Riporto qui di seguito un editoriale di Virginio Frigieri, direttore responsabile di www.LombardReport.com, che merita di essere messo in cornice:

“Era il 7 agosto del 2004…  – scrive Virginio Frigieri su LombardReport.com – ed erano passati dodici anni dal furto nei conti correnti degli italiani ad opera del governo Amato, e undici dal ciclone “mani pulite” che aveva di fatto terminato la “prima repubblica. Ne erano passati solo due da quando ci avevano messo in mano l’euro, dimezzato il potere d’acquisto con un euro che comprava quello che prima costava solo 1.000 lire e tolto la sovranità monetaria. Si erano fatto salti mortali pur di riuscire ad entrare nell’euro al primo turno. Ciampi e Prodi insieme a una sinistra che arriva sempre a babbo morto avevano spinto con tutti i mezzi in quella direzione, fino a trattenerci dei soldi in busta paga (tanto per cambiare) che ci sarebbero stati restituiti si disse ma che poi, almeno per quel che mi riguarda furono restituiti solo a metà o poco meno. Con l’euro in tasca, ci raccontava nonno Prodi,  “lavoreremo un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno in più…”  e dietro tutto il codazzo di politici di ogni schieramento (sinistra, centro e destra) giù ad applaudire e spendersi per far girare il messaggio e portare la lieta novella della moneta unica, come se Gesù fosse tornato sulla terra per la seconda volta.  Se qualcuno alzava la manina per far notare che un lavoratore italiano con una serie di diritti e tutele conquistate sul campo non poteva competere con un cinese o un coreano che guadagnavano decine di volte in meno senza diritti e senza tutele, veniva subito messo a tacere dicendo che era solo un passaggio momentaneo, ma che in una decina o quindicina d’anni, le cose sarebbero cambiate anche là e gradualmente le differenze si sarebbero appianate; noi saremmo calati un pochino e loro sarebbero cresciuti molto e alla fine ci si sarebbe trovati circa allo stesso livello. Girava, in quella calda estate in cui il petrolio si stava portando oltre la soglia dei 20$ al barile, una sorta di incantesimo per cui i pifferai della politica ti raccontavano che un somaro vola e il popolino ascoltava apprezzando ed annuendo. C’era nell’aria questa idea folle, per non dire di peggio, per cui togliamo porte e finestre da casa nostra, lasciamo circolare liberamente ed impunemente tutti e alla sera andiamo a letto con un bel panino al prosciutto sulla tavola e domattina come accade negli incantesimi delle fiabe ci svegliamo con due panini sulla tavola!

Io che sono il più coglione di Modena – prosegue Virginio Frigieri – che non ho lauree in economia, che non ho studiato ad Harvard, ma ho vissuto per oltre 40 anni dentro a grandi aziende private, memore dei consigli della nonna, continuavo a dire che se si va a nanna con le porte e le finestre di casa spalancate, all’indomani non solo di panini al prosciutto non ne trovi due, ma che quasi certamente non trovi più nemmeno il tavolo!!.

In quella calda estate del 2004 scrissi un articolo che ebbe un buon successo, “Gli Orchestrali del Titanic” in cui tracciavo il quadro di allora, visto dall’uomo della strada…, da una persona comune che lavora… che va a fare la spesa… che deve fare i conti i mille problemi quotidiani della vita. L’articolo in questione lo ripropongo in fondo. Quello che trovo stupefacente è che dopo altri tredici anni, nell’acquario della politica italiana poco o nulla è cambiato… Se quell’articolo lo ripubblicassi oggi, magari cambiando solo qualche nome, sono sicuro che molti lettori non se ne accorgerebbero neppure. La gran parte delle facce (per non dire delle zucche vuote) – prosegue Virginio Frigieri – che hanno portato il paese allo sfacelo italiano sono ancora lì come la gran parte dei problemi di allora sono ancora sul tavolo. Il bello è che anche quando capiscono di aver sbagliato mica pensano a farsi da parte… vogliono restare sulla poltrona per provare a correggere gli errori fatti… della serie “sbagliando s’impara”… ma il problema è che sbagliando si sbaglia e si fanno dei danni!… dopo, ammesso e non concesso che i danni fatti non siano irrimediabili, allora forse impari qualcosa… forse!.

Tanto a destra come a sinistra rispuntano facce che erano state in frigo per un pò… a destra si rivedono Alemanno e Storace … a sinistra D’Alema e Bersani… Berlusconi scalda i motori contando sulla corte di Strasburgo… ma nessuno è lì perchè ha qualche buona idea in testa per risollevare un paese che è allo stremo grazie a loro… l’unico motivo è che nessuno vuole cedere la poltrona all’avversario… Basta sentire le dichiarazioni di Bersani in questi giorni… l’ossessione di Bersani è che se i Voucher non li toglie la sinistra di sicuro li toglierà la destra… e allora??? …della serie chi se ne frega se in 25 anni non siamo stati capaci di farne mezza buona per il paese … l’importante è continuare a tenere in mano il timone della barca… anche se questa sta affondando!..

