ATTENZIONE Leonardo a breakeven… e le altre azioni italiane…
La domanda che tutti ci dobbiamo porre è cosa succede se il FTSE MIB 40 supera 35.500 cioè se davvero riesce a sfondare una sfilta ben organizzata di massimi che fanno da resistenza. Ci sono 2 alternative:
1. La prima è che sia una trappola per Tori, come le altre due che si sono verificate a maggio e a inizio novembre 2024
2. La seconda è un boom spettacolare
Quale delle due alternative non so e francamente sarebbe davvero difficile da dire perché il mondo non è prevedibile (guardate cosa è successo in Siria, un regime totalitario vecchio di 54 anni che crolla in una settimana). Propenderei per il boom ma poi c’è qualcuno che mi accusa di essere sempre ottimista e quindi rimango sul vago. Del resto l’analisi tecnica serve proprio a questo: non a prevedere ma a capire cosa stanno facendo gli altri. E se guardate i grafici non potete fare altro che concordare che gli “altri” stanno comprando a piene mani, che sia Italia o sia Nasdaq.
Per questo il portafoglio dell’Indipendente di Borsa rimane cauto e cerchiamo come sempre di non superare i 10 titoli.
Aggiungeteci anche che i mercati finanziari si preparano a una settimana cruciale, con decisioni attese dalle banche centrali di tutto il mondo, un importante incontro politico in Cina (qui siamo alle comiche, i mercati hanno apprezzato che il comitato centrare abbia scritto che passeranno da misure “proattive” per il rilancio dell’economia a misure “più proattive” … della serie quando non sai cosa fare datt alla macroeconomia) e dati chiave sull’inflazione negli Stati Uniti che potrebbero influenzare profondamente le strategie economiche globali.
Domani, la Banca Centrale Australiana dovrebbe mantenere invariato il tasso di interesse di riferimento nella sua ultima riunione dell’anno, un segnale che l’economia del paese potrebbe iniziare a mostrare segni di rallentamento. Nel frattempo, la Banca Centrale Europea, la Banca del Canada e la Banca Nazionale Svizzera potrebbero adottare un approccio più morbido, con tagli compresi tra un quarto e mezzo punto percentuale.
Negli Stati Uniti, l’attenzione si concentra sulla Federal Reserve, che si riunirà la prossima settimana il 18 dicembre. Questo mercoledì saranno pubblicati i dati sull’inflazione al consumo, un tassello decisivo per orientare le scelte del FOMC (Federal Open Market Committee). Il consenso del mercato prevede un leggero aumento dell’inflazione, ritenuto però insufficiente a far deragliare un possibile allentamento della politica monetaria. Tuttavia, la decisione di gennaio potrebbe rivelarsi più complessa e segnare un punto di svolta nel percorso della Fed.
Vediamo alle migliori azioni italiane:
BANCA MONTE DEI PASCHI: siamo sempre convinti che debba salire perché tecnicamente siamo sui massimi relativi degli ultimi anni e quindi momentum chiama momentum. Spettacolare la ricopertura del gap.
CAIRO: avevamo visto la manina che spazzolava il book oggi dovrebbe essere a terza barra di rialzo … troppo tardi per entrare per chi non ha avuto il coraggio di comprare … deve ritracciare non può esserci il sole sempre
LEONARDO: spostiamo lo stop loss a breakeven
OVS: siamo in prossimità dei massimi relativi dal 2022 ad oggi, occhio perché se continua dobbiamo inserirla nel portafoglio dei titoli sotto “attenzionamento” anche se mancano platealmente i volumi
REVO: segnalata dall’indicatore ITI come uno dei migliori titoli del listino italiano dalla rottura del massimo del collocamento ha iniziato a correre e non sembra voler smettere … attenzione titolo illiquido
FINCANTIERI: la guerra spinge le navi ? Stesso discorso di OVS se continua dovremo occuparcene. In questo caso guardate i volumi di accumulo. E poi se anche il grafico è mensile 3 barre rialziste (la famosa legge delle 3 barre non scritta da nessuna parte) è sempre valida e qui siamo alle 2 barre rialziste …
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