Martedì 4 novembre ha debuttato al Sistina di Roma, dove rimarrà in scena fino al 9, un brillante Max Tortora.

In una serata in cui sarebbe stato veramente difficile trovare un biglietto, si assiste a ‘L’amore e la follia’ – one man show, di cui Tortora è anche autore.

Lo spettacolo, tutto giocato sull’assonanza delle parole, sul palese doppio senso, anche in ambito sessuale, evidenzia quanto sia importante la parola ed il suo uso puntuale in ogni tipo di comunicazione. Forte di un linguaggio colloquiale, utilizza anche qualche ‘parolaccia’ o qualche termine in ‘romanaccio’ per rendere più efficaci e vivaci le sue battute.

Il palcoscenico si illumina: si apre lo spettacolo con una parodia della canzone ‘The Lion Sleeps Tonigh’ e, oltre ai sei musicisti della band, due attraenti ballerine occupano lo spazio scenico in cui Max Tortora, attore per vocazione, laureato in architettura, è l’indiscusso protagonista.

Con l’interpretazione di alcuni classici della musica italiana ed internazionale Max Tortora mostra come, variando semplicemente una espressione del viso, il tono della voce o una parola, può mutare il senso di una canzone.

 Non mancano le perfette imitazioni di Adriano Celentano, la migliore solo dopo l’originale, di Amadeus che conduce ‘L’eredità’ affiancato da Roberto Andreucci, di Terence Hill nel personaggio atono di Don Matteo, di Maurizio Costanzo. Seguono gli omaggi a Sergio Endrigo, la cui figlia è presente nelle prime poltrone, a Franco Califano, per il quale non riesce a trattenere l’emozione, al caro Albertone.

Le varie parti dello spettacolo sono unite dall’amarcord: quella vena di nostalgia per le piccole e grandi cose di un passato che, pur recente, ci appare comunque oramai lontanissimo e quasi cancellato da quella modernità/attualità con cui inevitabilmente ci si confronta, vivendola quotidianamente: la nostalgia per le fiction del passato che avevano sempre una fine rispetto alle odierne, interminabili anche dopo trent’anni, le pubblicità e gli eleganti jingle di una volta.

Le abbondanti due ore trascorrono senza rendersene conto, divertendosi spensieratamente, ridendo di vero cuore: una estrema comicità, la musica, le battute, le imitazioni, i balletti, gli sketch, le gag: lo spettacolo si presenta come un vero e proprio varietà dove sono presenti anche degli ospiti: il cantautore e musicista Sergio Caputo, l’attore e comico napoletano Stefano Sarcinelli.

E consigliato a tutti al termine di una faticosa giornata lavorativa… per attenuare tensioni e stress.

 

 

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