Tralascio ogni commento sul “lupetto di Pontassieve” perchè bisognerebbe scadere nella volgarità. E’ andato in California per studiare… per quel che ricordo la California era già in bancarotta ai tempi del Governatore Schwarzenegger… quello dell’inconsistenza delle nuove generazioni è un problema molto serio e meriterebbe un capitolo a parte.

Vi lascio alla lettura di questo articolo nato il 7 Agosto del 2004 sempre su www.lombardreport.com e … giudicate voi se mi ero sbagliato di molto…

Piano Bar di Virginio Frigieri                                           

Quadro pessimista : Gli orchestrali del Titanic…. (7/8/2004)

Mentre la nostra bene amata classe politica chiude per ferie dopo aver varato una sofferta quanto inevitabile riforma pensioni, che con ogni probabilità non risolverà comunque il deficit cronico delle casse dello Stato, a meno di una clamorosa inversione di tendenza nel trend delle nascite, o nella durata media della vita degli italiani, ed assistiamo quotidianamente – prosegue Virginio Frigieri – ai teatrini della politica fra una sinistra che non sa trovare niente di meglio che ricandidare l’ultra settantenne Prodi (democristiano doc) , e una destra costretta a fare i conti con l’incurabile ottimismo del suo premier che va ad infrangersi costantemente con gli aridi numeri dell’economia, e dei conti che non tornano mai, assistiamo impotenti al lento ma inesorabile scivolamento verso la povertà, di un paese che lotta per tirare la fine del mese, in una economia post-industriale in declino irreversibile. Quel che è più allarmante che se in Italia stiamo così, nel resto dell’Europa (intendendo i paesi ex-Mec) le cose non vanno molto meglio. Quali che siano gli orientamenti politici di ciascuno di noi, i numeri sono sotto gli occhi di tutti ed ahimè incontestabili. Con un debito pubblico di tre milioni di miliardi delle vecchie lire, anche una piccola oscillazione dei tassi di interesse, scatena l’immediata necessità di una manovra di bilancio, a prescindere che chi sta al governo sia di una o dell’altra parte politica. Ed ogni volta sono soldi che sottraiamo ad investimenti per la ricerca e lo sviluppo del paese. Il petrolio galoppa imperterrito verso i 50 $ al barile, e vista la situazione mondiale dei giacimenti e la domanda in aumento, dato che i cinesi si sono messi in testa di viaggiare in auto come noi, credo che la tendenza del greggio resterà questa ancora per molti anni. Non mi scandalizzerei se tra il 2012 e il 2015 il greggio arrivasse a 90-100 $ al barile, ma chi se ne frega, vuoi che l’italiano medio si ponga problemi tanto effimeri e tanto avanti nel tempo? Noi siamo un popolo di navigatori ….peccato che finora abbiamo dato prova almeno in economia di saper navigare a vista! Si vive alla giornata e quel che verrà, verrà.

Siamo tornati all’aumento dei bolli, delle sigarette, della benzina come ai bei tempi del migliori governi Andreotti, e tanto per cambiare, all’ennesimo salvataggio dell’Alitalia che doveva essere chiusa in modo tombale almeno 25 anni fa.(dò atto alla Lega di essere stata l’unica voce a dissociarsi dalla scellerata scelta del prestito ponte in attesa di un piano industriale che non si vede mai e che comunque se non ha mai funzionato in passato non si capisce perché dovrebbe funzionare proprio ora coi tempi che corrono). A guardare l’Europa di oggi vengono alla mente le immagini degli orchestrali del Titanic, che attesero impassibili la fine continuando a suonare fino all’ultimo… Lo so è un’immagine molto triste e malinconica, ma a farci sorridere ci pensano le dichiarazioni di certi nostri politici… bisogna riqualificare le aziende manifatturiere che fabbricavano un prodotto povero a basso valore aggiunto, rimpiazzandole con aziende tecnologicamente avanzate che richiedano mano d’opera specializzata, sì da poter dare lavoro, ad un esercito di coglioni, semi analfabeti e con seri problemi persino sul corretto uso della lingua italiana (in compenso però imparano l’inglese a 5 anni) che una scuola allo sbando ha sfornato in questi decenni, dotati di lauree e diplomi, laddove una vanga sarebbe stato il massimo concedibile…

