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Musicista, musicologo e sindaco di Firenze, dal 1985 al 1989. È morto all’età di 87 anni Massimo Bogianckino, sovrintendente per due distinti mandati del Teatro del Maggio Fiorentino, quando ancora si chiamava Ente Autonomo Teatro Comunale di Firenze. La scomparsa, lunedì 7 dicembre a Firenze, è stata resa nota dalla moglie Judith solo ad esequie avvenute.

 Nato a Roma nel 1922, Bogianckino si diplomò in musicologia presso il Conservatorio e all’Accademia di Santa Cecilia, allievo di Alfredo Casella per il pianoforte e di Virgilio Mortari per la composizione; all’università di Roma si laureò in Lettere Filosofia. Personalità di caratura internazionale, illuminato organizzatore musicale, amico dei più grandi artisti ed esponenti della cultura del Novecento, Bogianckino cominciò giovanissimo la carriera pianistica, svolgendo attività concertistica in Europa e America e legando il suo nome anche a numerose prime esecuzioni di musica contemporanea. In seguito, si dedicò prevalentemente alla musicologia. Trasferitosi negli Usa, insegnò al Carnegie Institute di Pittsburgh dal 1948 al ’51; rientrato in Italia, dopo aver tenuto varie cattedre in discipline musicali – al Conservatorio Rossini di Pesaro pianoforte e musica da camera, e al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma storia ed estetica della musica -, dal 1967 fu nominato docente di storia della musica all’Università di Perugia.

Bogianckino ha ricoperto, tra gli altri, l’incarico di direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana (1959-1985 e negli anni Novanta), di direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma (1963-1968), di sovrintendente del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Dal 1972 fu direttore artistico del teatro alla Scala di Milano e dall’ottobre 1975 al 1981 consulente artistico e poi sovrintendente del teatro Comunale di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, quindi dal 1981 al 1985 amministratore generale dell’Opera di Parigi.

È del 1985 l’approdo alla politica, in un esperimento che fa di Firenze un laboratorio di nuove alleanze. Sindaco e uomo di cultura, Bogianckino si preoccupa della collocazione internazionale di Firenze come città d’arte. Da qui una delle sue ambizioni: «ridisegnare il volto» di Firenze, a partire dal suo aeroporto, all’epoca da lui considerato non all’altezza. Costretto a lasciare per ragioni di salute nel 1989, Bogianckino tornò alla sua prima passione, la musica, assumendo la carica di Sovrintendente del Teatro e del Maggio Musicale Fiorentino fino al dicembre 1994. E stasera il Maggio lo ricorderà dedicandogli il concerto interpretato e diretto da Leonidas Kavakos.
In allegato: musiche di Casella