Il crossa valutario dell’Euro / Dollaro ha registrato negli ultimi mesi un importante cambiamento di tendenza, almeno secondo l’analisi tecnica classica basata su trendline e resistenze. Infatti sul grafico mensile l’Euro / Dollaro ha rotto la trendline ribassista che si era costruita dal lontano 2009 e non contento ha disegnato un uncino rialzista.

Rialzo ? Stefano Bonini, docente di Fintech all’Università degli Studi di Bologna ed editorialista di www.emiliotomasini.it , non è convinto dall’evidenza dell’analisi tecnica classica, forse supportato dal fatto che raramente i breakout sui tassi di cambio sono efficaci. Ed infatti in un editoriale sull’Indipendente di Borsa su www.emiliotomasini.it esprime i suoi dubbi sulla validità del movimento in atto …

“Negli ultimi mesi l’economia mondiale – scrive Stefano Bonini su www.emiliotomasini.it –  e le abitudini personali hanno avuto diversi cambiamenti, abbiamo però assistito a un fenomeno quasi costante, la crescita dell’Euro sul Dollaro, tanto da superare la soglia psicologica di 1,20, ed essere oggi a 1,22.

 

L’informazione mainstream non se ne è ancora occupata, ma il Dollaro sarà molto probabilmente protagonista dell’inizio del prossimo anno con un nuovo Presidente e il vaccino a pieno regime.

 

Come ben noto è molto difficile riuscire a fare previsioni sulle valute, perché il loro andamento è frutto di molto fattori di natura differente: flussi commerciali, i tassi di interesse, l’inflazione, etc.

 

Gli analisti, secondo i report pubblicati negli ultimi giorni, sembrano però allinearsi  – scrive Stefano Bonini su www.emiliotomasini.it – all’idea che il Dollaro subirà ancora delle flessioni, infatti molte banche (anche italiane) per coprire le loro esposizioni in valuta statunitense hanno iniziato a emettere obbligazioni in dollari.

 

Le previsioni sono basate sull’idea che l’arrivo dei vaccini e la prospettiva di una politica commerciale di Joe Biden meno aggressiva saranno il volano della ripresa globale, portando così il resto del mondo ad essere, per gli investitori alla ricerca dello yield, più attrattivo degli States.

 

In questo scenario i grandi capitali e la liquidità lasceranno gli asset americani in cerca di altri più redditizi all’estero: questo si traduce, in parole povere, che venderanno dollari in favore di altre valute.

 

Se tutti gli analisti (secondo Milano Finanza) sembrano disegnare lo stesso scenario di continua perdita del valore del Dollaro (in particolare verso l’Euro)  – scrive Stefano Bonini su www.emiliotomasini.it – non sembra esserci però un chiaro consensus sulla dimensione del fenomeno.

 

I più estremisti (Citigroup) ipotizzano un ribasso del 20% nel 2021, mentre altri operatori più cauti prevedendo ribassi del 10% (ING) o del 6% (Goldman Sachs).

 

Da vecchio osservatore dei mercati, che ha operato durante la crisi finanziaria del 2008, ci tengo a ricordare che quell’anno il mercato si aspettava un Dollaro sempre più debole rispetto all’euro, ma, improvvisamente, a luglio ci fu il ribaltone.

 

Nello scenario ipotizzato è bene tenere sempre a mente  – conclude Stefano Bonini su www.emiliotomasini.it – che non è dato sapere cosa potranno voler fare alcune potenti banche centrali che potrebbero voler rallentare la discesa del biglietto verde per non deprimere le esportazioni dei loro Paesi.”