Risparmio tradito ?
Multipartner SICAV THE 1.2 FUND LUX (ISIN LU1030377359): come perdere oltre il 60% in 3 giorni investendo in un normale fondo comune armonizzato
In Italia esistono molte storie di risparmio tradito finite sotto i riflettori dei media. Elencarle sarebbe noioso, oltreché inutile, ma ne esistono altre meno conosciute e altrettanto allarmanti. Di una in particolare voglio mettere a conoscenza i lettori, sperando che la realtà dei fatti possa smentire le premesse e che non sia davvero una storia di risparmio tradito.
Il caso che vi racconto qui è sorprendente sia per la velocità con cui sono avvenute le perdite per gli investitori sia per il totale silenzio della stampa e dei media finanziari. Parlo del fondo Multipartner SICAV THE 1.2 FUND LUX (ISIN LU1030377359), un fondo armonizzato distribuito sulle principali piattaforme web bancarie europee, anche di banche italiane, il cui NAV (net asset value, ndr) ovvero la quotazione, in 3 giorni ha più che dimezzato il capitale degli investitori.
Veniamo al racconto dei fatti e degli attori di questa storia per il momento ancora senza lieto fine per gli investitori. Il Multipartner SICAV THE 1.2 FUND LUX (ISIN LU1030377359), con masse in gestione di alcune decine di milioni di euro, aveva come Gestore GAM Lux SA e investment advisor Option Solutions ed era distribuito in Italia ad investitori al dettaglio con sottoscrizione minima di 1000 euro fino alla primavera del 2018.
Andando a visionare il prospetto informativo semplificato del fondo Multipartner SICAV THE 1.2 FUND LUX (ISIN LU1030377359) si legge chiaramente nella sezione profilo rischio e rendimento che il fondo viene dichiarato come fondo di rischio medio. Nella scala da 1 a 7 è infatti identificato come rischio 4, un livello che caratterizza molti altri fondi flessibili e bilanciati. Sempre dalla lettura del prospetto semplificato si dichiara un possibile uso dei derivati per la copertura del rischio di cambio o per la creazione di strategie di tipo long e short.
L’andamento del fondo Multipartner SICAV THE 1.2 FUND LUX (ISIN LU1030377359) è visionabile nel grafico di andamento del NAV nella fig. 1. Come potete notare l’andamento è quello di un normale fondo flessibile/ bilanciato fino ai primi giorni di febbraio 2018, poi il 5 ed il 6 febbraio 2018 il fondo perde in soli 2 giorni oltre il 60% del suo valore in corrispondenza di una normale correzione degli indici azionari, così come se ne sono viste tante negli ultimi 15 anni.
Quando ci troviamo di fronte a situazioni come questa noi addetti ai lavori di primo impulso pensiamo subito che il fornitore di dati abbia inavvertitamente inserito dati errati nella serie storica, magari quelli di un altro fondo.
Purtroppo, in questo caso i dati sono veri e questa è la fotografia della realtà che si spalanca all’improvviso di fronte agli ignari investitori. La società di gestione GAM Lux SA decide poi a fine aprile 2018, quindi un paio di mesi dopo il crollo, di chiudere il fondo rimborsando tutti gli investitori al valore corrente di NAV, determinando così una perdita secca di oltre il 60%.
Noi non siamo ovviamente le persone giuste per dare giudizi di merito sulla questione però da studiosi che si occupano di finanza non possiamo non porci alcune domande: come è potuto avvenire un evento di questo tipo su un fondo armonizzato ovvero su un fondo che non ha le peculiarità di un hedge fund, in cui la leva utilizzabile dal gestore deve avere dei limiti ben definiti? È possibile che qualcosa nel risk management del gestore e/o degli organi di vigilanza non abbia funzionato? A chi spettava controllare che le esposizioni di rischio fossero compatibili con le regole UCITS, che sono molto stringenti? E, non ultima, un caso come questo non dovrebbe mettere in allarme tutto il mondo del risparmio gestito per la crisi di fiducia che potrebbe generare negli investitori?
Tutte queste domande gli investitori caduti in questa storia se le sono fatte e purtroppo, come spesso avviene, sembra che le risposte ricevute siano state finora molto vaghe.
Non è però il momento per loro di rassegnarsi perché Davide questa volta ha deciso di sfidare Golia: pare infatti che un piccolo agguerrito gruppo di investitori assistiti da un primario studio legale e – per la parte delle perizie tecniche – da uno dei maggiori esperti italiani in materia di opzioni e altri derivati stia per promuovere un’azione per ottenere delle risposte.
Non mancheremo di tenervi informati in merito alle evoluzioni di questa storia del fondo Multipartner SICAV THE 1.2 FUND LUX (ISIN LU1030377359) su cui abbiamo voluto accendere i riflettori esattamente ad un anno dai fatti.
Confidando, forse troppo ingenuamente, in un lieto fine per gli investitori.