
E’ LA PRIMA VOLTA CHE UN PAPA SI DIMETTE. PERCHE’? IN MENTE MI VIENE IL MASSACRO DEGLI CRISTIANI E ALTRI IN SIRIA. NESSUNO DELLA CITTA’ DEL VATICANO HA DEPLORATO
Alla fine sua Santità ha dismesso le vesti, ha rinunciato all’enunciato di infallibilità papale, per rientrare in quel mondo meno celestiale e più umano di pastore e reggente di dottrina.
Si troverà pure un aspetto faceto, ma colui che ha speso una vita nella difesa della fede e della dottrina, che ha combattuto con il pensiero e le azioni contro la deriva etica del relativismo, alla fine è stato vittima illustre di un relativismo teocratico, quello Vaticano.
Sosteneva POPPER «..tutta la conoscenza rimane fallibile, congetturale. Non esiste nessuna giustificazione, compresa, beninteso, nessuna giustificazione definitiva di una confutazione. Tuttavia, noi impariamo attraverso confutazioni, cioè attraverso l’eliminazione di errori […]. La scienza è fallibile perché la scienza è umana.», se noi con azzardata forzatura ipotizziamo come tale enunciato appare sovrapponibile alla gestione di fede e dottrina, a quel principio di verità assoluta, il tutto viene miseramente a smaterializzarsi nella confutazione coi metodi pratici di principi assoluti, per mano di uomini custodi delle chiavi di Pietro ad una mano e delle chiavi di un forziere dall’altra.
E’ la condizione di miseria umana, terrena e perfettibile, che macchia di nefando ed abietto il più candido ideale filosofico, che disgrega per ideali egoistici ed affaristici le migliori dottrine che promettono paradisi e redenzioni.
«Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie» sostiene Benedetto XVI, forse mal valutando i limiti terreni a verità sovrumane, principi divini scritti da uomini e ritrasmessi da uomini per uso di altri uomini.
Quindi si promuove una società dove autodeterminazione e bisogno di identità diventano il male oscuro, il limite da non scavalcare per non cadere nell’eresia del relativismo.
Ebbene tutto alla fine però si ricongiunge verso il principio dell’apprendimento per tentativi ed errori che un dio non potrebbe tollerare, dove le ricette ed i poteri magici sono argomenti da sognatori, mentre noi poveri pragmatici assistiamo allo sfascio della gestione del più grande monumento mondiale di fede e dottrina.
Quel mondo perfetto fatto da anime e pastori diventa una società liquida baumaniana, dove tutto è il prodotto di risulta di se stesso, dove il capitano abbandona la nave che viaggia alla deriva.
Cedere in questo caso vuole dire rinunciare al proprio status di infallibilità per rimettersi al giudizio degli uomini, sapendo di essere in pace con se stesso e con il suo dio.
Le dimossioni del Papa segnalano che i Papi non sono i rappresentanti di Cristo sulla terra, bensì esseri umani con le loro debolezze e fragilità fisiche e psichiche.
Questa è la considerazione più profonda cui seguono le altre.
Cordialità
Dimostrano che il Papa non è Cristo in terra bensì un comune essere umano .
Questa è la profonda considerazione, la più profonda, che deve essere fatta.
Il relativismo e’ antitetico per definizione ai valori sostenuti dalla Chiesa se per Chiesa si intende chiesa cattolica, non vedo quindi la Novita’, il casus che possa aver spinto il Papa alle dimissioni. Tuttavia se per relativismo si intende un relativismo cattolico all’ interno della gerarchia ecclesiale e quindi la volonta’ di adattare la dottrina cattolica e la catechesi ai tempi, be’ si questo potrebbe essere uno dei motivi. Tuttavia non credo che le dimissioni scaturiscano da un conflitto sull’ interpretazione del concilio Vaticano II in seno alle alte “sfere” della Chiesa. La mia sensazione e’ che le dimissioni siano segno di una sofferenza nel definire quale sara’ l’ atteggiamento della Chiesa nei confronti dell’ avanzante globalizzazione economica e dei suoi effetti sulla societa’.
Il relativismo e’ antitetico per definizione ai valori sostenuti dalla Chiesa se per Chiesa si intende chiesa cattolica, non vedo quindi la Novita’, il casus che possa aver spinto il Papa alle dimissioni. Tuttavia se per relativismo si intende un relativismo cattolico all’ interno della gerarchia ecclesiale e quindi la volonta’ di adattare la dottrina cattolica e la catechesi ai tempi, be’ si questo potrebbe essere uno dei motivi. Tuttavia non credo che le dimissioni scaturiscano da un conflitto sull’ interpretazione del concilio Vaticano II in seno alle alte “sfere” della Chiesa. La mia sensazione e’ che le dimissioni siano segno di una sofferenza nel definire quale sara’ l’ atteggiamento della Chiesa nei confronti dell’ avanzante globalizzazione economica e dei suoi effetti sulla societa’.
ma quaNDO arriva sta fine del mondo?
Le dimissioni del Papa confermano la prpfezia apocalittica. La conferma perfino Sanremo,, che niente ha a che fare con la musica, ma è la versione moderna del Sabba
Ma non erano problemi personali di salute?
La crisi che viviamo da quattro, cinque anni sembra trascinare nel vortice anche l’ecclesia, è il segno di una crisi profonda che investe la cultura in declino nel nostro paese. Il Papa si dimette, suona strano, da un Papa ci aspettiamo una scossa che scuote il torpore in cui viviamo narcotizzati ed invece come un lavoratore qualsiasi , si dimette, avrà le sue ragioni e forse ci saranno ragioni che non conosciamo. Un gesto simile dovrebbe essere imitato da una certa classe politica inefficiente ed inetta incapace di proporre qualcosa di nuovo e risolutivo. Il Papa si dimette in un momento dove la chiesa non riesce ad esercitare il fascino di cui godeva fino a qualche decennio fa, è la chiesa secolarizzata che assomiglia ad un partito politico, trascurando la sua funzione primaria, l’evangelizzazione.
