Boom per il mercato della formazione aziendale, +48% nei prossimi 10 anni
BOOM PER IL MERCATO GLOBALE DELLA FORMAZIONE AZIENDALE: ENTRO I PROSSIMI 10 ANNI PREVISTI RICAVI VICINI A QUOTA 700 MILIARDI DI EURO (+48% SUL 2025)
“La capacità di apprendere più velocemente dei vostri concorrenti potrebbe essere il solo vantaggio competitivo che avete”: mai banali le parole dell’imprenditore olandese Arie De Geus che mette in risalto, e non poco, il valore e l’importanza dell’apprendimento e della formazione, costante e mirata, all’interno di aziende e organizzazioni che puntano ad acquisire sempre più autorità nel proprio settore di competenza. Il medesimo concetto, stando a una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, realtà nata con l’obiettivo di valorizzare la ricerca e i ricercatori a 360° che promuove la crescita professionale e personale dei propri dipendenti attraverso proposte e piani ad hoc, assume ancora più rilevanza considerando sia la quotidianità sia, in particolar modo, le prospettive future. A tal proposito arrivano conferme da un recente approfondimento a firma di Allied Market Research che focalizza l’attenzione sull’esplosione del mercato globale della formazione aziendale, chiamata anche “corporate training”: entrando più nel dettaglio, si prevede che l’asset sfiorerà i 700 miliardi di fatturato entro i prossimi 10 anni (+48% sul 2025). Sulla medesima lunghezza d’onda, in termini contenutistici, si dimostra EinPressWire che si concentra proprio sull’anno corrente, il quale si chiuderà con ricavi superiori a quota 300 miliardi. E ancora, Linkedin offre una visione prettamente europea del mercato del corporate training: a livello di entrate, il 2025 si chiuderà con circa 15 miliardi di euro ricavi. Entro i prossimi 8 anni, è previsto un ulteriore incremento superiore a quota 23 miliardi con una crescita media annuale composta dell’8%. I paesi più lungimiranti del Vecchio Continente? Sicuramente Regno Unito e Germania che, per quanto riguarda la crescita formativa dei singoli lavoratori, puntano su corsi molto specializzati, soprattutto, sull’utilizzo di tool e piattaforme d’intelligenza artificiale, la tecnologia del momento secondo i principali esperti globali.
La Spagna, invece, scommette fortemente sul digitale e sul lavoro da remoto e, per questo motivo, vuole offrire, sempre più in vista dei prossimi anni, corsi immersivi e flessibili che professionisti di tutte le età possono seguire da casa al fine di garantire loro anche un miglior equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa. E l’Italia? Secondo Research & Markets chiuderà l’anno corrente con ricavi pari a 5 miliardi, tenendo in considerazione il mercato di riferimento. Restando in ottica Bel Paese, ad emergere è l’attenzione delle imprese italiane nell’offerta formativa, strutturata per migliorare la produttività dei dipendenti. In quali città si trovano le aziende più virtuose? Roma, Torino e Milano, metropoli in cui hanno sede realtà che vedono nella formazione un asset strategico come la Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB). “Come già anticipato da Arie De Geus la capacità di apprendimento risulta un vantaggio competitivo dinanzi ai propri competitor – afferma Veronica Comi, Direttore Generale della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica – In qualità di azienda di spicco nel nostro asset siamo chiamati ad essere sempre più performanti ed efficaci e, al fine di restare al passo con i tempi, crediamo che la formazione sia il volano per arricchire il bagaglio tecnico e cognitivo dei nostri professionisti. Questi ultimi sono gli artefici dei nostri risultati e della crescita di Fondazione sia in termini operativi sia a livello di brand awareness e, proprio per questo, vogliamo garantire loro l’opportunità di crescere sia personalmente sia professionalmente. Come? Ogni anno viene richiesto ai dipendenti, molto attenti ad analizzare i principali trend di mercato oltre alle esigenze di Enti e ricercatori, quali necessità formative hanno e, a seguito di confronti interni anche con i componenti del Consiglio di Amministrazione, viene redatto un piano specifico contenente possibili percorsi formativi loro utili al fine di ottenere le skill ricercate. Attraverso questa modalità siamo in grado di offrire corsi di aggiornamento su misura o taylormade. D’altronde, un dipendente che viene ascoltato e formato, risulta anche più stimolato a crescere e, di conseguenza, a far crescere la realtà per cui lavora”.
Fanno seguito alle parole di Veronica Comi, ulteriori indicazioni di scenario legate ai trend che caratterizzeranno il settore della formazione aziendale in vista dei prossimi anni. Qui torna di moda l’approfondimento precedentemente citato a cura di EinPressWire, il quale concentra l’attenzione sull’intelligenza artificiale e i cosiddetti software “AI-addicted” con i quali è possibile fornire vere e proprie training experience attraverso l’aiuto di un’altra tecnologia di grande valore ed impatto quale la realtà virtuale. Grazie ad esse, infatti, è possibile far vivere ai corsisti autentiche riproduzioni di situazioni reali al fine di mettere in pratica quanto appreso durante la parte teorica del corso in questione. Sempre stando alla medesima fonte, in Irlanda è stato pensato un software capace, a cadenza variabile, di mettere in risalto le carenze dei dipendenti e, di conseguenza, di indicare agli HR leader, o responsabili delle risorse umane, come intervenire tempestivamente e aiutare i professionisti ad aggiornarsi, restando così allineati e pronti ad affrontare le nuove sfide che offre il panorama lavorativo attuale.

