Non c’è solo la strada delle obbligazioni per seguire la direzione del rialzo dei tassi di interesse oltre Oceano. Anche con gli Etf si può viaggiare sulla stessa rotta, in particolare grazie ad alcuni replicanti proposti su Borsa Italiana da poco tempo. Lorenzo Raffo, noto giornalista finanziario, spiega su www.lombardreport.com come fare per sfruttare questa situazione.

Corporate frn con copertura del cambio

L’emittente francese Amundi ha ampliato la propria gamma di prodotti riferiti alle obbligazioni corporate lanciando sul mercato italiano una nuova classe dell’Etf floating rate Usd Corporate, con copertura del cambio Usd/Eur (Isin FR0013141462). Ha l’obiettivo di replicare, il più fedelmente possibile, l’indice Markit iBoxx Usd Liquid Frn Investment Grade Corporates 100, indipendentemente dal trend rialzista o ribassista. La commissione annuale (Ter) è pari allo 0,20% annuo e i proventi sono capitalizzati: non è quindi prevista la distribuzione di dividendi. Specialista a garanzia della liquidità dello strumento in Borsa Italiana, nel rispetto degli obblighi di quote minime esposte (pari a 7.000) e differenziali massimi dei prezzi “bid/ask” (pari all’1,5%), è Société Générale. L’indice sottostante offre un’esposizione rappresentativa al mercato dei titoli a tasso variabile (“floating rate note”, frn) di tipo “investment grade”, denominati in Usd, detenendo fino a 100 bond altamente liquidi, emessi da società di Paesi sviluppati.

Perché sceglierlo

Questa classe di Etf con copertura del rischio di cambio risponde alla domanda degli investitori per un’esposizione che combini la protezione in caso di un aumento dei tassi d’interesse e contro la volatilità delle valute, con una migliore potenziale performance. In un contesto di mercato caratterizzato da tassi bassi e aspettative rialziste, le obbligazioni a tasso variabile consentono agli investitori di limitare l’esposizione a movimenti del costo del denaro. I “floating rate note” hanno, infatti, un basso grado di reazione del prezzo ai tassi d’interesse, poiché il valore nominale delle loro cedole ne segue l’evoluzione.

Come si muove

Non ci si attenda grandi performance da questo Etf, almeno nel breve periodo, ma allo stesso tempo non si tema in correzioni rilevanti, perché i titoli frn si muovono poco, restando vicini alla pari, data la stretta correlazione con i tassi di interesse. Dall’esordio a giugno a 50 euro su Borsa Italiana, l’Etf Floating rate Usd Corporate è salito finora solo di 0,50 punti, ma ha potenzialità di sovraperformare quando i tassi aumenteranno realmente. La liquidità è ottima e gli scambi regolari, con un trend in continua crescita.

I Treasuries inflation fino a 10 o oltre 10 anni

Ubs Etf quota a Borsa Italiana da giovedì 10 novembre due nuovi Etf sui titoli di Stato Usa con “duration” definita e legati ai Tips, titoli del Tesoro Usa indicizzati all’inflazione. Nel dettaglio i prodotti sono:

Ubs Barclays Tips 1-10 (Usd) A-dis (Isin LU1459801434), che replica l’indice Barclays Capital US Government 1-10 Year Inflation-Linked Bond: include 24 Treasuries indicizzati all’inflazione con una duration compresa tra 1 e 10 anni e un flottante di almeno 250 milioni di dollari.

Ubs Barclays Tips Us 10+ (Usd) A-dis (Isin LU1459802754), che replica l’indice Barclays Capital US Government 10+ Year Inflation-Linked Bond: include i Treasury Inflation-Protected Securities con una “duration” di almeno 10 anni e un flottante minimo di 250 milioni di dollari.

Perché sceglierli

Coprono dal rischio inflazione negli Usa e quindi proteggono un eventuale portafoglio a tasso fisso espresso in tale valuta, consentendo di cavalcare anche un ulteriore rafforzamento del dollaro sull’euro. Tuttavia occorre tenere conto di questo fattore, poiché se l’investimento fosse costruito in un obiettivo di lungo periodo è inevitabile che le fluttuazioni del biglietto verde si farebbero sentire. Prevedono lo stacco dividendi due volte l’anno.

Come si muovono

Troppo corta la loro vita per dare un giudizio sui trend, finora al rialzo ma su un arco temporale di nemmeno un mese. Lo “spread” massimo ammesso è dell’1% per il primo e dell’1,5% per il secondo, con un commissionale (Ter) annuo dello 0,20% in entrambi i casi. Per ora gli scambi sono stati inevitabilmente modesti.

L’abbinata giusta

Con due soli Etf (uno riferito ai tassi variabili e uno agli “inflation”) si può seguire quello che sarà il “leit motiv” del 2017, ovvero rialzo dei tassi e dell’inflazione oltre Oceano. Con due sebbene ne abbiamo presentato tre, perché così facendo – e con l’“frn” a cambio protetto – ci si garantisce un buon paracadute da quanto potrà avvenire negli Usa e dagli effetti inevitabili anche in Europa. Nella coppia degli “inflation” per ora è consigliabile l’Ubs Barclays Tips 1-10, probabilmente più reattivo ai movimenti di breve periodo del costo della vita negli Usa.   

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