Alla fine è arrivata: il motto di alcuni trader italiani è c hi la dura la vince.

Ed è il caso di Guido Bellosta, decano degli analisti finanziari italiani, che quando prende di mira una azione raramente sbaglia.

Scrive Guido Bellosta su www.lombardreport.com:

“Correva il 12/2/2013 e nella nostra ricerca di compagnie sottovalutate analizzammo ben otto anni fa RETELIT.

Dimenticata da tutti capitalizzava  80 milioni € quando i soli lavori per cablare parte dell’Italia giustificavano tale cifra.

Scrivemmo un lungo articolo dal titolo “C’era una volta e-Planet – Ora c’è il turn around di Retelit” che tutti potete leggere su Internet o sul Lombardreport.com.

Da quel momento la compagnia è cresciuta da 80 a 430 milioni € di capitalizzazione.

E per almeno cinque/sei anni l’azione RETELIT è stata inclusa nel nostro portafoglio virtuale “A SCARSO RISCHIO” mentre chi scrive presenziava a TUTTE LE ASSEMBLEE discutendo con il NUOVO vertice.

Infatti avevamo ottenuto, con altri azionisti importanti, il cambio della dirigenza della società e le nuove persone, come Pardi e Protto, che ora la dirigevano ci davano la massima sicurezza di serietà e competenza.,

Dopo tante voci di una possibile scalata di un finanziere spagnolo, giunto al 28% del capitale, oggi – continua ancora Guido Bellosta – la grande notizia. OPA SUL TITOLO a 2,85 euro.

Prezzo quasi sestuplicato rispetto a 8 anni fa.

Vedremo come la notizia verrà accolta dalla borsa.

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Prima dovrà ottenere l’OK del Governo e poi si discuterà di un aumento del premio offerto visto che il premio rispetto alle quotazioni di borsa non è elevato.

Ma la vicenda RETELIT è il simbolo della tecnica seguita, da ben 25 ANNI dal Lombardreport.com nel portafoglio virtuale ” A SCARSO RISCHIO”.

Ci si fissa su un titolo e si attende l’evolversi della situazione. Ricordate le Bonifiche Ferraresi?

Ovvio che talora ti fregano come accaduto su PLT Energia – continua ancora Guido Bellosta – su cui avevamo duramente puntato e che poi ci furono tolte dal portafoglio con una vergognosa OPA obbligatoria.

Guadagnammo anche con questa OPA ma la quotazione fissata era bassissima.

Prima di noi se ne era accorto il proprietario che provvide al delisting.

Quindi – continua ancora Guido Bellosta -proseguiremo con la tattica di avere poche azioni nel portafoglio virtuale (ricordiamo che oltre ai preziosi americani ci sono molte First Capital CV, un pugno di DHH, warrant FINE FOODS, qualche Snam e qualche RWAY) includiamo ora TAS che opera in un settore digitale interessante per le banche e che ha mostrato uno straordinario turn around reddituale e mettiamo sempre la liquidità sui titoli sotto OPA nella speranza che si duplichi quanto già avvenuto con Autostrade Torino Milano e Carraro….e cioè un incremento dell’OPA.

Infatti queste operazioni sono state studiate e lanciate settmane fa.

Da quel giorno le borse sono salite e non è velleitario chiedere un incremento. Quindi occhio alle OPA lanciate su Cerved o Panaria.

Male che vada si consegnano le azioni all’OPA (NON DIMENTICARE DI FARLO!) e non si perde quasi niente.

Se va bene come con ASTM – conclude ancora Guido Bellosta -si ha un 10% in poche settimane o un 5% come per CARRARO. Un biglietto della lotteria a costo contenuto….”

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