Traduco: se prima avevamo una fabbrica di scarpe che dava da lavorare a 500 persone italiane, i 500 li mandiamo a casa perché le scarpe le importiamo dalla Cina che costano un quarto di quello che costano fabbricate qua ed al suo posto costruiamo un’aziendina nuova di pacca che operi nel settore elettronico o bio-medicale o robotico o quel diavolo che vi pare, che a metterla bene creerà ben 200 posti di lavoro nuovi che dovranno competere con le multinazionali (Intel, IBM, Siemens, Philps etc..) che sono partiti trent’anni prima di noi, che nel frattempo hanno già delocalizzato le loro produzioni nei paesi asiatici ed ex unione sovietica dove la manodopera costa un decimo di quello che costa qua, e che ti sbriciolano come un grissino quando gli pare! Perfetto.. ! che fenomeni i nostri politici…

Se come disse Moretti, il buon D’Alema sapesse dire qualcosa di sinistra, allora dovrebbe dire: Cara Cina, da domani mattina i tuoi prodotti che arrivano in Italia pagano tanto per gradire un dazio del 500%. Poi man mano che i tuoi lavoratori, matureranno tre giorni di ferie al mese pagate, lavoreranno con gli orari e gli standard di sicurezza nostri, verseranno per la pensione quello che pagano i nostri lavoratori e per il servizio sanitario pure etc.. etc .. etc, allora noi toglieremo i dazi… Si può scusare l’onorevole D’Alema che negli ultimi tempi sembra interessarsi di più alla barca a vela che alla politica, ma che fra tutti i politici Europei, non ce ne sia uno disposto a sollevare il problema Cina con il vigore dovuto, (se escludiamo alcune dichiarazione del silurato di lusso On.Tremonti) , beh allora questa Europa tanto voluta e sognata dai nostri padri e dai nostri nonni, sarà servita solo a succhiare più soldi dalle tasche di noi contribuenti, e allora se è così, continuiamo pure a fare gli struzzi con la testa sotto alla sabbia e andiamo avanti così con una politica volta solamente a compiacere o non dispiacere , i bisogni e le esigenze dell’America.

La realtà è che tutti questi diplomati e laureati di oggi, non avranno nessuno spazio per sognare un briciolo di carriera solo lontanamente somigliante a quella dei laureati di trenta o quarant’anni fa, ed in compenso i lavori più umili (ma ben retribuiti) che facevano i nostri genitori e molti della nostra generazione (leggasi il fornaio, il venditore ambulante, il muratore, il piastrellista, l’imbianchino, l’idraulico, il falegname e tutto quello che vi pare) finiscono in mano alla marea crescente degli extra comunitari. I nostri figli, i nostri nipoti, cresciuti nella bambagia, con tanti sogni ed illusioni nel cassetto, entrano nella società tardi, …troppo tardi e con il cervello che avevamo noi a 15 anni, non a trenta… ed arrivano a trent’anni senza nessun paletto fermo, vacillanti come frasche battute dal vento (molti disoccupati, altri con lavori precari o a termine) senza essere né carne né pesce e quando va bene uno stipendio che a mala pena basta per pagare l’affitto ed i costi fissi di gestione di una casa… anzi diciamo pure che se c’è un affitto da pagare di stipendi ne servono tassativamente due.. Molti non reggono alla frustrazione e si abbandonano all’alcool alle droghe e nei casi estremi al suicidio. Altri ci arrivano, a quell’età, già alcolizzati e drogati dalla più tenera adolescenza – prosegue Virginio Frigieri – e quindi fuori gioco prima di iniziare. Altri, forse “i più lucidi” se analizziamo le cose con la necessaria dose di cinismo, invece ammazzano i genitori, come ringraziamento di averli messi al mondo in un mondo invivibile ed in un sistema che non può reggersi sulle proprie gambe avendo costruito un benessere basato esclusivamente sullo sfruttamento intensivo delle risorse naturali cumulate da madre natura in milioni di anni bruciate in un appena paio di secoli e per di più a vantaggio di pochi (un 10-15% dell’intera popolazione mondiale). Servirebbero sicuramente molte più pagine di quelle disponibili in questo articolo – prosegue Virginio Frigieri – per spiegare cosa è successo, ma in estrema sintesi, possiamo dire che terminato il boom economico del periodo post bellico, questa Italietta, ha cercato di mantenere il livello di vita raggiunto, in modo artificiale, ricorrendo a frequenti svalutazioni dell’amata liretta (quando da bambino facevo la collezione delle figurine Panini, il dollaro era a 600 lire, prima di arrivare all’euro in certi periodi ha superato le 2000 lire) e all’incremento costante del debito pubblico (che prima o poi qualcuno avrebbe pagato…?!…). Così oggi bisogna lavorare 40 anni per avere una pensione meno ricca di quando ci si andava con 35, e fino a l’altro ieri, abbiamo permesso (complici i partiti, i sindacati e tutti quanti per meri tornaconti di voti e di poltrone) che esistessero italiani di serie A ed italiani di serie B e che quelli di serie A potessero andare in pensione a 40 anni  di età con 19 anni 6 mesi ed un giorno di contributi versati, per non parlare dello scandalo dei pensionati baby con 14 anni 6 mesi e un giorno.

