Godono di un indiretto effetto leva in presenza di rimbalzi dell’oro. Ma distribuiscono pochi profitti e le loro obbligazioni quotano alto. Una panoramica del mercato delle azioni aurifere fatta da Lorenzo Raffo, editorialista di www.lombardreport.com

Cedole & dividendi

Oro in lento – sebbene incerto – rialzo, titoli auriferi in recupero, ma dividendi distribuiti stabili o in leggera crescita, pur se marginali. Il matrimonio fra le tre componenti porta a un “mix” in cui l’elemento potenzialmente più attivo è rappresentato proprio dalle “shares”, per molte delle quali i “consensus” sono allettanti. I dividendi delle azioni aurifere non brillano, al contrario di quanto si potrebbe credere, perché il settore esce da una profonda ristrutturazione che sta portando solo ora i primi risultati concreti in termini di aumento dei profitti. Lo dimostra la rassegna delle maggiori protagoniste del settore, che evidenzia “yield” massimi del 2% – ma riferiti a “mid cap” – contro una media dello 0,6-0,9%.

AngloGold – La società quota in Sud Africa e in Australia, ma un suo Adr (certificato azionario) è presente al Nyse, dove prezza sui 12,1 $. In questo caso sono previsti dividendi trimestrali da 0,05 a 0,10 $ e per le altre due versioni, in Zar e in Aud, si tratta di importi altrettanto marginali. Gli analisti, che seguono il titolo, sono pochi. Fissano indicativamente nei 15 $ un possibile “target” di medio periodo.

Volatilità media 46,4%
P/E n.d.
Utile per azione 2017 n.d.

Barrick Gold – Obiettivo interessante per questa società canadese, quotata sia al Nyse (in Usd) sia alla Borsa di Toronto (in Cad). Sul primo prezza 16,9 $, ma – secondo le stime degli analisti – ha ancora margini di crescita, poiché viene valutata fra 21,5 e 23 $ entro dodici mesi. Il dividendo trimestrale è stato già pagato due volte quest’anno (0,03 $), con uno “yield” sullo 0,60%, che considerando l’impatto fiscale si riduce drasticamente. Negli anni super positivi per il settore la distribuzione di profitti da parte di Barrick Gold aumentò di molto e nel 2013 superò anche il 5%.

Volatilità media 38,6%
P/E 22,3
Utile per azione 2017 0,72 $

Goldcorp – Stessa situazione per questo titolo, quotato sia al Nyse (in Usd) sia a Toronto (in Cad). Nel primo caso la quotazione si aggira sui 14 $ e il “dividend yield” si limita allo 0,60%, ma il “target price” a 17 $ lascia intendere come l’obiettivo da perseguire sia quello di un mini rimbalzo di medio termine. I tempi degli oltre 50 $ sono lontani; ora il titolo sembra aver trovato un punto di appoggio, grazie ad alcuni parametri in forte miglioramento nei prossimi due anni: per esempio Ebit e utile per azione.

Volatilità media 33,6%
P/E 36,2
Utile per azione 2017 0,49 Cad

Kinross – Anche in questo caso l’azione ha una doppia quotazione al Nyse (in Usd) e a Toronto (in Cad). Reduce da alcune cessioni e fusioni, viene data con un “target” del 10% maggiore rispetto alla quotazione attuale di 4,6 $, ma la distribuzione di dividendi è stata sospesa dal 2013. Quando riprenderà? Probabilmente nell’esercizio 2018, poiché l’utile per azione potrebbe risalire fortemente da quell’anno. Non ci si illuda però nel ritorno a rendimenti significativi.

Volatilità media 45,7%
P/E 70,6
Utile per azione 2017 0,06 $

I dividendi delle azioni aurifere sono marginali e potranno aumentare solo in presenza di un quadro di profitti in forte crescita. In questa fase quindi la strategia da seguire è la seguente:

1°) puntare sull’estrema volatilità dei titoli in Borsa

2°) non focalizzarsi sui dividendi, che resteranno trascurabili

3°) cercare piuttosto delle alternative in ambito obbligazionario, sebbene i rendimenti siano ormai contenuti. Ecco uno specifico portafoglio di titoli abbastanza liquidi riferiti appunto a tali emittenti:

Emittente Isin Cedola – Scadenza Yield – Valuta
Angologold US03512TAC53 5,125% – 1/8/2022 4,1% -Usd
Barrick Gold US067901AQ17 4,1% – 1/5/2023 2,5% – Usd
Goldcorp US380956AC63 2,125% – 15/3/2018 2,4% – Usd
Kinross US496902AN77 5,95% – 15/3/2024 4,2% – Usd

 

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