Un target che piace a molti investitori, interessati a cogliere le ultime occasioni (forse!) prima di un possibile taglio dei tassi nel 2024. La risposta è articolata ma le opportunità sono maggiori di quanto non si pensi, seppur con non poche insidie (1° puntata)

Il report della domenica (prossimo appuntamento il 3/12/2023)

Articolo di Lorenzo Raffo – Articolo pubblicato anche dal sito Il Giornale.it

Quando i tassi di interesse in area euro erano a zero i risparmiatori italiani – in base ad alcuni sondaggi di allora – volevano rendimenti per i propri portafogli stimati sul 7-8%, il che faceva impazzire i professionisti della finanza. Oggi che i tassi sono al 4,5% gli stessi risparmiatori rimangono allineati a identici obiettivi di profitto. Con la differenza che il 7% nella fase in corso risulta non solo possibile ma anche opportuno. Ragioniamo allora attorno a questo yield con un approfondimento che estenderemo anche ad altre puntate del nostro report domenicale.

  • 7% con i bond, dove e come?
Bond bancari senior L’offerta è ampia ma strutturata su emissioni particolari, che occorre conoscere bene
Bond bancari subordinati Si va anche ben oltre il 7%, sebbene siano emissioni destinate agli operatori qualificati e con tagli molto elevati
Bond corporate Se ne sono visti e se ne vedono di nuovi, soprattutto in Usd, con cedole significative
Bond high yield Il 7% è il gradino, sopra il quale si attestano molte emissioni specialmente in Usd con rating inferiori alla BB+ di S&P
Bond valute emergenti Un altro contesto in cui il 7% è quasi una regola. Richiede tuttavia una buona conoscenza del modo di operare con valute storicamente molto volatili

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Valutiamo ora la prima opzione, quella dei bond bancari, arricchitisi di molte nuove emissioni in euro dalle cedole elevatissime ma soggette a clausole di cui occorre essere assolutamente a conoscenza. Sono di fatto in buona parte identificabili con quella che possiamo definire una moda: i tassi fissi da un unico coupon versato a fine vita (alla call o alla scadenza finale).

Barclays 7% (*) 2038 (Isin XS2593767697) – taglio 1.000 Eur – Quotazione chiusura venerdì 17/11: 100,8 Eur Cedole corrisposte in unica soluzione o alla call, prevista annualmente dal 13/9/2024, a discrezione dell’emittente, o a scadenza 2038. (*) Le cedole sono di fatto espresse in termini di incremento della capitalizzazione del titolo: 107% nel 2024, 114% nel 2025, 121% nel 2026 e così via
Barclays 6,5% (*) 2038 (Isin XS2593770485) – taglio 1.000 Eur – Quotazione chiusura venerdì 17/11: 99,6 Eur Cedole corrisposte in unica soluzione o alla call, prevista annualmente dal quinto anno (20/9/2028), a discrezione dell’emittente, o a scadenza 2038. (*) Le cedole sono di fatto espresse in termini di incremento della capitalizzazione del titolo: 139% nel 2029, 145,5% nel 2030, 152% nel 2031 e così via
Goldman Sachs 6,2% 2036 (Isin XS2567573899) – taglio 1.000 Eur- Quotazione chiusura venerdì 17/11: 98 Eur Cedole corrisposte in unica soluzione alla call, prevista annualmente dal 20/7/2024, a discrezione dell’emittente, o a scadenza 2036
Goldman Sachs 7,4% 2033 (Isin XS2567540294) – taglio 1.000 Eur – Quotazione chiusura venerdì 17/11: 101,5 Eur Cedola fissa 7,4% per i primi tre anni. Poi cedole annuali variabili con valore minimo 0% e valore massimo 7,4% pari al tasso Euribor 3 mesi corrisposte a partire dal 24/10/2027 fino a scadenza. Date pagamento cedole: 24 ottobre 2024, 24 ottobre 2025 e 24 ottobre 2026 per le cedole fisse. Il 24 ottobre di ogni anno a partire dal 2027 per le cedole variabili
Goldman Sachs Oc 2034 (Isin XS2552848785) – taglio 1.000 Eur – Quotazione chiusura venerdì 17/11: 99,3 Eur Cedole fisse crescenti pagate al rimborso: Anno 1: 5,10%. Anno 2: 5,10. Anno 3: 5,40%. Anno 4: 5,60%. Anno 5: 5,80%. Anno 6: 6,00%. Anno 7: 6,20%. Anno 8: 6,40%. Anno 9: 6,60%. Anno 10: 6,80%. Anno 11: 7,00%. Le cedole fisse crescenti sono corrisposte in un’unica soluzione alla call, prevista annualmente a discrezione dell’emittente (dal 22 settembre 2024 fino al 22 settembre 2033) o a scadenza 2034
Société Generale Mc 2033 Eur (Isin XS2699558305) – taglio 1.000 Eur – Quotazione chiusura venerdì 17/11: 99,96 Eur Cedola a tasso misto: prima parte fissa dell’8,25% annuo corrisposta al termine del secondo anno; poi cedola a tasso variabile trimestrale, indicizzata Euribor a 3 mesi, con floor 0% e cap 5% fino a scadenza. Dal termine del secondo anno il bond prevede la possibilità di richiamo anticipato su base trimestrale a discrezione dell’emittente con rimborso del 100% del valore nominale
Unicredit Oc 2036 Eur (Isin IT0005571051) – taglio 10.000 Eur – Quotazione chiusura venerdì 17/11: 100 Eur Cedola fissa 6,3% erogata in unica soluzione alla scadenza o all’eventuale data di call (a novembre di ogni anno dal 2024 al 2035)