Insomma, si è fatto vita da cicale, sulle note dell’Orietta nazionale (fin che la barca va..) distruggendo interi settori produttivi che generavano posti di lavoro veri e produttivi (pensiamo alla chimica degli anni 50 e 60, al settore siderurgico e metallurgico, a realtà come l’Olivetti di un tempo) in cambio di nulla… anzi mi correggo in cambio di quattro agenzie bancarie ad ogni incrocio di Modena (che è pur sempre la mia odiata città) a di altrettanti bar ed agenzie immobiliari.

Se tenete conto che a Modena – prosegue Virginio Frigieri – almeno 3 famiglie su 4 sono proprietarie dell’alloggio in cui vivono e vi fate un giro per le vie del centro a contare quante agenzie immobiliari sono nate come funghi in questi ultimi 10 anni c’è da prendere paura. Non si capisce come possano chiudere tutte in attivo, con la compra vendita di immobili in una città tanto piccola. Non so che numeri salteranno fuori il 30 settembre dal settore turistico, ma io che non mi fido di chi da questi numeri, uso il mio indicatore personale, che consiste nel contare gli ombrelloni e le sdraie vuote sulle spiagge nei giorni infrasettimanali.

Io da molti anni ritorno ogni anno, una settimana a Levanto (ritrovo abituale negli anni verdi della nostra gioventù quando con uno stipendio da diplomato neo assunto potevi permetterti per tre settimane una Mini Bestia ogni sera che era la coppa gelato più costosa del paese (1500 £ire) e ti potevi permettere anche di offrirla alla ragazza che stava con te). Se un neo diplomato di oggi – prosegue Virginio Frigieri – con 800 euro di stipendio si sognasse una cosa del genere dovrebbe ipotecare un quarto del suo stipendio, quando a noi pesava un 10-11 %. Questo è un piccolo caso, ma ho bene impresso nella memoria cosa si riusciva a fare ancora ai tempi della scuola con una paghetta di 5.000 lire alla settimana e tutti i nostri politici possono dire quello che vogliono, ma il potere di acquisto degli stipendi in 30 anni si è dimezzato. In questo ridente paesino ligure vicino alle 5 terre, quest’anno ai bagni più cari della spiaggia (quelli dell’ex Casinò) gli ombrelloni vuoti all’ultima di luglio erano circa un 40-50%. Chi affitta gli appartamenti, negli anni delle vacche grasse , a Luglio/Agosto dava sempre l’appartamento a mese intero o niente. Tre anni fa qualcuno ha cominciato a spezzare in quindicine e quest’anno autentica novità per quel paese, molti danno agosto a settimane… Adesso danno i prestiti in banca per andare in ferie , ed anche se i giornali non ne parlano, posso assicurare, avendo qualche amico che lavora in banca, che molti non riescono più a pagare le rate dei mutui fatti solo pochi anni fa. Molti sopravvivono bruciando le riserve accumulate dalla precedente generazione dei padri o dei nonni, ma attenzione, è la stessa situazione di un’azienda che pur non avendo una lira di utile, decide di staccare un ricco dividendo attingendo a riserve… Quando finiscono pure quelle, sei come l’Argentina, con la sola differenza che noi siamo nel sistema dell’euro e loro non c’erano. Basterà questo ad evitarci la loro fine? Speriamo ma non ci scommetterei grosse cifre. Un anno e mezzo fa un economista americano disse che noi europei la ripresa economica, l’avremmo vista, … solo in televisione!…. E per adesso resta le previsione più azzeccata che ho sentito in questi ultimi tempi.

Conclusioni: quello che abbiamo visto dal 2000 ad oggi – conclude Virginio Frigieri – è solo l’inizio di quello che ci toccherà vedere nei prossimi anni…molte banche cominciano già a soffrire e la liquidità e la raccolta calano mentre aumenta la carta. Solo pochi anni fa c’era la corsa fra i dipendenti delle banche ad andare allo sportello titoli, adesso non ci vuole stare quasi nessuno e quelli che ci sono vanno a casa con la gastrite, e la nausea.  Di investimenti redditizi a basso rischio non ce ne sono praticamente più , e chi ha tanta liquidità, farebbe bene ad iniziare a portarne a casa un po’ (casseforti, damigiane, materassi, nascondigli vari)… anche qua come in tutte le cose ci vuole un pò di fantasia!”    

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giuseppe minnicelli

 

 

 

 

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