Deutsche Bank: il crollo … e il termometro
Deutsche Bank, se volete trovare un imputato è proprio la grande banca tedesca, gonfia di derivati ed esposta alle ubbie del mercato. Ma tra azione quotata anche nell’MTA international di Borsa Italiana e diverse obbligazioni il risparmiatore fa fatica a trovare il termometro della situazione, che ovviamente è da seguire in tempo reale.
“Per ora è un venerdì nero, ma – spiega Lorenzo Raffo, noto editorialista di Borsa sulle colonne di www.lombardreport.com il più antico sito italiano di finanza operativa – c’è chi teme anche un lunedì nero (il prossimo 3 ottobre) per Deutsche Bank. Cosa dice intanto l’indicatore per eccellenza della situazione della banca, ovvero l’obbligazione subordinata Additional Tier con cedola 7,5% di tipo “CoCo” (Convertible Contigent) – riservata agli operatori professionali, anche perché a taglio 200.000, espressa in dollari (Isin US251525AN16)? Precisiamo innanzi tutto che prevede una conversione in capitale azionario (in parte o totalmente) nel caso il Cet 1 ratio della banca scendesse sotto il 5,125%. Non è il solo “CoCo” di DB, ma il più significativo, perché in portafoglio a gestori e fondi pensione sia europei sia statunitensi.
Di fatto il titolo, con “call” nel 2025, è crollato sui minimi dello scorso febbraio, a quota 70, valore ormai decisivo per determinare le evoluzioni future. In apertura ha perso alla Deutsche Boerse oltre il 10%, collocandosi sotto i minimi del 9 febbraio scorso a 70,6 Usd. Il vero termometro è costituito però dal “CoCo” 7,5% in dollari. E’ lui a indicare la strada delle evoluzioni future”.
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