Il nostro inviato Stefano Bonini al meeting BCE

Il nostro inviato Stefano Bonini al meeting BCE

“Ieri alle 14 e 30 è iniziata la conferenza stampa della Lagarde – scrive l’inviato de L’Indipendente di Borsa Stefano Bonini – e ho percepito un cambio comunicativo e di approccio.

Appena ricevuto il comunicato stampa questa mattina ho pensato: “è lo stesso di dicembre”, però in Conferenza Stampa siamo passati da un “non alzeremo i tassi nel 2022 perché crediamo nei nostri modelli” a un qualcosa tipo “vedremo a marzo i dati dell’inflazione e sulla base di questi decideremo”.

Il mercato ha prezzato la svolta con uno slancio verso l’alto dell’euro dollaro, con portentosi movimenti dei decennali: il 10 anni tedesco passa da 0,03% a 0,14% e quello tricolore da 1,42% a 1,67%.

Pur non avendo la Presidente della Banca Centrale Europea – – scrive l’inviato de L’Indipendente di Borsa Stefano Bonini – Christine Lagarde ha detto esplicitamente nel corso della conferenza stampa che alzerà i tassi, il mercato l’ha percepito indirettamente.

Difficile immaginare che da qui a marzo, con un ritmo dei prezzi alla produzione in Europa che viaggia oltre il 26%, strascichi di inflazione sopra il 5%, petrolio che sfiora i 90 e gas 10 volte più caro del 2020, le cose non possano cambiare.

Sul timing del rialzo ha fra l’altro confermato che prima si esauriranno gli acquisti di titoli e altre attività finanziarie e poi successivamente si interverrà sui tassi.

Qualche giornalista ha provato a contestare alla Presidente la “svolta” ma lei ha risposto che non ha fatto, non fa e non farà mai discorsi “lineari” ma sempre condizionati

Io l’ho interpretato come: “il contesto è cambiato, l’inflazione è più persistente e più alta del previsto”.

Ma da dove nasce questa svolta? “Guardiamo alle difficoltà di chi deve preparare la cena la sera”, ha spiegato la Presidente della Bce.

Nella sostanza il timore della Fed ha attraversato l’Atlantico fino ad arrivare a Francoforte, la BCE allora non vuole essere il capro espiatorio dell’ascesa dei prezzi che iniziano a creare nel corpo sociale qualche malumore.

Dopo mesi in cui si parla solo dei rischi derivanti dalla pandemia oggi ha aggiunto quelli geopolitici: questione Russia Ucraina.

A dirla tutta però – scrive l’inviato de L’Indipendente di Borsa Stefano Bonini – il mercato aveva già fiutato il cambio di dialettica che la conferenza stampa ha rettificato, infatti ifuture sui tassi di riferimento della Banca Centrale Europea erano passati dallo 0 allo 0,30% per fine anno.

Nella sostanza i mercati si aspettano da qui alla fine del 2022 almeno un rialzo dei tassi.

Addirittura qualcuno si è spinto a pensare che una certa reazione della Banca Centrale Europea potrebbe arrivare poco dopo la metà dell’anno a luglio.”

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