10Ott 11
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L’uomo è una giornata formata dal giorno e dalla notte. La vita chiamiamola giorno – c’è luce, solarità, vitalità. La morte chiamiamola notte- c’è buio, tenebre (interpetrazione materialistica ). Ebbene non si puo vivere il giorno vivendolo nel buio e la notte subendo il buio. E’ giusto che il giorno sia vissuto nella sua solarità, non rabbuiando il sole. E’ un inferno – ogni cosa sia vissuta secondo natura è, questo il miglior modo di vivere la fine della vita. Vivere con serenità la vita, ti darà , se vissuta con impegno, con il rispetto verso di te e verso […]
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10Ott 11
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Non è negando o nascondendo il problema che lo si risolve, nè il ricorso alla gioia “forzata” ci libera dalla paura esistenziale connessa alla nostra natura di esseri “a termine”. Soltanto la coscienza della nostra “finitudine” e soprattutto la sua tranquilla accettazione ci possono dare quel poco di tranquillità (felicità ?) per una vita accettabile.
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10Ott 11
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Qualunque vita si viva, al tirar delle somme se ne ha nostalgia. E ciò perché la vita, in sintesi, è conoscenza. La morte è nemica della conoscenza, poiché ci sottrae la possibilità di guardare in noi e fuori di noi; e, per conseguenza, è nostra nemica.
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03Ott 11
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Con semplicità, Francesco si interroga sui grandi temi dell’Uomo: la vita e la morte: Quando si nasce è come se non ci fossimo, in pratica;incominciamo ad “esserci” veramente soltano quando diventiamo grandi abbastanza per renderci conto che si morrà, prima o poi. Il fatto è che c’è un sacco di tempo per pensare alla morte e per aspettarla. E’ un evento che sappiamo inevitabile e che è misterioso, di cui non sappiamo nulla nonostante il tanto pensare: ed è questa mancanza di conoscenza che fa paura.
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03Ott 11
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Giuseppe chiede coerenza e serietà: —Caro –lup-man ormai sei un lontano ricordo di quello che eri, ma una certa coerenza l’hai sempre avuta, ti prego non cominciare a fare giravolte politiche Di democristiani , Finiani, saltimbanchi, Scilipuotisti, mercenari, ne abbiamo. Tutto è perduto in questa povera ITALIA LASCIA STARE–SALVA ALMENO IL TUO ONORE
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03Ott 11
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Abele vs Caino, il pastore con tempo per pensare vs il lavoratore sudato e sempre di corsa, la ritmicità della Natura vs i turni pre definiti. Attraverso questi contrasti, Andreino racconta la propria fatica di vivere sotto il segno di Caino: Sono operaio da tanti anni, troppi anni, e come tutti i miei colleghi ho poco tempo per pensare. La giornata diventa stretta quando si vorrebbero dire tante cose, e non trovi nessuno che ti ascolta; gli altri, pochi, ti consigliano ancora di lavorare, sempre lavorare. Per chi, poi? La Giannini ricorda “una camera a gas…”, ma l’argomento riguarda altro. […]
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03Ott 11
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Roberto si lamenta del deserto di idee da cui siamo tristemente circondati: Pensieri, idee proprie? E già, chi li ha più? Si usano quelli di altri, preconfezionati, impacchettati e stampati. Li regalano persone che, a loro volta, non ne hanno di propri. Sono oggetti fuori mercato, la violenza dell’ignoranza si scaglia contro chi osa pensare con la propria testa. Questo deserto non può durare per sempre, ma ricostruire non sarà facile.
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03Ott 11
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Federico critica l’impossibilità di dialogare con il mondo accademico e con quello della stampa su temi quali la Relatività e dell’Universo pieno: Dall’agosto del 1990 Feltri d’accordo con Luca Landò respinse la proposta del sig. Abbiati di pubblicare un articolo su di una teoria metematica che sconvolgeva i concetti base della fisica. Pro vulgo sostituiva al dualismo pieno vuoto un universo essenzialmente pieno in accordo con Zenone di Elea, che il moto è impossibile. La ragione che impedisce qualsiasi affermazione, espressa magnificamente dal Landò è che nessuna rivoluzione è possibile senza il permesso dei carabinieri e l’avvallo della Chiesa e […]
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03Ott 11
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Ecco la storia di Sergio e di come qualcosa di “improvviso e imprevdebile” possa cambiarti l’esistenza: “Concursus oppositorum” è un principio sostenibile e facilmente dimostrabile, che però un tempo portava al rogo. L’uomo della strada, in cui mi riconosco, afferma: “Non tutto il male viene per nuocere”. Aggiungo io, alla condizione che uno sappia vedere, e non solo guardare, la realtà in cui è immerso e di cui fa parte, vivendo senza conoscerla. Luglio del 2001, giorno 7, ore 5 del mattino: dopo una lunga vita vissuta sanamente e da atleta, a 71 anni, in pensione da 15 mesi, mi […]
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03Ott 11
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Claudio scrive di amicizia: Se vuoi che l’amicizia a lungo si mantenga fa che un cesto vada ed un’altro venga
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