I vostri pensieri / Francesco
La vita ci distrugge La morte ci sorride: Il corpo poi deride, Ma l’anima gli fugge…
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La vita ci distrugge La morte ci sorride: Il corpo poi deride, Ma l’anima gli fugge…
La vita di Steve Jobs, raccontata da lui stesso, è come un racconto.
Può e non può essere vero, basta guardare i bambini per capire quanto è lontana e misteriosa questa morte che ci fa tanta paura. A mio nipote di sei anni e mezzo in circa sei mesi sono morti entrambi i nonni. In questi giorni che ha accompagnato il nonno toscano nella sua casetta definitiva ha pianto, ha fatto l’omino che forse pensava dovesse fare, ma poi è tornato il bimbo giocoso di sempre. In questi sei mesi dalla perdita dell’altro nonno non dimentica mai di andare al cimitero con un mazzo di fiori appositamente scelto da lui e nel preparare […]
L’uomo è una giornata formata dal giorno e dalla notte. La vita chiamiamola giorno – c’è luce, solarità, vitalità. La morte chiamiamola notte- c’è buio, tenebre (interpetrazione materialistica ). Ebbene non si puo vivere il giorno vivendolo nel buio e la notte subendo il buio. E’ giusto che il giorno sia vissuto nella sua solarità, non rabbuiando il sole. E’ un inferno – ogni cosa sia vissuta secondo natura è, questo il miglior modo di vivere la fine della vita. Vivere con serenità la vita, ti darà , se vissuta con impegno, con il rispetto verso di te e verso […]
Non è negando o nascondendo il problema che lo si risolve, nè il ricorso alla gioia “forzata” ci libera dalla paura esistenziale connessa alla nostra natura di esseri “a termine”. Soltanto la coscienza della nostra “finitudine” e soprattutto la sua tranquilla accettazione ci possono dare quel poco di tranquillità (felicità ?) per una vita accettabile.
Qualunque vita si viva, al tirar delle somme se ne ha nostalgia. E ciò perché la vita, in sintesi, è conoscenza. La morte è nemica della conoscenza, poiché ci sottrae la possibilità di guardare in noi e fuori di noi; e, per conseguenza, è nostra nemica.
Con semplicità, Francesco si interroga sui grandi temi dell’Uomo: la vita e la morte: Quando si nasce è come se non ci fossimo, in pratica;incominciamo ad “esserci” veramente soltano quando diventiamo grandi abbastanza per renderci conto che si morrà, prima o poi. Il fatto è che c’è un sacco di tempo per pensare alla morte e per aspettarla. E’ un evento che sappiamo inevitabile e che è misterioso, di cui non sappiamo nulla nonostante il tanto pensare: ed è questa mancanza di conoscenza che fa paura.
Giuseppe chiede coerenza e serietà: —Caro –lup-man ormai sei un lontano ricordo di quello che eri, ma una certa coerenza l’hai sempre avuta, ti prego non cominciare a fare giravolte politiche Di democristiani , Finiani, saltimbanchi, Scilipuotisti, mercenari, ne abbiamo. Tutto è perduto in questa povera ITALIA LASCIA STARE–SALVA ALMENO IL TUO ONORE
Abele vs Caino, il pastore con tempo per pensare vs il lavoratore sudato e sempre di corsa, la ritmicità della Natura vs i turni pre definiti. Attraverso questi contrasti, Andreino racconta la propria fatica di vivere sotto il segno di Caino: Sono operaio da tanti anni, troppi anni, e come tutti i miei colleghi ho poco tempo per pensare. La giornata diventa stretta quando si vorrebbero dire tante cose, e non trovi nessuno che ti ascolta; gli altri, pochi, ti consigliano ancora di lavorare, sempre lavorare. Per chi, poi? La Giannini ricorda “una camera a gas…”, ma l’argomento riguarda altro. […]
Roberto si lamenta del deserto di idee da cui siamo tristemente circondati: Pensieri, idee proprie? E già, chi li ha più? Si usano quelli di altri, preconfezionati, impacchettati e stampati. Li regalano persone che, a loro volta, non ne hanno di propri. Sono oggetti fuori mercato, la violenza dell’ignoranza si scaglia contro chi osa pensare con la propria testa. Questo deserto non può durare per sempre, ma ricostruire non sarà facile.