Inflazione, ETF e tassi USA
Ancora inflazione: gli investitori comprano a man bassa ETF e fondi obbligazionari indicizzati, così che è ormai un boom di capitali verso gli ETF inflation linked.
In questo articolo torniamo a parlare di inflazione. Secondo ETFGI (società di ricerca e consulenza indipendente su ETF ed ETP), da inizio anno a fine settembre sono affluiti 31,7 miliardi di dollari verso gli ETF obbligazionari indicizzati, portando gli asset complessivi a quota 114 miliardi.
Di inflazione e di ETF legati a questo tema ne avevamo già parlato a maggio scorso in questo articolo, segnalando tra gli altri l’iShares TIPS Bond ETF (ISIN: IE00B1FZSC47). ETF che sta dando enormi soddisfazioni e che a distanza di sei mesi è letteralmente decollato. Guarda questa tabella di sintesi, con i prezzi e le date significativi: a fine maggio quando ne ho parlato per la prima volta quotava poco sopra 200, a giugno quando il nostro Trendycator ha dato il segnale di BUY valeva quasi 208 e oggi vale oltre 227.
Ma il trend è finito? No, non lo è, e anzi le dinamiche dell’inflazione non vogliono rallentare.
Inoltre, è particolarmente interessante osservare come il mercato stia puntando su un dollaro forte contro euro per i prossimi anni. E la cosa non stupisce: la FED dovrà iniziare ad alzare i tassi negli USA prima della BCE ed inoltre l’inflazione americana è più alta di quella europea con un ciclo economico ormai maturo e ben oltre il solo recupero delle perdite derivanti dal Covid.
Ma a parte l’attuale convenienza ad essere investiti in dollari, ci sono altri motivi per prendere in seria considerazione i TIPS rispetto ai bond europei legati all’inflazione?
Si, e per capirlo ci siamo addentrati nei meccanismi di indicizzazione delle due tipologie di titoli, che sono naturalmente diversi.
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(Articolo a cura di RendimentoFondi)