Ramon Esteruelas: investire sul futuro del pianeta
Quando la finanza va a braccetto con la salubrità dell’ambiente e con la filiera controllata del cibo: è in questo contesto che si colloca la conferenza di Ramon Esteruelas, uno dei massimi esperti in tema di investimenti socialmente utili, responsabile delle gestioni nel segmento SRI di BNP Paribas. Esteruelas, il quale sarà ospite di “Aria di Festa” il 27 giugno prossimo a San Daniele del Friuli ore 18.30 in una conferenza dal titolo “Investire sul futuro del pianeta”. Sarà questo un evento unico, organizzato dal private banker Gabriele Turissini, già direttore responsabile di INVESTORS’ MAG, per ascoltare in prima persona chi seleziona, fra le aziende su cui proporre investimenti, quelle che affrontano aspetti critici quali la riduzione dell’inquinamento, il monitoraggio dei cambiamenti climatici, la fornitura di alimenti di qualità superiore, la riduzione degli sprechi alimentari, il riciclaggio degli imballaggi, la riduzione delle emissioni di CO2 e il miglioramento della gestione delle acque, a scapito di quelle che invece adottano pratiche contrarie all’etica come ad esempio i produttori di OGM, di biocarburanti di prima generazione, di olio di palma e di fertilizzanti non organici, ma anche lo sfruttamento di manodopera.
Abbiamo chiesto a Ramon Esteruelas in una intervista esclusiva per IlGiornale.it se sia possibile isolare il problema della sostenibilità ambientale in un contesto mondiale in cui tutte le problematiche sociali (economia, politica, ecc.) sono strettamente vincolate l’una all’altra, evitando che venga trascinata nella crisi generale e quindi frenato ogni progetto che la riguardi.
“Crediamo che sia nell’interesse generale che l’economia cresca in modo sostenibile. È un modo per proteggere le imprese dagli elevati costi di adeguamento a un futuro che dipenderà meno dalle fonti tradizionali dell’energia. Un modo per finanziare le aziende che stanno diversificando le loro fonti di energia, un esempio sono i Green Bonds. Si tratta di obbligazioni emesse da società e / o enti pubblici per finanziare uno o più progetti legati alla riduzione dell’impatto ambientale negativo delle loro operazioni. Queste obbligazioni sono legate a specifici progetti ambientali e hanno severe linee guida di rendicontazione per mostrare agli investitori i risultati dei progetti”.
Fino a che punto l’alternativa della sostenibilità ambientale è credibile e quali sono le premesse che potranno rendere possibile la sua realizzazione?
La sostenibilità ambientale è un’alternativa credibile per diversi motivi, e fra questi ce n’è uno puramente economico: le società che sviluppano fonti di energia alternative ai combustibili fossili possono produrre energia a costo un pari o inferiore alle società maggiormente dipendenti dai combustibili fossili.
Non si corre il rischio che l’investimento sostenibile freni in qualche modo l’economia?
“No al contrario, noi pensiamo che non ci sia sviluppo economico se non si favorisce lo sviluppo dell’economia in modo responsabile, cioè senza tenere conto dell’impatto ambientale e sociale delle scelte strategiche. La corruzione è un esempio chiaro.”
Saranno ancora una volta le multinazionali il peggior nemico dell’investimento sostenibile oppure c’è la possibilità che possano anch’esse muoversi sinergicamente in questa direzione?
“Al contrario sono le multinazionali le più favorevoli agli investimenti socialmente responsabili perché sono più avanzate nello sviluppo delle loro strategie per vari motivi: hanno più mezzi delle piccole società, sono più controllate dai regolatori e hanno una pressione sociale molto importante qualora non rispettino le regole di conformità, e inoltre hanno un’ influenza maggiore sulle aziende più piccole grazie alla loro visibilità.
Al momento attuale qual è il progetto più grande a breve termine?
“Il progetto più ambizioso a breve termine è la strategia di riduzione del riscaldamento globale, già tradotto in alcuni regolamenti legislativi quali la legge di transizione energetica francese”.
Dati confortanti anche per quanto riguarda il nostro Paese, che secondo Esteruelas sarebbe aiutato dal fatto di poter contare su un gruppo di società obbligate a presentare annualmente un rapporto ambientale che impone loro di adottare strategie conformi all’impatto ambientale.
(ha collaborato Michela Vignuda)
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