Spread in avvitamento
L’analisi tecnica spesso non ti dà delle risposte ma aiuta a porti delle domande.
La risposta alla domanda “dove andrà lo spread BTP – BUND” può essere affrontata con strumenti banali di analisi tecnica.
Ma se gli strumenti sono banali purtroppo la risposta non è banale.
Il grafico qui di seguito (costruito con barre mensili delle sole chiusure giornaliere) mostra un primo rialzo dello spread nel 2011 o 2012, seguito da un ridimensionamento dello stesso nel 2013 – 2015, un lungo movimento orizzontale detto di accumulazione fino al 2017 ed infine, completata una figura che si può definire di bottom up, ecco la rottura dei massimi della congestione e l’inizio del movimento di avvitamento proprio pochi mesi fa.
Un trend in corso si presume duri fino a prova contraria. E’ una legge dell’analisi tecnica, anzi il senso dell’analisi tecnica.
Siccome la prova contraria non la vediamo se siamo dei buoni analisti tecnici dobbiamo cercarci un obiettivo, e questo obiettivo non può essere nient’altro che un massimo precedente, massimi che troviamo a quota 343 e a quota 531. Il primo massimo a quota 343 è poco significativo perché il mercato ha impiegato poco tempo per formarlo, quello invece di quota 531 è la porta dell’inferno (finanziario).
Quindi cosa dovrebbe fare il bravo analista tecnico ? Dovrebbe prevedere il rialzo dello spread in una sorta di avvitamento sanguinoso fino a quota 531 e passa nei prossimi mesi.
E viene in mente il romanzo di Sergio Rizzo “02.02.2020 la notte che uscimmo dall’Euro … “, Feltrinelli, 13 euro … un libro che quando lo leggi (si legge tutto in un fiato, io ci ho messo meno di una ora per divorarlo …) ti chiedi quando sia stato scritto. E appurato che è stato stampato nel settembre 2018 e forse consegnato all’editore nel giugno 2018 ti chiedi se Sergio Rizzo abbia la sfera di cristallo oppure no perché i fatti del settembre e dell’ottobre 2018 corrispondono al 100% a quello che lui ha scritto nel giugno 2018.
E francamente non è una bella storia, perché è una storia che porta all’uscita dall’euro, a una disoccupazione galoppante, alla caduta della produzione industriale, al default delle banche e del debito sovrano.
Morale: speriamo che l’analisi tecnica si sbagli di grosso e speriamo che il bravo Sergio Rizzo anche lui abbia preso fischi per fiaschi e speriamo di non vedere avverarsi da oggi al 2 febbraio 2020 gli avvenimenti tratteggiati nel suo romanzo.
Speriamo … perché Rizzo e l’analisi tecnica dello spread insieme francamente tolgono il sonno.
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