Una domanda a cui tutti gli aspiranti trader vorrebbero dare una risposta è se si possa vivere di solo trading. Ho deciso di chiederlo ad Andrea Unger, l’unico a vincere per ben 4 volte, grazie ai suoi metodi, il Campionato del Mondo di Trading.

Andrea Unger

Andrea, tu che ne pensi? È possibile fare trading per costruirsi una rendita mensile aggiuntiva o addirittura sostitutiva di uno stipendio normale?

Andrea Unger: È una domanda che mi viene fatta spessissimo. Molti mi chiedono come possono fare per costruirsi una rendita mensile col trading, oppure sento frequentemente persone che vogliono iniziare a fare trading, proprio per avere un introito a fine mese. Voglio chiarire subito un concetto: ritengo che si possa assolutamente vivere di trading, ma non sarà mai come timbrare il cartellino e avere uno stipendio fisso ogni mese, per cui scegliere di avvicinarsi al trading per questo motivo è profondamente sbagliato.

In che senso?

Andrea Unger: Basandomi sia sulla mia esperienza personale che su quella di tanti altri trader miei colleghi, ti posso assicurare che l’andamento delle entrate del trading non sarà mai lineare e stabile come quello di un classico stipendio fisso. Ci sono mesi in cui si può guadagnare molto, mesi in cui si guadagna di meno e, talvolta, anche mesi in perdita, è normalissimo, fa parte del trading. Ciò che è importante per un bravo trader è che nel lungo periodo ci sia il guadagno.

Quindi il trading può essere una fonte di reddito, ma non può dare la stabilità di uno stipendio fisso mensile?

Andrea Unger: Esattamente. E ti dirò di più: reputo poco saggio scegliere il trading come attività principale se si ha bisogno di entrate stabili tutti i mesi. Facendo trading può capitare di guadagnare mensilmente 1,1,1 ma se poi perdete 3, ritornate al punto di partenza. Magari avete speso qualcosa, siete pure sotto, oppure avete bisogno di soldi e non potete permettervi cadute di questo genere. Quindi l’idea che a volte viene proposta del trading “for income”, o cose di questo genere, in realtà è un modo markettaro di vendere una cosa che non è, in realtà, possibile.

Ti rendi conto che stai sfatando un vero mito?!

Andrea Unger: Lo so perfettamente. Troppo spesso sento sedicenti trader che spingono gli altri a fare trading promettendo guadagni facili, sicuri e veloci. A mio avviso si tratta di un modo per illudere le persone: un conto è dire che studiando e impegnandosi si possono raggiungere degli obiettivi economici, tutt’altro è assicurare una rendita fissa paragonabile ad uno stipendio.

Insomma vivere di trading si può ma con le dovute cautele…

Andrea Unger: Assolutamente sì. Il trading può rappresentare una fonte di reddito, talvolta anche molto sostanziosa, ma ciò non significa portare a casa lo stipendio ogni mese, in quanto potranno sempre capitare mesi in perdita.

Però ci sono alcuni metodi operativi che assicurano andamenti abbastanza regolari

Andrea Unger: È vero, ci sono diversi metodi che assicurano andamenti abbastanza lineari delle entrate. Però quei metodi nascondono spesso anche un rischio insito che può portare a perdere tutto. È il caso, per esempio, di alcuni fondi internazionali che hanno mostrato equity line di questo genere e sono saltati con le gambe all’aria. Ovviamente non voglio portare sfortuna, dico solo che quando si fanno scelte di questo tipo si accetta un rischio implicito e talvolta può succedere di perdere sia l’investimento fatto che i relativi guadagni.

Ma questi non sono casi estremi?

Andrea Unger: Purtroppo no, anzi, sono casi che bisogna sempre considerare. L’aspetto più problematico di queste situazioni è che non si può mai prevedere se e quando accadranno. Inutile dire che se fossimo in grado di prevedere la perdita agiremmo all’opposto. Il problema è proprio che nel trading non c’è quella linearità che serve a chi ha bisogno di uno stipendio fisso tutti i mesi. Ci sono strategie che sono lineari per tanto tempo fino al momento in cui non lo sono più, ma quando non lo sono più, fanno tanto male.

È fondamentale, quindi, saper affrontare anche i momenti di perdita?

Andrea Unger: Proprio così. Bisogna esserne coscienti e bisogna essere pronti ad affrontarli. Però se uno parte con l’idea della rendita mensile non può passare attraverso questo andamento e non può correre questi rischi.

Sai che in questo momento starai deludendo tanti lettori!

Andrea Unger: So di dare una delusione a molti dicendo questo e so anche che molti colleghi trader ora staranno ridendo di me, perché pensano che io sia solo un guastafeste o un uccello del malaugurio. In realtà di queste situazioni ne ho viste molte, so quanto possono essere dolorose e non vorrei mai trovare qualcuno che mi viene a dire “tu mi hai promesso questo e invece è successo quest’altro”. Io cerco solo di mettere i tuoi lettori in guardia e farli riflettere.

Un consiglio che puoi dare ai tanti ragazzi e ai tanti aspiranti trader che mi seguono?

Andrea Unger: Posso dirvi questo: il trading deve essere una passione, un hobby forse, può anche diventare un lavoro, ma dovete essere coscienti che non è il lavoro dalle 9 alle 17, per fare quello fate i lavoratori dipendenti. Adesso voi direte che non c’è lavoro, sì ma questo vuol dire rigirare il problema: il punto è che il trading non è la soluzione allo stipendio sicuro e chi vi fa credere questo è in malafede, a mio avviso. Il trading è affascinante, può essere profittevole e può essere fonte di soddisfazione, però non sarà mai fonte di una piena tranquillità economica, tantomeno quella del classico impiegato che porta a casa lo stipendio ogni fine del mese.

Quindi guadagnare si può ma con i piedi per terra?

Andrea Unger: Esattamente. Per avere risultati bisogna rimboccarsi le maniche, bisogna studiare e occorre avere passione, determinazione e tanta motivazione. Si può guadagnare con il trading, ma ciò non significa avere una rendita costante mensile perché, in effetti, è difficilissimo che ci possa essere per un tempo sufficientemente lungo a garantirci tranquillità e stabilità.

Grazie ad Andrea Unger

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