La previsione del raddoppio del bitcoin da qui all’estate 2020 è basata su una teoria matematica che abbiamo chiesto a Pietro Speroni di Fenizio, matematico, di spiegare in parole il più possibili povere ed accessibili a noi comuni mortali.

Pietro Speroni di Fenizio terrà un seminario sul bitcoin a Modena il prossimo sabato 29 febbraio 2020 ore 10.00 – 17.00 https://www.riuscireinborsa.it/bitcoin-rib-2020

“Il valore intrinseco di un’azienda “viene normalmente calcolato sommando i redditi futuri attualizzati generati dall’attività per ottenere il valore attuale”.

Per una commodity il calcolo del valore intrinseco non può seguire lo stesso ragionamento.

Non produce redditi. Quindi uno dei modi di valutare le commodity è misurare la sua scarsità.

E questo lo si fa prendendo il rapporto tra Stock e Flow: tra quantità della commodity disponibile sul mercato, e quanto di quella commodity può venir prodotta (attraverso i processi industriali, le estrazioni minerarie, …).

Se calcoliamo il rapporto “stock to flow” di vari metalli preziosi e li mettiamo su un grafo logaritmico (prezzo vs rapporto stock to flow) osserviamo che tendono a essere tutti sulla stessa retta.

Che su un grafico logaritmico indica un rapporto esponenziale, e non lineare!

Anche i bitcoin sono su questa retta.

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Immagine presa con permesso dall’articolo di “PlanB”: https://medium.com/@100trillionUSD/modeling-bitcoins-value-with-scarcity-91fa0fc03e25

Ma mentre l’oro, l’argento e gli altri beni tendono a essere presenti nel grafo con un solo punto.

Avendo un rapporto stock to flow e una variabilità limitata. I bitcoin in questi 10 anni hanno disegnato una lunga traiettoria iniziando con dei prezzi molto bassi, per poi man mano apprezzarsi.

I bitcoin vengono creati a gennaio 2009 da “Satoshi Nakamoto”. Le virgolette sono d’obbligo essendo lo pseudonimo di un autore, (o più autori) tuttora anonimo.

Senza entrare nei dettagli di come funzionano i bitcoin ricordiamo che si basa su una successione (detta catena) di blocchi. Ogni blocco scrive le transazioni che sono avvenute nel frattempo.

E ogni blocco viene scritto circa ogni 10 minuti (per scrivere un blocco i computer devono risolvere un problema matematico che “in media” viene risolto ogni 10 minuti, ma il tempo necessario è ovviamente imprevedibile).

Ogni blocco si collega al blocco precedente e forma la catena, appunto la blockchain, la catena di blocchi.

Per i primi 4 anni l’algoritmo dei bitcoin creava 50 bitcoin ogni 10 minuti. Poi dal 2012 ha cominciato a produrre 25 bitcoin ogni 10 minuti. E dal 2016, 12.5 bitcoin ogni 10 minuti. Ogni volta ogni 4 anni circa (ogni 210000 blocchi per la precisione) dimezzano la produzione. Ed essendo l’algoritmo distribuito senza una autorità centrale non è modificabile. Il momento in cui cambia la produzione si chiama halving (in italiano dimezzamento). E il giorno preciso è l’halving day

Vediamo come cambia il rapporto stock to flow man mano che l’algoritmo funziona.

Ogni 10 minuti alcuni bitcoin vengono prodotti.

Per 4 anni il flusso è fisso.

Mentre lo stock cresce linearmente.

Man mano che lo stock cresce anche il rapporto stock/flow cresce, anche linearmente. Invece ogni 4 anni il flusso dimezza e all’improvviso il rapporto stock to flow fa un salto, in un istante, da un blocco a quello successivo, raddoppia.

Di questi salti ce ne sono stati 2 fino ad adesso e attendiamo il prossimo.

D’altra parte cosa abbiamo osservato riguardo al prezzo dei bitcoin?

Un prezzo fondamentalmente estremamente variabile.

Ma soprattutto se facciamo un grafo mettendo sulle ascisse il tempo, e sulle ordinate il prezzo in scala logaritmica osserviamo che l’andamento ha avuto una serie di bolle.

Ma guarda caso le bolle maggiori si sono osservate subito dopo l’halving. Un’immagine vale mille parole:

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Le quattro righe verticali nere rappresentano la creazione dei bitcoin, i primi due halving e il terzo halving che dovrebbe avvenire quest’anno. Ogni volta dopo ogni halving c’è stato una crescita, un massimo, un crollo anche consistente, prima di ricominciare a crescere.

Se uno non fosse consapevole degli halving sembrerebbe un grafo crescente, ma difficilmente si riesce a capire la dinamica interna.

Se sovrapponiamo a questo grafico il valore dei bitcoin predetto dal modello stock to flow otteniamo un grafo molto interessante.

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Questo grafo venne prodotto il 22 Marzo 2019, 11 mesi fa.

In 11 mesi il rapporto è stato esplorato e ottimizzato aggiungendo le piccole flessioni dovute a fluttuazioni nella produzione della moneta e il prezzo e il modello risultano ancora meglio correlati.

Sono nati siti che predicono in ogni momento quale dovrebbe essere il valore dei bitcoin seguendo questo modello (per esempio https://digitalik.net/btc/sf_model/EUR dal quale si evince che in questi giorni il prezzo predetto sarebbe di 7500 euro mentre i bitcoin vengono scambiati per 8300 euro).

Ma la cosa interessante è quello che accadrà secondo il modello quando il valore dei bitcoin dovrebbe passare da 8000 euro circa a 80000 euro circa.

Vedremo il valore dei bitcoin crescere di nuovo repentinamente con un mercato toro, per poi andare oltre il proprio target e ripiombare con un altro mercato orso?

Oppure il modello stock to flow verrà sconfessato come una strana relazione matematica non realmente predittiva?

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