Venerdì, 27 aprile 1945, senza più santi in paradiso – Dongo

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Vestita d’Amore, la giovane donna si consegna alla Storia e al nemico del suo Amato, con eroico coraggio e sprezzo della morte. Sceglie di accompagnare il suo “Ben” fino all’incontro con la fine. Fino all’ultima delle pagine di un diario “lungo” oltre quindici anni. Decide di stringere la mano dell’uomo più amato e odiato d’Italia mentre le pallottole li trapassano entrambi, stroncando due ormai misere vite umane e il loro Amore che diventerà Letteratura, Arte, Storia…

Claretta aveva solo 35 anni. Era bellissima. Elegante. Volitiva e tenace. Coraggiosa sino alla sfrontatezza, tanto da voler incontrare Donna Rachele, moglie del Duce e madre dei suoi figli, per confessare e difendere il proprio sentimento per colui il quale l’avrebbe avuta al proprio fianco nell’ultimo istante di vita.

Benito Mussolini non fu lasciato solo dal destino all’incontro con l’ingiustizia e la morte violenta: il Cielo, probabilmente, gli concesse il dono di finire avvolto dall’Amore puro di una donna che, per Lui, aveva rinunciato a qualsiasi altra vita che non fosse quella che riusciva a rubare ai mille impegni del capo del fascismo. Una giovane devota, che non ha detto No nemmeno alla morte, pur di celebrare come sacramenti i propri sentimenti.

Un Dono, Claretta.

Un Esempio di Amore dedicato, consegnato, sacrificato.

Il resto sono parole. Vane. A volte, volgari.

Oggi, blasfeme.

Clarice Petacci fu assassinata, senza processo, a Giulino di Mezzegra, il 28 aprile 1945. Il 29 aprile 1945, il Suo cadavere venne esposto, appeso a testa in giù (dopo essere stato martoriato da una folla barbara) alla pensilina di un distributore di benzina, a piazzale Loreto a Milano. Il giorno dopo, venne sepolto per la prima volta in una fossa del campo 16 del Cimitero Maggiore di Milano. Il 2 maggio dello stesso anno, la salma venne riesumata e trasferita in una fossa del campo 10. Solo nel 1956 il governo italiano ne autorizzò il trasferimento nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale del Verano a Roma.

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Morti tutti i discendenti diretti, negli ultimi anni quella sepoltura risultava essere abbandonata e cadente.

Claretta, vestita d’Amore.

 

 

 

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