 

Ci sono anche altre emissioni equiparabili ma meno liquide. È indubbio che la selezione prevede strutture diverse fra loro, con la prevalenza del pagamento delle cedole alla data dell’eventuale call o a scadenza naturale. Quindi un unico importo, non definibile data la presenza appunto della call. Rischi che ne conseguono? Il primo è l’accentuazione dell’impatto di un default dell’emittente. La cedola diventerebbe zero, salvo quanto deriverebbe dalla cessione degli asset patrimoniali: le possibilità nella fase in corso appaiono modestissime nel settore bancario europeo ma si tenga conto di questa incognita. Il secondo riguarda il fatto che il pagamento a scadenza finale – qualunque sia – impedisce il vantaggio del cosiddetto interesse composto, secondo il quale gli interessi prodotti da un investimento vengono capitalizzati. In pratica, sono aggiunti al capitale iniziale, contribuendo così alla maturazione di nuovi interessi. Con questi bond bancari ciò non avviene.

  • Un bond al 7,75% sempre molto scambiato

È una delle obbligazioni più trattate su Tlx. La Telecom Italia Finance 7,75% 24ge33 in euro merita quindi un approfondimento.

Isin XS0161100515
Taglio 1.000 Eur
Ultima quotazione 108,75 Eur (chiusura venerdì 17/11)
Rendimento in corso 6,5%
Trend Nettamente rialzista da metà luglio
Riferimenti grafici La media mobile a 100 periodi è stata rotta al rialzo ad agosto e sta timidamente indirizzandosi all’insù
La novità

 

L’agenzia Fitch ha recentemente messo sotto osservazione il rating sul debito di Telecom Italia e non esclude un eventuale miglioramento, in seguito all’annuncio della cessione di NetCo, il che comporterebbe una riduzione del debito di 14 miliardi di euro contro la stima attuale di un totale di 26 miliardi

 

  • Dividendi: Enel al 6,7% con primo stacco a gennaio

I cassettisti sulla società fornitrice di energia elettrica italiana si preparano a un buon 2024. Questo lo scenario della distribuzione di dividendi. Intanto si attende il suo Capital Market Day, che si terrà mercoledì prossimo 22 novembre.

