Lyxor Italia Bond PIR UCITS ETF LU1745467461: il pioniere

Il pioniere degli ETF Pir ovvero la casa di gestione Lyxor – scrive Walter Demaria di RendimentoFondi.it –  ha quotato nel 2018, il primo ETF PIR obbligazionario attraverso il nuovo Lyxor Italia Bond PIR LU1745467461. Tali ETF sono idonei ad essere considerati “investimenti qualificati” all’interno di un PIR.

Lyxor Italia Bond PIR UCITS ETF LU1745467461 (PIRB), investe attivamente in un portafoglio diversificato di obbligazioni in Euro di emittenti dell’Italia e di Paesi dell’Unione Europea (UE) o dello Spazio Economico Europeo (SEE). L’ETF investe in obbligazioni con una duration media molto corta, il che gli consente di limitare l’esposizione al rischio di rialzo dei tassi. Il costo totale annuo (TER) è dello 0,49%.

È inutile visualizzare il grafico storico – scrive Walter Demaria di RendimentoFondi.it –   in quanto questo strumento è quotato da meno di un mese, dunque non si sa come si comporterà in futuro.

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Gli ETF Azionari della casa Lyxor 

Lyxor Italia Equity PIR UCITS ETF LU1605710802 (ITAPIR), con un costo totale annuo (TER) dello 0,35%, è stato istituito a maggio 2017. Il suo obiettivo è replicare il rendimento di un portafoglio composto per il 75% da società dell’indice FTSE MIB e per il 25% da società dell’indice FTSE Italia Mid Cap.

Lyxor FTSE Italia Mid Cap PIR UCITS ETF FR0011758085 (ITAMID), con un costo totale annuo (TER) dello 0,40%, è stato istituito nel marzo 2014. Il suo obiettivo è replicare l’andamento dell’indice FTSE Italia Mid Cap.

Come beneficiare dei PIR 

Il regime fiscale agevolativo per i PIR consiste nell’esenzione da tassazione dei redditi di capitale o come redditi diversi di natura finanziaria derivanti dagli investimenti effettuati nel PIR.

I destinatari dell’agevolazione – scrive Walter Demaria di RendimentoFondi.it –  sono le persone fisiche residenti in Italia che effettuano investimenti al di fuori dell’esercizio d’impresa. Al fine di beneficiare dell’agevolazione, tali strumenti non possono essere ceduti per i primi 5 anni e inoltre, è possibile investire nel PIR fino a 30.000 euro in ciascun anno solare e fino a 150.000 euro in totale.

Ricordiamo che acquistare in autonomia tali ETF non costituisce un PIR; infatti, al fine di beneficiare del regime fiscale agevolato, è necessario destinare le quote dell’ETF ad un Piano Individuale di Risparmio a lungo termine (PIR) attraverso l’apertura di uno specifico rapporto di custodia o amministrazione o altro stabile rapporto dedicato, ovvero è necessario che l’investitore privato destini le quote dell’ETF ad un PIR eventualmente già costituito.

È pertanto indispensabile che l’investitore – scrive Walter Demaria di RendimentoFondi.it –  verifichi presso il proprio intermediario la sussistenza di tali modalità di deposito titoli e la capacità dello stesso di gestire le relative procedure fiscali.

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