La Banca d’Italia prevede che il boom dei prezzi delle case sia finito per sempre. I massimi, sostengono, si sono visti tra la fine degli anni 90 e il 2006. Fare le previsioni su un settore economico è sempre difficile. E possono sempre essere smentite con il tempo. Questa volta tendiamo anche noi ad essere pessimisti. Vediamo perché.
In Italia, l’abbiamo detto centomila volte, c’è sempre stata una forte tendenza ad investire nel mattone. Abbiamo una percentuale altissima di proprietari di casa. I nostri ragazzi considerano l’impossibilità di comprarsi un immobile addirittura un diritto negato. Giusto o sbagliato che sia fa parte della nostra cultura. E il motivo, dal punto di vista tecnico, è molto semplice. Mancano da noi forme di risparmio credibile, del tipo fondi pensione. Per almeno due generazioni l’acquisto della casa e l’accensione del relativo mutuo altro non sono stati che un modo di risparmiare in modo forzoso. Se nei paesi anglosassoni la sicurezza che si cerca per la vecchiaia è assicurata dalla previdenza complementare, da noi si ottiene grazie agli investimenti fatti nelle quattro mura. Per questa ragione circa due terzi della ricchezza degli italiani è impiegato in immobili.
Il motivo per cui i massimi di un tempo non si raggiungeranno più derivano dunque da qualcosa che è cambiato bruscamente negli ultimi anni. Si tratta della tassazione. Per decenni la proprietà immobiliare è stata relativamente al riparo dagli eccessi fiscali, proprio perché rappresentava una riserva di valore, il risparmio degli italiani. Si tassa molto il reddito, si colpiscono in media europea i consumi, ma relativamente poco il risparmio immobiliare. Si può dire che le esenzioni fiscali sulla prima casa hanno avuto da noi la medesima ragione d’essere che hanno avuto in altri paesi gli sgravi fiscali sui fondi pensione.
Oggi, in maniera miope, si è deciso di distruggere anche questa forma di risparmio. Nel frattempo, l’attuale governo, ha aumentato le imposte anche sui fondi pensione. Tutto ciò avrà un effetto dirompente sulla tenuta della nostra ricchezza. Non solo sui prezzi delle case, che ne sono una componente fondamentale.

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