P.S. E’ rimasto fuori l’Enunciato importante: “In Principio”! Grazie moltissimamente!
Se cercherete nel vocabolario la parola moltissimamente capirete che cosa significa relativo o relatività!
In creò il Cielo e la Terra, così inizia la Storia; per me sembra ieri.
Cosa ci sia di relativo nell’Infallibilità del Papa e nelle sue dimissioni” non è dato di conoscere.
Se Dio non ha Creato l’Universo come è possibile che l’Universo si sia creato da sé?
Se questa realtà è relativa allora anche le “dimissioni” del rappresentante della Chiesa di Dio in terra è una realtà relativa poiché ciascuno la guarda, questa realtà, con i suoi occhi pieni di pianto o luccicanti di febbre.
Io non vedo alcuno scollamento fra la Chiesa e la spiritualità; non tanto la Religione!
essere spirituali significa vedere, quindi agire, con gli occhi di Dio, di Gesù Cristo che è ormai il Re dell’Universo; alla fine tutti saranno giudicati da Lui!
Ma questo Giudizio non sarà per tutti eguale; l’uno per la Vita Eterna e l’altro per la dannazione Eterna.
La relatività può essere applicata solo al tempo; infatti la S. Scrittura dice che un giorno sono come mille anni per Dio; tutto è relativo rispetto a Dio il resto sono “storielle infantili”!
E’ soltanto stanchezza fisica, quanti a quell’età possono sopportare le fatiche giornaliere che un Papa deve affrontare. E’ un atto di umiltà e di consapevolezza dello stato fisico. Per quanto riguarda la fede nel cristianesimo e nella Chiesa, non credo che possa essere scalfita dalle dimissioni di un Papa, come dice un vecchio adagio “morto un Papa se ne fa un altro”. Sono gli uomini di credo che fanno la Chiesa, e tra gli uomini ve ne sono di tante qualità morali.
Siete tutti talmente abituati a sentire-e forse anche a dire-bugie,che quando Uno,semplicemente e tranquillamente dice la verità,subito supponete che sotto ci sia qualcos’altro.Qualche mese fa,guardando il Papa camminare a stento,parlare con voce malferma,e apparire MOLTO invecchiato rispetto a un paio di anni fa,ho pensato:”Come farà ad andare avanti?” Se un uomo vecchio,debole,si accorge di star anche perdendo la lucidità mentale,non è ovvio che decida di sottrarsi ad un impegno che richiede invece chiarezza di pensiero e forza fisica?? Se si è reso conto di perdere memoria,di avviarsi a un decadimento tale da renderlo incapace,non aveva il dovere di farsi da parte ??
Poi ci saranno tutte le beghe,i contrasti,le liti,i maneggi ecc ecc,che volete,ma ci saranno sempre,e il prossimo Papa avrà il suo da fare.
I maneggioni terrestri pensino ai maneggi terrestri; a confortare i nostri spiriti per fortuna nostra è stato chiamato e sarà chiamato un Pastore,non un presidente o un ministro o un sottosegretario o o o..
Tra Chiesa e relativismo non c’è crisi. Crisi è termine in uso per indicare un rapporto di frizione o addirittura di rottura. Tra chiesa e relativismo c’è incompatibilità sostanziale, per la natura stessa della Chiesa. Tra Chiesa e cristianesimo invece, nella visione cattolica , c’è un rapporto di interdipendenza così stretto che i due termini potrebbero usarsi indifferentemente. A ben vedere la Catholica è sempre stata in crisi: perseguitata, perseguitante, dedita al potere terreno e a quello spirituale, non in tempi differenti si badi, ma nello stesso tempo, generando inevitabilmente al suo interno profonde lacerazioni: crisi appunto. Si può paradossalmente dire che la Chiesa è da sempre in crisi, più o meno accentuata, con se stessa.
La crisi profonda fra Chiesa e relativismo ha un senso. La crisi fra Chiesa e cristianesimo non mi è chiara. La Chiesa per quanto in continua difficoltà è il corpo (spirituale o) almeno ideale di Cristo. Cristo ha sofferto ed è risorto per manifestare Dio. Ha riconosciuto Dio in se stesso e ha chiamato tutti gli uomini fratelli. E’ Dio il fine della Chiesa di Cristo, il fine di ogni pensiero umano e di ogni aspetto dell’universo. Il Papa non è Dio. E’ eletto e riconosciuto, dai cattolici, come il suo più alto ‘vicario’. Il ‘Vicario’ deve essere nel pieno delle sue capacità. Le dimissioni di Papa Benedetto sono un segno positivo di cambiamento. Non è il culto della tradizione, né il culto della personalità del Papa ad essere importante.
E’ importante solo l’amore di Dio.
Il Papa di Roma è un riferimento anche per ogni pensiero religioso mondiale, un riferimento stimato o avversato o criticato. Dal Papa ci si aspetta equilibrio, rispetto del passato e del futuro, prudenza e coraggio. Se l’universo è una ‘creatura’ di Dio e se nell’universo tutto è relativo, la relatività è opera di Dio. I cattolici se ne fanno una ragione. Dio è nel passato e nel futuro. Oltre che nel presente.
Sua Santità, quo vadis?
Non abbia paura e continui
Fam. Colombo