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Biennale Musica (contemporanea), si riparte. E’ la sessantesima volta. Chi non l’ha mai frequentata, almeno una volta nella vita lo deve fare. Sia che ascolti musica pop, rock, classica, moderna, antica, quant’altro. Il motivo è molto semplice. Chi si pone davanti alla musica con passione e non solo per farsi intrattenere, dovrebbe cercare di andare avanti. Non fermarsi al “mi piace” e “non mi piace”. Cercare di scoprire nuovi sentieri, linguaggi, sensi, per capire e guardare il mondo magari con occhi diversi. La musica apre, cambia. E così l’avvenura non finisce mai. E’ vero che la Biennale della Serenissima non è l’unica piazza del genere, quasi mai delude, spesso sorprende. Certo, in alcuni anni i mezzi dispiegati sono stati di più oppure di meno, ma chi è stato alla direzione artistica, almeno secondo l’opinione di chi scrive (ovviamente, si dirà) ha saputo creare percorsi interessanti. E ben organizzati. Poi la magia di Venezia, i concerti negli antichi palazzi, all’Arsenale, in luoghi pieni di storia. Venezia, insomma, detto tutto. Oggi si parte, domani la consegna dei riconoscimenti e poi via, la maratona si ferma il 16. Buon viaggio.

DAL PROGRAMMA DELLA BIENNALE

Venerdì 7 ottobre – “Ore 23 al Teatro alla Tese, Ryo Murakami/Tatsuya FujimotoThe Wall nasce dalla collaborazione tra il compositore e produttore Ryo Murakami e l’artista di video e installazioni Tatsuya Fujimoto, attivi entrambi a Osaka. Secondo Ryo Murakami le sue produzioni contengono «dance music alternativa e classica musica contemporanea, una combinazione di atmospheric ambient, noise e drone». The Wall è la prima delle otto tracce dell’album Deist, pubblicato nel 2015 dalla Bedouin Records, il cui tono cupo e ossessivo richiama, a conferma di un intreccio artistico e culturale che trascende i confini tra i generi e gli stili, il dark ambient di Lustmord, la musica di Harold Budd e il drone doom metal dei SunnO))) così come, in un altro ambito, i racconti dell’orrore del disegnatore e sceneggiatore manga Junij Ito”.

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Sabato 8 ottobre – “Ore 20, Teatro alle Tese, Leone D’Oro alla carriera di Salvatore Sciarrino. Leone D’Argento a Ryo Murakami. A seguire la Londo Sinfonietta, direttore Marco Angius. Tra un pezzo degli esordi di Sciarrino, …da un Divertimento (costituito da due pannelli: Romanza e Scherzo), e un suo lavoro recente come Cantiere del poema, «destinato ad affiancare gli amati Trois poèmes di Ravel» e incentrato sulla varietà e imprevedibilità del rapporto tra musica e testo, si collocano tre importanti partiture per voce e ensemble del primo Novecento: appunto i Trois poèmes de Stéphane Mallarmé di Ravel, le Tre liriche giapponesi e le Due poesie di Balmont di Stravinskij. Al centro del programma la prima esecuzione assoluta del ciclo vocale Immagina il deserto di Sciarrino”.