Nonostante la pesante crisi a causa della pandemia da Covid-19, per il mercato dei veicoli elettrici il 2020 è stato un anno piuttosto positivo in termini di vendite assolute. Stando ai dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), l’industria ha raggiunto una quota di mercato del 3,2%, con un totale di 2,3 Mln di veicoli venduti.

Naturalmente è Tesla ad aver dominato la scena, diventata ora la sesta società quotata negli USA per capitalizzazione. Ma dalla Cina si affaccia un competitor pericoloso, la cosiddetta “Tesla cinese” che risponde al nome di Nio.

Ne abbiamo parlato con Andrea Capiluppi, editorialista di RendimentoFondi (a questo link trovate l’analisi integrale) che ci ha svelato numeri molto interessanti che spiegano perché l’azione è decisamente attraente. Ci racconta Capiluppi che “avevamo parlato delle consegne record di Nio, dopo aver raccontato del suo primo forte rialzo il 5 agosto 2020: in entrambi i casi abbiamo analizzato il Trendycator (il modello proprietario di RendimentoFondi, n.d.r.), vedendo come sia tutt’oggi in una fase di rialzo”.

Capiluppi ci spiega che il successo di Nio è principalmente dovuto al fatto che la società “ha fondato il suo modello di business sulla base di un’idea pensata originariamente dalla stessa Tesla. […] L’azienda cinese fa affidamento sul cambio delle batterie dei veicoli, piuttosto che sulla loro ricarica tramite colonnine apposite. Tesla testò questa tecnologia per la prima volta nel 2013, ma abbandonò poi il progetto per i costi e per la mancanza di interesse da parte dei suoi clienti.

A quanto pare, Nio è riuscita ad abbattere i costi e ha di fatto reso il progetto economicamente sostenibile, standardizzando la produzione di batterie. In questo modo, a differenza delle altre auto elettriche, la batteria può essere installata sul pianale dell’auto per una facile sostituzione tramite un apposito carrello elevatore.

Capiluppi ci spiega che non è solo questo il motivo del successo dell’azienda, ma adesso vogliamo conoscere da lui le prospettive per l’eventuale acquisto del titolo in Borsa. Suggerisco comunque di andare a leggere l’articolo integrale perché l’analisi a livello macro fatta da Capiluppi è davvero degna di nota.

 

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Tronando alla quotazione in Borsa, Nio l’8 gennaio ha aperto a 57,76 dollari e alla chiusura del 9 gennaio, giorno della presentazione della berlina di lusso ET7, si è attestata a 62,70 dollari, quasi un +9% in un solo giorno. Analizzando il titolo con il modello Trendycator, Capiluppi ci spiega che “il modello è in buy da 51 settimane, cioè da quando il valore era di 4,6 dollari. Quasi un anno esatto dopo, ovvero il 13 gennaio 2021, il valore era di 62,15: dunque una crescita costante, nonostante il falso segnale del 4 dicembre (la lunga candela rossa), toccando il massimo storico a 66,99. Decisamente un bel balzo in avanti”.

Il trend per le azioni NIO è ancora decisamente forte e favorevole, il modello continua ad indicare semaforo verde per questa azione che pare davvero avere spazi di crescita notevoli. Stando all’analisi pubblicata da RendimentoFondi, non è peregrina l’ipotesi che Nio possa continuare a crescere e mettere addirittura Tesla nel mirino.

 

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