Proprio in queste settimane la politica italiana si è affannata a riproporci l’ennesima riforma della scuola. Il governo Renzi ha chiamato la legge: Buona scuola. Sarebbe stato sufficiente cambiare una vocale e la riforma sarebbe stata spettacolare. In un piccolo saggio in uscita per i tipi della Rubettino, il nostro favoloso Dario Antiseri riepiloga la vecchia ma sempre giovane proposta del Buono scuola. L’idea del buono scuola è talmente di buon senso che non si riesce a capire per quale dannato motivo non sia stata già adottata. O meglio si capisce troppo bene: esso metterebbe in competizione pubblico e privato […]