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Che Gabriele Corradi alleni da ventun anni, tutti i santi giorni, Giorgio Armani o che da 16 segua quotidianamente Martina Colombari è solo un dettaglio. C’è chi lo definisce guru, maestro, addirittura profeta. Perché Corradi, nel suo lavoro, ci mette anima e spirito, fisicità ma soprattutto la sensibilità di capire chi ha di fronte e le sue necessità. Certo è un grande onore avere al suo attivo nomi tanto altisonanti ma nel suo progetto di vita, al primo posto, mette il benessere delle persone che si rivolgono a lui e che totalmente seguono i suoi consigli di personal trainer che va ben oltre la semplice definizione.
Ha saputo trasformare, fin da giovanissimo, la sua vocazione in studio e poi professione: leggere il movimento e le posture del corpo. Dagli studi in scienze motorie, anatomia, biomeccanica, fisiologia, alle applicazioni sportive, passando per studi in genomica, in neuroscienze e scienze contemplative. Non un caso, quindi, che attraverso l’allenamento ci possa essere una trasformazione sia fisica che mentale. “Il concetto d benessere -spiega Gabriele Corradi, titolare della palestra Re-Gym a Milano- si basa fondamentalmente su tre pilastri, movimento, alimentazione e riposo. Oggi in una società dove siamo destinati a una sindrome da affaticamento cronico lavorando anche 14/16 ore di lavoro, i livelli della suscettibilità della stanchezza sia fisica che mentale sono molto sottili”.
Come tutelarsi dallo stress?
“Oggi l’attività fisica e l’allenamento vengono spesso fraintesi anche per responsabilità di noi addetti del settore. La palestra viene solo interpretata come fatica, stress e dolore e quindi alla lunga le persone si disinnamorano perchè a nessuno piace fare fatica o sentire dolore. Dedicare invece tempo al proprio corpo, alla propria salute e al proprio benessere con una visione un po’ più orientale che vada sia nel profondo che nel tecnico è la formula giusta. Accogliamo persone che in palestra arrivano stanche e allora proponiamo qualcosa di diverso, senza massacrarsi di maratone, di pesi, causa di dolori costanti in ogni dove del corpo.Paga la continuità soprattutto nel corso degli anni e il mio invito è quello di non concentrarsi troppo sulla prestazione ma accontentarsi del concetto di mantenimento anche oltre il 35 anni per avere un progetto di lungimiranza a livello di struttura e fare movimento il più possibile”.
Parliamo di wellness.
“Bene. Iniziamo spegnendo la luce prima, non torturiamo la nostra ghiandola pineale con i fotoni dei cellulari e tablet. Cerchiamo di usare dentifrici senza fluoro. Stiamo lontani da zuccheri monosaccaridi e coloranti. E soprattutto, dormire. I nostri ormoni e le endorfine faranno il resto organizzandosi e riordinando mente e corpo. Chi mi cerca vuole riverdersi meglio, rimettersi in forma, ritornare in salute. Si puo’ fare tutto con costanza e dedizione tenendo conto che un corpo non puo’ performare, stare in salute e apparire meglio se non riposa”.
Qual è il suo segreto per far stare meglio chi si rivolge a lei?
“So cosa significa la sofferenza. È’ una cosa che prescinde dall’atto prettamente tecnico. Se sai quando una persona è in difficoltà, perché l’hai provato sulla tua pelle, solo in quel caso, potrai fare un lavoro straordinario. I nostri allenamenti prevedono stretching, mobilità, allungamento. A seguire la cura della postura, l’eleganza dei movimenti che entrano in deficit dopo i 40 anni ”.
Lei crede che tutti abbiano delle sofferenze a qualunque livello?
“Certo è una logica universale. Il corpo se non lo curi e non lo tratti adeguatamente prima o poi ti presenta il conto in maniera più o meno veloce. Il corpo è il nostro limite. Non un caso che mi sia specializzato nel seguire persone che vanno dai cinquant’anni in su.
Allenarsi nel modo corretto si fa non tanto per allungare la vita ma per aumentarne la qualità, uomini e donne hanno come primo obiettivo, che per me è quello sovrano, l’autonomia per non finire in qualche casa di riposo o a casa con la badante. Attraverso il movimento si stimolano determinate ghiandole che rilasciano sostanze che si attivano nel nostro apparato locomotore passando dal sistema ormonale a quello nervoso. E il cerchio si chiude”.
Muoversi è sinonimo di elisir di lunga vita?
“Si. Potersi permettere il movimento ad ogni età significa una vita sociale e di relazioni normalissima. Basta che una persona inizi a sentire mancanza di forza nelle gambe o dolori alla schiena per entrare in una spirale negativa che va a intaccare anche la mente. Il mio credo si è sempre basato sull’interesse per la salute e il bene degli altri. Perché uomini e donne maturi, con una vita ricca e piena di affetti, non possono permettersi di sprecare il loro tempo e le loro energie migliori. Essere in forma non vuol dire correre per tre ore ma avere le energie per fare le cose che piacciono”.

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