Genny fa sfilare il denim ecologico e Herno si tinge di colore
Per Sara Cavazza Facchini, stilista di Genny, la parola moda fa rima con impegno etico-sociale e sostenibilità. “La moda è un palcoscenico straordinario per lanciare messaggi di stile -racconta- ma anche per testimoniare una nuova visione della vita, dove la sostenibilità e il rispetto dei valori umani a tutti i livelli sono fondamentali e imprescindibili. Per questo, mi sento felice, e al tempo stesso orgogliosa, quando so di poter rendere una parte di tutto ciò che il mondo del fashion mi ha dato, insegnato e trasmesso in tanti anni di carriera”. E si guarda va un futuro migliore. “Non solo per un mondo più bello da un punto di vista estetico, ma dove sia centrale il rispetto dell’ambiente e di chi lo abita. Ecco perché da molto tempo, qualcuno mi dice anche in maniera visionaria e antesignana, cerco di essere ambasciatrice di sostenibilità e di attività benefiche sul piano sociale”.
Da lì la collezione di Genny per la prossima primavera estate è all’insegna di tutti quei principi che Sara Cavazza Facchini ha fatto suoi da tempo. I riferimenti alla natura ci sono sempre e questa volta è il mondo dei cavalli e della Pampa a influenzare al collezione. Ma la proposta forte è una capsule di pezzi dalla raffinatezza disinvolta in uno speciale denim ecosostenibile realizzato in collaborazione con l’azienda italiana Puredenim, un leader nel settore della manifattura di tela di jeans di alta qualità prodotta attraverso processi ecologici e ecosostenibili. In particolare, il denim proposto da Genny e Purdenim sfrutta l’avanzata tecnologia Smart-Indigo, proposta dall’azienda svizzera Sedo Engineering SA, che permette di tingere la tela di jeans sfruttando l’energia al posto degli agenti chimici, riducendo il consumo di acqua e al contempo garantendo colorazioni durature. Anche Herno mette la parola sostenibilità al centro. Herno Globe è la nuova etichetta che racchiude tutti i progetti eosostenibili, tre capi sia da uomo che da donna, 84% nylon riciclato con una colorazione che arriva da elementi vegetali: la base del colorante deriva dalla pelle della cipolla mischiata con l’olio d’oliva per il colore verde, bambù per il grigio e l’uva per il bordeaux. Primi al mondo con Firts Act capi interamente tracciabili che misurano l’impatto ambientale in tutto il processo produttivo, dal filato al capo finito, per capire quanto inquina e poter intervenire dove si sforano certi parametri. L’attenzione di Herno al dettaglio è maniacale. Nella storia di Herno, la H rappresenta un particolare voluto dal Cavalier Giuseppe Marenzi per attribuire al brand un’allure internazionale, richiamando poi quell’elemento tanto caro alla sua storia e alle origini: l’acqua in generale e, in particolare, quella del fiume Erno che scorre accanto all’azienda.
H che diventa la protagonista di Herno Monogram, un tessuto ispirato agli anni ‘50 che rivive e si attualizza nel nuovo trend “logomania”, perché il segreto del successo di questa azienda sta proprio nel non aver dimenticato le sue origini.
Il nuovo monogram diventa la base per la creazione di una serie di capi dedicati al mondo pioggia, nella versione in cotone jacquard con fondo beige e sequenze di H in color testa di moro o nel nylon con H ton-sur-ton. Trench classici e over, bomber, parka e caban completamente Monogram o semplicemente accennato: discreti dettagli nel retro del colletto, della cintura o le mostrine. Una nota di stile che vuole lasciare una traccia di narrazione di sé, raccontando la storia del saper fare e di un’eccellenza tutta italiana.