Raccomandazioni di Borsa ? Segnali operativi di Borsa ? Segnali di trading ? Sono tutti sinonimi.

Che cosa sono le raccomandazioni di borsa vi chiederete voi ?

Le raccomandazioni di Borsa sono quanto di più sottile ci sia nell’industria finanziaria e possono trasformarsi in un’arma di distruzione di massa oppure in un qualcosa di assolutamente utile per l’investitore. Teoricamente le raccomandazioni di Borsa sono un segnale operativo di acquisto e di vendita di una azione, di un fondo di investimento, di una obbligazione. Le raccomandazioni di borsa possono assumere le forme di un corposo file pdf con tante curiose tabelline e torte a grafico, oppure di un segnale operativo di borsa sotto forma di una scarna email da parte di un sito di informazione specializzata di tipo finanziario, oppure ancora di un semplice consiglio del proprio private banker (alias responsabile titoli della banca di fiducia). Ma chi le scrive ? Le raccomandazioni di borsa possono essere emesse da una banca, una sim, una sgr (società di gestione del risparmio) attraverso il suo ufficio studi, possono essere confezionate da un consulente finanziario indipendente oppure da giornalista, anche se in quest’ultimo caso si tratta di raccomandazioni di borsa “non petitae” nel senso che teoricamente il giornalista informa e non emette raccomandazioni di borsa, ma in realtà l’articolo diventa al pari di raccomandazioni di Borsa laddove la competenza del giornalista sia talmente consolidata presso il pubblico per cui ogni frase venga pesata con il bilancino (in Italia ci sono non più di 10 giornalisti o opinionisti di borsa che rientrano in questa categoria, io immodestamente tra loro).

Ma andiamo con ordine e ragioniamo con calma su cosa effettivamente siano le raccomandazioni di Borsa, soprattutto nel caso in cui le raccomandazioni di Borsa divengano una arma di distruzione di massa.

I diversi tipi di raccomandazioni di Borsa: il sell side

Le raccomandazioni di Borsa vengono prodotte da 3 tipi di player:  i sell side analysts che sono dipendenti tipicamente di broker o società di intermediazione e quindi hanno un interesse a fare operare al massimo possibile i loro clienti attraverso raccomandazioni di borsa.

Raccomandazioni di Borsa buy side

La seconda categoria sono i buy side analysts che sono tipicamente le società di gestione di fondi di investimento, gli hedge funds e tipicamente quegli investitori che hanno la caratteristica di avere il denaro e doverlo fare fruttare. In taluni casi questa categoria di operatori utilizza le raccomandazioni di borsa al fine di promuovere l’investimento nei propri fondi (ad esempio la società di gestione pinco pallo rilascia sul mercato un report in cui si consiglia di investire sui fondi emerging markets per le rosee prospettive di quel settore geografico). In questa categoria rientra anche il private banker (ora li chiamano così ma sono i responsabili titoli della banca di fiducia) che consiglia guarda caso di comprare le obbligazioni della banca, i fondi della società di gestione della banca o semplicemente percepisce una remunerazione economica dal fatto di vendere uno strumento mobiliare piuttosto che l’altro.

Raccomandazioni di Borsa indipendenti

Infine la terza e ultima categoria è quella degli analisti indipendenti (chiamateli consulenti finanziari indipendenti, oggi va di moda), ovvero quelli che lavorano solo per realizzare un profitto derivante dalla vendita delle proprie raccomandazioni di borsa e che quindi hanno tutto l’interesse a far sì che le loro raccomandazioni di borsa siano efficaci nell’aiutare il lettore a raggiungere il suo scopo che è quello di guadagnare denaro attraverso le raccomandazioni di borsa stesse. In quest’ultima categoria possono tranquillamente rientrare i giornalisti economici indipendenti come il sottoscritto che producono un report con raccomandazioni di borsa indirizzate alla propria base di lettori, sia istituzionali (banche, sim, fondi, consulenti finanziari, etc.) sia privata (semplici risparmiatori). E ci cascano dentro anche quei pochi opinionisti / giornalisti di Borsa che scrivono per qualche testata economica che a sua volta paga loro lo stipendio detraendolo dal prezzo di vendita del giornale stesso. Se l’articolo con le raccomandazioni di Borsa è una ciofeca i lettori perdono soldi e non comprano più il giornale.

