Prevedere l’andamento dei mercati è possibile?
Prevedere un crollo dei mercati è forse il sogno di molti investitori. D’altra parte se fosse possibile si perderebbe anche gran parte del fascino stesso legato al mondo della Borsa.
In questo articolo ti parlo di tre indici che sulla carta possono prevedere il futuro andamento dei mercati, ma sarà davvero così?
L’indice VIX
Fra i più conosciuti al mondo; il CBOE Volatility Index, comunemente abbreviato in “VIX”, è un indice che riflette la volatilità delle opzioni sull’S&P 500.
Avendo le opzioni scadenza a breve termine, il VIX non fa altro che generare una proiezione della volatilità nei successivi 30 giorni.
La volatilità, o la velocità con cui i prezzi cambiano, è spesso vista come un modo per misurare il sentimento del mercato, e in particolare il grado di paura tra i partecipanti al mercato. Proprio per questo motivo l’indice viene spesso soprannominato indice della paura.
Questo però non significa che l’indice VIX descrive letteralmente la paura di un calo delle Borse, anzi: durante un periodo di incertezza, la paura di un crollo stimola la domanda di opzioni put, acquistate dagli investitori con l’obiettivo di coprirsi da eventuali ribassi. Questo spinge verso l’alto la loro volatilità e dunque anche del VIX.
Ora che abbiamo descritto come funziona, possiamo vedere se effettivamente il VIX ci aiuta a prevedere un crollo dei mercati. Vediamo in questo grafico alcuni casi passati.
Abbiamo evidenziato alcuni picchi del VIX (in rosso). I due punti più alti sono eloquenti: nel 2008 il VIX è arrivato quasi a quota 80, evidenziando una grande domanda di opzioni put e dunque un’enorme volatilità sul mercato.
Purtroppo però, va segnalato come la volatilità sui mercati si manifesta sempre quando ormai è tardi.
Vixcentral
Diverso è il caso del sito Vixcentral (http://vixcentral.com/), in questo sito viene proposto non tanto il vix in quanto fotografia del presente, ma il Vix in ottica prospettica futura.
In questo sito, infatti, viene rappresentata la struttura a termine dei contratti future sul vix, in pratica, sono rappresentate le scadenze future dei future e tramite il concetto di contango o backwardation si può vedere come i future stanno scontando l’andamento futuro della volatilità.
In sostanza, questo sito davvero è in grado di darci un outlook sul futuro della volatilità.
Anche questo però non è esente da controindicazioni: primo, non è facilmente intuibile per tutti il l’interpretazione dei future nei casi di contango o backwardation, secondo, il sito viene aggiornate svariate volte al minuto e da un giorno all’altro si può vedere anche grandi differenze nel comportamento della curva.
Questo è normalmente un pregio, significa che il sito è aderente al sentiment degli operatori del mercato, ma per il risparmiatore può confondere vedere una ampia varianza nei dati.
Temphelps Index
Ho già avuto modo di parlare del Temphelps Index in questo articolo di qualche mese fa. Studiato dalla Federal Reserve, l’indice non fa altro che tenere traccia dei lavoratori a tempo determinato negli Stati Uniti.
La cosa interessante di questo grafico è rappresentata dalle zone grigie che attraversano il grafico verticalmente. In queste aree il grafico è calato sensibilmente, soprattutto quella relativa a marzo 2020.
Cosa è successo in queste aree? Si tratta dei periodi di recessione negli Stati Uniti che, guarda caso, si sono verificati in concomitanza con le principali crisi finanziarie del mondo.
Anche in questo caso, però, dobbiamo chiederci se il Temphelps Index è efficace o meno quando si tratta di prevedere un crollo. La risposta è no, e la motivazione è molto semplice: un calo dei lavoratori a tempo determinato, quindi il licenziamento in massa di lavoratori, è sempre la conseguenza di crisi già in atto, i cui effetti si sono già manifestati sui mercati finanziari.
Guardando al grafico, notiamo come alcune volte effettivamente il calo sia iniziato prima del real crollo, altre volte come nel 1996, un calo non ha poi portato ad alcun crollo.
Il caso più esemplare è dato dal 2020 quando ovviamente non c’è stato alcun calo preventivo.
Il Trendycator arriva in aiuto
In un nostro recente articolo abbiamo parlato del paradosso dell’Analysis Paralysis: troppe informazioni finiscono spesso con il creare ancor più confusione in chi deve investire in borsa. Decidere come allocare il proprio denaro non è cosa facile e se pretendiamo di capire tutto rischiamo di farci prendere dalla “sindrome dell’analista”.
D’altronde, predire un crollo dei mercati è davvero molto difficile e gli indici che abbiamo presentato più che aiutarci sembrano proprio confonderci: nessuno dei tre indici sembra in grado di prevedere con certezza un crollo.
La domanda che a questo punto dobbiamo porci è: abbiamo davvero bisogno di prevedere il futuro?
Proprio per questi motivi RendimentoFondi ha ideato il Trendycator, anch’esso non è infallibile e non tenta mai di prevedere il futuro.
E’ in grado altresì di segnalare il momento esatto nel quale conviene acquistare o vendere la quota di uno strumento finanziario. Così facendo, possiamo uscire dalla frenesia di accampare previsioni: il Trendycator ci segnalerà quando è il momento di entrare e quando sarà giunto il momento di impiegare altrove il nostro capitale.
Seguendo alla lettera i segnali di buy e sell che ci vengono forniti, non saremo in grado di evitare i periodi di crollo delle Borse, ma acquisiremo comfort psicologico, avendo la tranquillità di un algoritmo che si occupa di calcolare il giusto timing per gestire la posizione.
Demandando ad un algoritmo queste decisioni noi saremo in grado di vivere serenamente la nostra giornata e poter dare il giusto peso alle altre componenti, quali famiglia e lavoro, senza l’assillo di dover sempre guardare il telefonino per sapere se la nostra azione fa +1% o -1%.
Torniamo proprietari del nostro tempo e non schiavi dei nostri investimenti.
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(Articolo a cura di RendimentoFondi)