Fiat&Agnelli

L’incontro tra governo e Fiat di due giorni fa ha partorito una Topolino. Forse meno. Era difficile aspettarsi qualcosa di diverso. Il governo non aveva nulla da dare, la Fiat poco da chiedere. Pensate un po’ ci siamo ridotti a pensare che la riunione sia andata bene solo perché è durata molto: semmai è stata noiosa. E qualcuno si compiace per l’apertura di un tavolo tra le parti al ministero dello Sviluppo economico. Come si sa, in Italia, un tavolo, come una commissione, non si nega a nessuno. Soprattutto se si ha intenzione di fare poco, nulla. Il governo non […]

  

Meglio un euro debole

C’è un numeretto molto sottovalutato, ma che determinerà il numero dei nostri occupati, la crescita della produzione e della ricchezza italiana. È il cambio tra dollaro ed euro. Nei primi sette mesi del 2011 era pari a 1,41 dollari per euro. Nel medesimo periodo del 2012 l’euro si è notevolmente deprezzato rispetto alla valuta americana: e per comprare un biglietto verde erano necessari 1,28 euro. Una moneta comune debole comporta una maggiore facilità per le nostre imprese di vendere bene i servizi all’estero, grazie al positivo effetto del cambio. Ovviamente per noi diventano più care le importazioni. Il meccanismo è […]

  

Spread e Grandi Imprese

Anche i grandi soffrono. Con lo spread stabile da mesi so­pra quota 400 anche le poche grandi imprese italiane soffrono. Il paradosso è che in questo caso a goderne maggiormente sono gli stranieri. Colpa nostra certo, ma come vedremo tra poco la fac­cenda è davvero intricata. E pericolosa. Co­me ha documentato bene Laura Serafini sulSole24ore le grandi e poche multina­zionali italiane che chiedono prestiti, debbono pagare un differenziale rispet­to ai loro competitor stranieri fino a due punti percentuali. Si tratta di un muc­chio di quattrini. Pensate all’Enel e ai suoi 43 miliardi di debito. Rispetto alle grandi multinazionali straniere del­l’energia […]

  

Perchè una piccola impresa non vale un Sulcis

Ci sono delle emergenze che sono riconosciute tali dall’universo mondo. E altre, più gravi, che restano invisibili. Il mondo del lavoro in Italia gira esattamente così. I 500 minatori del Sulcis sono, anche per la spettacolarità della loro protesta, gli «angeli neri» da mantenere a tutti i costi (beninteso della collettività) esattamente nel loro improduttivo posto di lavoro. Artigiani, commercianti, agricoltori che chiudono battenti restano degli invisibili (a cui si dovrebbero aggiungere anche partite Iva e 50enni senza più lavoro). Eppure i loro casi sono numericamente e socialmente molto più pesanti. Nell’ultimo anno sono morte 14mila imprese artigiane. Ovviamente esse […]

  

Qurinale, Ingroia e dintorni

Qualche appunto sullo scontro Quirinale-Procura di Palermo e sulle contraddizioni dei protagonisti di questa vicenda. 1. Ieri intervistato dal Corrierone il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, al giornalista che gli chiede da dove sono uscite le indiscrezioni sui colloqui tra Napolitano e Mancino replica: «A questa domanda non saprei rispondere. Sicuramente non dalla procura di Palermo che difficilmente avrebbe usato un settimanale come Panorama, pur legittimamente, mai molto tenero con la stessa». Risposta sbagliata. E se Panorama (come ad esempio il <Fatto) fosse stato tenero con la Procura sarebbe stato possibile usarlo per fare uscire le indiscrezioni? Il verbo […]

  

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