Italiani a Wuhan
Quando la grande storia ti sfiora anche se sei decentrato rispetto al mondo …
Sassuolo, dove abito, è terra di ceramiche e di macchine per ceramiche.
Facile avere amici, parenti, conoscenti che viaggiano per il mondo installando impianti.
Un mio conterraneo, tecnico di un noto gruppo di impiantistica ceramica, ha mandato a casa via Whatapp 3 messaggio audio sulla situazione in una provincia vicina a Wuhan dove lui si trova.
Il messaggio audio è facilmente riconoscibile dal chiaro accento emiliano di una giovane voce maschile.
Di questi 3 audio uno era particolarmente allarmante.
L’ultimo più circospetto e pacato.
Dei 3 audio ovviamente l’unico che sta diventando virale è quello allarmistico talmente virale che oggi i media stanno iniziando a parlarne.
Taccio il nome di questo ragazzo coinvolto suo malgrado in una vicenda più grande di lui, e ne posto solo le iniziali A. C, mi spiace per lui perché ne deve avere sofferto tanto da avere rimosso addirittura il suo profilo facebook.
Non se ne crucci: è stato bravo a rimediare pubblicando la smentita e dispiacendosi per il fatto che i suoi amici avevano trasmesso colpevolmente un messaggio che essendo privato e non filtrato doveva rimanere dove era stato postato.
Sappiate che qui a Sassuolo sta girando un suo messaggio in cui lui riconosce di avere dato toni allarmistici alla vicenda e soprattutto invita a non fidarsi delle fonti NON UFFICIALI. Messaggio che purtroppo non ha avuto la stessa diffusione di quello audio incriminato.
Della serie noi vecchi giornalisti che facciamo la differenza tra comunicazione ed informazione continuiamo a svolgere il nostro ruolo … occhio non alle fake news ma al panico che notizie non filtrate ed appurate a dovere possono creare nel pubblico.
Ovviamente io non ho informazioni affidabili sulla serietà di questa pandemia so solo che se di 3 messaggi solo quello allarmistico si è diffuso è un momento in cui noi giornalisti dobbiamo entrare in azione …