E’ evidente come nel primo caso (sell side analysists) nelle raccomandazioni di borsa sia stata documentata nella letteratura scientifica economica una preponderanza di buy rispetto ai sell, o un ritardo nel declassare una azione da buy a hold, e la totale mancanza dei sell o degli out, dato dal fatto che si tratta di un segmento dell’industria finanziaria che tipicamente campa proprio sulle commissioni derivanti dalle compravendite in borsa a loro volta provenienti dalle raccomandazioni di borsa. Un conflitto di interesse puro e duro e nemmeno tanto nascosto. Purtroppo ogni giorno i  media finanziari riportano in maniera pedissequa e senza nessuna capacità di discernimento le decine di raccomandazioni di borsa buy e hold che sono giustificate solamente dall’interesse di chi le emette a spingere il cliente ad operare per generare commissioni. E lo stesso nel secondo caso delle raccomandazioni di borsa dei buy side analysts: pensate a quali raccomandazioni di borsa possano mai emettere gli analisti di una società di gestione che hanno attivo un fondo di investimento specializzato in aziende biotech: vi immaginate raccomandazioni di borsa sell sul settore biotech ? E’ come se il fornaio riconoscesse che il suo pane non è buono.

Il risparmiatore medio è completamente disorientato dal flusso di report che raggiunge ogni giorno il mercato, dalle interviste prezzolate o meno fatte ai gestori e agli amministratori delegati delle società di gestione del risparmio perché confonde le loro raccomandazioni di borsa, che se anche fossero oneste hanno l’innegabile difetto di essere di parte (come chiedere al fornaio se il suo pane e buono) con quelle raccomandazioni di borsa invece emesse da analisti finanziari indipendenti, giornalisti economici o consulenti finanziari che traggono il proprio sostentamento economico proprio dall’azzeccarci (oggi fa chic chiamarli “fee only”).

Raccomandazioni di Borsa indipendenti dal 1997

Io nel mio piccolo emetto raccomandazioni di Borsa o segnali operativi come volete chiamarli da circa 20 anni (http://www.emiliotomasini.it/raccomandazioni-di-borsa/ ), e se da giovane mi avreste detto che sarei finito così vi avrei detto che non ci pensavo nemmeno. Ed invece mi piace l’aspetto del rischio e di come gestirlo. Mi sento un po’ un gladiatore in mezzo all’arena. Il rischio è una opportunità prima che un pericolo, almeno così lo vedo io. C’è poi in questo mestiere una componente di tipo psicologico su cui voglio mettere l’accento e che deriva dal fare una attività che ha un impatto sui soldi degli altri e questo è usurante sotto il profilo emotivo, perché l’onestà è “quella cosa che ti ha insegnato tua mamma da piccolo” come scriveva Enzo Biagi e siccome la mia mamma era onesta io cerco di dare il massimo con le mie raccomandazioni di borsa, spesso ci riesco ma non sempre e in quel non sempre c’è una tensione nervosa che alla lunga può diventare pesante sotto il profilo personale. Un po’ penso come il chirurgo, il carabiniere, e tanti altri mestieri che sono a contatto con la il benessere e la tranquillità delle persone.

Ma questo delle raccomandazioni di borsa è un mestiere che ha un grandissimo pregio: quello dell’indipendenza. Non è un mestiere facile, ma è un mestiere affascinante perché ogni giorno che si alza il sole dopo poco apre la Borsa ed è come iniziare ogni giorno una partita di scacchi, senza padroni e senza orari, spesso senza regole, dove la pancia conta come la matematica, e dove il tuo nemico è un mostro, la borsa, che ha cento teste e ti può attaccare da ogni direzione senza pietà, dove il punto di massimo pericolo è quando abbassi l’attenzione o ti credi al sicuro perché hai guadagnato, dove il perdere una partita con serenità sapendo che si vincerà la guerra fa parte del corredo di attitudini dello sport migliore.

Pensate che ho deciso di fare questo lavoro in una piovosa notte inglese, quando andavo in un laboratorio di informatica da mezzanotte in poi per scrivere la tesi e incontravo una specie incredibile di ricercatori che passavano le notti con un programma di econometria a costruire modelli di previsione dell’indice azionario Ftse inglese. Raccomandazioni di Borsa per sé stessi e per i terzi, ecco quello che stavano facendo, mi dissero, e mi sono innamorato. Mi sono detto: se questi lavorano di notte con l’adrenalina a mille vuole dire molte cose, la prima che c’è un aspetto ludico la seconda che sono veramente liberi, liberi di lavorare di notte e di dormire di giorno.

No, dopo 20 anni non lo cambierei, il mio mestiere, quello delle raccomandazioni di Borsa (http://www.emiliotomasini.it/raccomandazioni-di-borsa/): perché se un po’ ci azzecchi basta un pc, 20 anni di esperienza, un pizzico di onestà e sotto casa tua ti ritrovi un mondo in cui puoi persino dormire quando gli altri lavorano e viceversa.

 

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