“Maria” rapita dagli zingari. Dubbio o certezza?
Domenica 20 ottobre 2013 – Sant’Irene – Pegàra di Taurianova
Ci hanno sempre detto che fossero fandonie. Che le zingare non rapiscono i bambini. Che ce lo inventavamo per attaccare i poveri zingari innocenti. Come, altre baggianate, erano, secondo i buonisti di sempre, le accuse di essere ladri d’appartamento e scippatori. Tiè! Ecco la prova provata. La madonnina bionda segregata fra il sudiciume del campo zingaro in Grecia. Già solo il fatto che la coppia di nomadi che la tenevano con sé non siano i suoi genitori e che si siano contraddetti a più riprese sulle origini della bambina, a me potrebbe bastare per buttarli in una cella, cementare la chiave in un blocco unico e scaraventarlo nella Fossa delle Marianne. Ma la Giustizia deve, giustamente, cercare le proprie certezze. Intanto, la piccola vittima si trova al calduccio di un’organizzazione, Hamogelou Tou Paidiou (Il sorriso del bambino), che si occupa di assistenza all’infanzia. Amen.
Non scrivo certo per crocifiggere il popolo che cammina. Le sue origini corrispondono all’alba della storia dell’Umanità. Noi Occidentali stessi siamo figli di popoli in movimento. Io, poi, da calabrese, non posso che riconoscermi una macedonia di geni intrecciati fra loro e provenienti da tutto il mondo. O quasi. Ma ciò non toglie, come già detto in altre occasioni, che porto dentro una diffidenza nei confronti dei camminanti che mi impone di prenderne le distanze.
Non sono chiari. Non sono riconoscibili. Non sono identificabili. Non si integrano, ma arrogantemente pretendono. Pretendono di entrare. Pretendono di piantare le tende. Pretendono i campi nomadi attrezzati. Pretendono di distruggerli. Pretendono le case popolari. Pretendono il rispetto dei loro costumi. Pretendono di far sposare fra loro dei ragazzini ancora minorenni. Pretendono di far sposare ragazzine minorenni con maschi adulti. Pretendono di non pagare le tasse nel Paese che li ospita. Pretendono di essere considerati nomadi, anche se costruiscono ville e imperi. I soldi? Tanti. Da dove arrivano? Boh! Non si sa. Raccattano di tutto per strada e chiedono la carità, ma hanno bocche lucenti di denti d’oro. Le donne fanno sbatacchiare nell’aria i loro pesantissimi orecchini d’oro, arricchiti di corallo o turchese come fossero di latta e plasticona. Solo i bambini vanno in giro col culo di fuori. Almeno fino a quando non sono in grado di farsi fotografare e riprendere dalle telecamere mentre assalgono i turisti in giro per le città. Non tutti, questo è vero. Ma tanti. E anche questo è vero.
Ma la cosa che ci ha sempre spaventato non aveva prove. Perché nessuno le va a cercare, forse. I Greci lo hanno fatto. E le hanno trovate. L’esame del DNA, per esempio. Fatto e rifatto. La biondissima cucciolina d’uomo non è figlia dei due zozzoni che la tenevano, sporca peggio delle loro carni, prigioniera nel campo che, sicuramente, sapeva e taceva. La piccolina è una BIMBA RAPITA? La conferma, eventualmente, a giorni. Per il momento gli avvocati della coppia dichiarano “la bimba è stata affidata alla coppia dalla madre biologica, che non poteva prendersene cura…” Gli avvocati…
Ma, intanto, che gli fai, ai due immondi rapitori? Li condanni a qualche anno di galera e poi li liberi per le strade dell’Europa? Sapete dove andranno, vero? Valicheranno le Alpi e andranno nell’unico Paese dove gli zingari vivono sereni.
Mi fermo qui. Già altre volte mi hanno detto che sono razzista. E non lo sono. Ma la foto della bimba biondissima e con gli occhi di ghiaccio, che si è messa a piangere appena liberata e non ha smesso per ore, stampiamola e teniamola, incorniciata, sul nostro comodino. Così, giusto per non dimenticare.
… fra me e me. Abbracciando le mie nipotine strette strette…