L’impegno della società Il piano strategico 2023-25 prevede, per ogni anno, un dividendo per azione fisso di 0,43 € nel 2023, 0,43 € nel 2024 e 0,43 € nel 2025. Inoltre quello di 0,43 € per il 2024 e il 2025 sarà una soglia minima e non massima
Data acconto (stacco) 22/1/2024
Importo acconto 0,215 Eur
Yield lordo acconto alla chiusura di venerdì 3,35%
Data saldo Alla metà di luglio (non ancora comunicata)
Importo saldo 0,215 Eur
Yield globale lordo 2024 (esercizio 2023) alla chiusura di venerdì 6,7%
Yield netto 4,96%
Prospettive trend dell’azione Nel brevissimo termine probabile volatilità in coincidenza del Capital Market Day

 

  • Buoni postali, quel 6% è in realtà un 3,8%!

Buoni postali: rendimenti in crescita anche per questa categoria di strumenti finanziari, magari poco utilizzati dagli investitori più affinati ma molto comuni fra il grande pubblico retail, delle cui esigenze spesso ci si dimentica. Ebbene nella lista dei vari buoni postali ce n’è uno che sale al finale 6% di cedola, valore interessante se si considera il tradizionale conservatorismo nel loro assetto. Così almeno viene pubblicizzato! In realtà il rendimento medio a scadenza – calcolando i vari tassi di interesse annui crescenti – è del 3,8% lordo e del 3,32% netto. La differenza non è da poco!

Denominazione Buono dedicato ai minori
La condizione Riservato ai minori può essere sottoscritto da genitori, nonni, parenti e altri, purché maggiorenni, e deve essere intestato esclusivamente a minori con età compresa fra 0 e 16 anni e mezzo
Scadenza Al compimento del 18° anno di età dell’intestatario
Serie TF118A231025
Struttura cedolare A tasso fisso “step up”, cioè con tasso crescente al passare degli anni. Gli interessi saranno corrisposti al momento del rimborso e non prima di 18 mesi dalla sottoscrizione, calcolati in regime di capitalizzazione composta su base bimestrale
Cedole a crescere Dal 3% (fino al 31/8/2029) al 6% (ultimo anno, ora identificabile nel 2040)
Norme fiscali Esente da imposta di bollo se il valore del portafoglio buoni è inferiore o uguale a 5.000 euro. Se superiore, aliquota dello 0,20% annuo sul capitale investito – Aliquota su plusvalenza 12,5%
Attenzione a… La pubblicizzazione del 6% è chiaramente un richiamo allettante. In realtà il rendimento lordo si attesta al 3,8% per chi iniziasse dalla nascita. Se ciò avvenisse invece a un’età superiore, in base al periodo di possesso, lo yield scenderebbe ulteriormente

 

  • Le domande dei lettori: i casi Venezuela e Romania

Molti lettori ci pongono ogni settimana domande su vari temi. Nel limite del possibile rispondiamo – tramite LombardReport – con una certa rapidità ma ci sono casi che diventano di interesse generale. Eccone due che presentiamo così nel report domenicale.

Il quesito La risposta
La mia banca comunica che la società svizzera N+V AG offre entro il 24/11 il riacquisto di obbligazioni Venezuela e Petroleos de Venezuela (anche già scadute) a circa il 6-10% del loro valore nominale. Mi chiedo come mai? Si ha qualche notizia al riguardo? Questa società è specializzata in Opa al ribasso nel settore obbligazionario. Attualmente i Venezuela – dopo il ritorno in Borsa deciso dalle autorità Usa (ma non su Tlx) – quotano il doppio rispetto all’offerta di N+V. Aderire? Dipende dalla scelta fra incassare poco nel breve termine o magari attendere maggiori importi dalla futura ristrutturazione del debito di Caracas. C’è quindi molto di soggettivo nella soluzione da adottare
Come mai i bond della Romania stanno calando mentre tutti gli altri governativi in euro salgono? Quale notizia negativa mi è sfuggita riguardo all’economia di Bucarest e dintorni? Più che calare si mantengono in un’area di lateralità. Eppure il tasso di inflazione si è quasi dimezzato da inizio anno scendendo all’8% ma l’economia è stagnante. Le incertezze sulla vicina guerra fra Ucraina e Russia hanno un certo peso e lo conferma il crollo della divisa nazionale – il leu – ai minimi storici sull’euro. Si considerino infine le difficoltà dell’economia tedesca, primo partner commerciale per Bucarest

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