Giovedì 5 febbraio ha debuttato al teatro Ambra Jovinelli di Roma, e vi rimarrà fino al 15 dello stesso mese, Francesca Reggiani con il suo nuovo spettacolo ‘Il futuro di una volta’.

Sulla scena vecchi e nuovi personaggi, interpretati da una esilarante Reggiani, perfettamente truccata da Adriano Carboni, con i costumi di Marina Sarubbo: la deputata del Pd Alessandra Moretti, la paladina della giustizia Milena Gabanelli, il ministro Mariaelena Boschi, l’eterna Patty Pravo, Sabrina Ferilli in cerca dei suoi ‘artigiani di qualità, Maria De Filippi e, tra un personaggio e l’altro, i vari spot della ‘pubblicità regresso’ in cui il sapone da bucato uniforma lo sporco rendendo tutti gli indumenti grigi e non del solito bianco, e i biscotti sono delle gustosissime briciole.

Si evidenziano varie contraddizioni della società contemporanea, l’incertezza per il futuro, una volta pieno di speranze, desideri, progetti, aspirazioni, mentre oggi si cerca di non sognare e sperare per paura di rimanere delusi.

Non si riesce a stare al passo con i tempi con un progresso estremamente veloce: il mettere benzina al self service, semplicissimo per i ragazzi, diviene difficoltoso per gli adulti e di estrema complessità, a tal punto da creare una fila chilometrica al distributore, per gli anziani.

Le varie domande ironiche poste nel corso dello spettacolo dall’attrice, che ne è anche autrice insieme a Valter Lupo, Gianluca Giugliarelli, Linda Brunetta e Franco Bertini, hanno degli amari risvolti.

Le nuove tecnologie alleggeriscono le nostre esistenze ed i nostri portafogli e, grazie a loro, si viene licenziati.

La minore disponibilità economica, simboleggiata dalla scomparsa dell’oggetto ‘portafoglio’, rilegato nei musei accanto a classici dell’arte, che perdono di attrattiva, ha portato variazioni anche nel modo in cui ci si incontra per consumare i pasti: non si usa più cenare. Ci si vede prima per un aperitivo o un aperi-cena o dopo per l’insostituibile dopo-cena: ma dove e come si trascorrono le due ore tra l’uno e l’altro?

La Reggiani, notoriamente puntuale, è arrivata con qualche minuto di ritardo in un teatro silenzioso e nel buio dell’attesa: le variazioni ai sensi di marcia di tutta Roma, apportati dal sindaco Marino, l’hanno fatta arrivare a Tivoli dove il sindaco, su imitazione di Marino, e per non sentirsi da meno, ha variato il percorso cittadino fino a Castel Madama: una strada l’ha portata nei pressi di Mestre, e grazie ad una rotatoria tra la nebbia e riuscita a tornare a Roma, ma una Panda rossa occupava il posto davanti l’Ambra Jovinelli!

Lo stesso sindaco della capitale, con la pedonalizzazione del Tridente, ha reso il centro impenetrabile agli stessi romani che si scoraggiano all’idea di raggiungerlo per degustare un aperitivo con amici.

L’ironia non risparmierà nemmeno l’odierna classe politica che stenta a lavorare per i più deboli.

Si ride e si riflette su fatti e situazioni di una quotidianità troppo cara a tutti.

 

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