Giancarlo Scarchilli: regista, sceneggiatore e poeta in… ‘Zattere e bussole’
‘Zattere e bussole’ rappresenta l’esordio letterario di Giancarlo Scarchilli, regista cinematografico, sceneggiatore e poeta, nato a Roma.
Le poesie, in cui si evidenziano momenti autobiografici autentici, cominciano a imprimersi sulla carta bianca negli anni Settanta, durante il soggiorno a Londra di due anni, che doveva essere una vacanza di qualche mese: un viaggio interiore, la scoperta di se stesso… e della scrittura.
“Scrivere poesie è facile… o impossibile. Non le si possono concepire ‘a tavolino’. ‘A tavolino’ si può concepire un romanzo, un film, dei racconti… la Poesia, no. Deve essere lei a fare il primo passo, a visitarti; donandoti, magari, un verso da cui partire.
Nessuna cosa è più ‘disinteressata’ della poesia. Nessun poeta si è mai sfamato con i suoi versi; e nonostante ciò, da sempre, si continuano a scrivere poesie.” Giancarlo Scarchilli.
Giancarlo annota sovente appunti, frasi, riflessioni sulla quotidianità che rielabora in un’isola greca, dove trascorre le sue vacanze estive. In assoluta tranquillità, lontano dai ritmi frenetici della città, le semplici parole prendono corpo, si uniscono, si arricchiscono, trasformandosi in poesie.
Nel 1976, Scarchilli, rientra in Italia e diventa il più stretto collaboratore di Vittorio Gassman e Sergio Citti, prendendo parte, in qualità di sceneggiatore o collaboratore alla regia ai seguenti film: ‘Due pezzi di pane’, ‘Minestrone’, ‘Di padre in figlio’, ‘Sogni e bisogni’ e ‘Gassman Story’. Realizza documentari e pubblicità come regista; come autore contribuisce alla prima parte dello spettacolo teatrale ‘Fa male il teatro’, del quale è interprete e regista Vittorio Gassman; riprende i seminari nella ‘Bottega Teatrale di Firenze’ svolti da Vittorio Gassman, Ettore Scola, Anthony Quinn. Come regista cinematografico esordisce, negli anni Novanta, con ‘Mi fai un favore’, prosegue con ‘I fobici’, ‘Scrivilo sui muri’.
Durante la giornata d’apertura della 67a Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia, il 1° settembre 2010, è stato presentato il film – documentario realizzato da Scarchilli per ricordare il popolare attore a dieci anni dalla sua scomparsa, ‘Vittorio racconta Gassman. Una vita da mattatore’, vincitore del Premio Nastro d’Argento 2011 – Sezione film – doc. cinema. Il regista ha impiegato 13 mesi di lavoro per visionare manoscritti, foto e documenti, per compiere interviste in Italia, Francia e negli Stati Uniti ad attori, registi, sceneggiatori, produttori amici e colleghi del suo ammirato Maestro, per poi creare un film in cui è Vittorio a parlare, che si descrive, che racconta aneddoti della sua vita.
“Voglio ringraziare Giancarlo Scarchilli per la dedizione, la determinazione e la professionalità che ha messo nella realizzazione di questo film su mio padre. Credo che non ci sarebbe stata persona più giusta, nel panorama cinematografico italiano, per raccontare Vittorio Gassman: primo perché Giancarlo è stato uno stretto collaboratore di mio padre per molti anni; secondo perché è un regista dotato di autenticità, sensibilità e gusto; terzo perché era un amico sincero di papà… a cui papà voleva bene”, sono le parole affettuose di Alessandro Gassman che sintetizzano, oltre alla professionalità, anche lo stretto rapporto, che oltrepassava quello lavorativo.
Nel 2013 attraverso il film-documentario ‘Essere Riccardo… e gli altri’, (nomination ai Nastri d’argento 2014), ci permette di scoprire e di apprezzare Alessandro Gassman come regista, per documentare il talento di una personalità considerata principalmente per il suo impegno da attore. Lo stesso Scarchilli asserisce di aver realizzato il documentario per “la sorpresa provata ogni volta da spettatore di fronte al talento di regista teatrale di Alessandro”.
Scarchilli non appare molto nelle vesti di poeta: negli anni ’80, in un programma radiofonico, ‘Chiamate Roma 3131’, insieme a Mario Luzzi e Giorgio Caproni, in una puntata dedicata alla poesia; nel 1993, grazie a Vittorio Gassman che mette in scena uno spettacolo teatrale sulla poesia, ‘Significar per Verba’, che va da Dante fino a Montale, e chiede all’amico – collaboratore di poterne inserire alcune sue; nel corso di una manifestazione organizzata al teatro Vascello, nel 2001, in occasione della manifestazione ‘Scrittori per la pace’, nella cui occasione vengono rese note al pubblico due delle sue creazioni. ‘Siamo tutti drogati’ e ‘Sono colpevole’, inserite in ‘Zattere e Bussole’. Il libro di poesie, che finalmente vede la luce nel dicembre 2014, ha un cd in allegato, che si apre con Vittorio Gassman e chiude con Giorgio Albertazzi, nel quale altri prestigiosi interpreti recitano 44 delle oltre 90 poesie del volume: Alessandro Haber, Anna Galiena, Nino Prester, Sabrina Knaflitz, Emanuele Salce, Ennio Coltorti, Mauro Marino, Paila Pavese, Massimo Dapporto, grandi professionisti del cinema e del teatro italiano.
Il titolo fa riferimento alla ‘Zattera’ che bisogna sapersi costruire per sfuggire al naufragio della vita … e la ‘Bussola’, che indica la giusta via. In sintesi la poesia come ancora di salvataggio.
Le poesie sono belle e toccano l’anima nella parte più intima dove risiedono l’amicizia, l’amore in ogni forma e manifestazione, il rispetto, l’importanza della verità e della fantasia. Spingono alla riflessione e spronano all’imitazione, alla condivisione di valori e credenze autentiche, i pensieri sono profondi… e giocosi. Evidenziano una personalità di una notevole grandezza, levatura morale e correttezza.
In una poesia si recita che ‘non bastano le ali per volare’, ma in realtà non servono le ali per poter volare e queste poesie elevano anche spiritualmente.
‘Zattere e bussole’, uscito nel dicembre del 2014, esaurito in pochissimi mesi, è nuovamente disponibile in tutte le librerie.