Boom per il mercato globale dei servizi di ricerca
BOOM PER LIL MERCATO GLOBALE DEI SERVIZI DI RICERCA: PREVISTI RICAVI SUPERIORI A QUOTA 900 MILIARDI ENTRO LA FINE DELL’ANNO CORRENTE
“Non il possesso della conoscenza, della verità irrefutabile, fa l’uomo di scienza, ma la ricerca critica, persistente e inquieta, della verità”: mai banali le parole dello storico filosofo Karl Popper che, considerando lo scenario attuale, assumono ancora più rilevanza, soprattutto, se la parola ricerca viene collegata all’ambito sanitario e scientifico. Infatti, mai come oggi, vista la crescente domanda di nuove soluzioni e cure mediche all’avanguardia a supporto di cittadini di tutte le età, risulta fondamentale investire sia nel personale qualificato, in particolar modo Scientific Officer e ricercatori, sia in progetti e iniziative futuristiche e alla portata di tutti. E, sotto questo punto di vista, l’attenzione delle principali realtà globali sul tema risulta a dir poco elevata. Conferme in merito giungono da una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB), realtà specializzata nella promozione e nella valorizzazione della ricerca scientifica nel settore delle Scienze della Vita sul territorio lombardo. A questo proposito si inizia con il mondo dei mercati. Sotto questo punto di vista emerge l’analisi di scenario, di portata globale, offerta da Research and Markets: entrando più nel dettaglio, il mercato dei servizi di ricerca e sviluppo scientifico, dopo aver superato gli 800 miliardi di euro di incassi nel 2024, chiuderà l’anno corrente ben oltre quota 900 miliardi (+8%), registrando una crescita media annuale composta (CAGR) dell’8%. Ma non è tutto perché, entro i prossimi 4 anni, verrà addirittura sfondato il muro dei mille miliardi. Le ragioni dietro a questo incremento prorompente? Innumerevoli, a partire dalle ricerche, sempre più precise e costanti, sulla genetica umana da parte dei professionisti del settore e in preparazione a eventuali nuove pandemie o malattie contagiose.
All’interno di questo scenario in grande evoluzione, emerge una categoria, anzi una tipologia in particolare di servizi di ricerca sia per ragioni economiche sia per crescita tecnologica e digitale. Si tratta di quei servizi legati alle cosiddette “Life Science”, ovvero scienze della vita. A livello prettamente operativo, si sta parlando di tutte quelle attività e iniziative utili al fine di ottenere significativi progressi in campo medico e, soprattutto, nel ramo delle biotecnologie e della genomica, vale a dire lo studio della genetica o del materiale genetico degli organismi. Ulteriori spunti in merito al contesto analizzato giungono dall’Italia, dove il settore delle scienze della vita secondo l’Istat rappresenta l’11% del Pil nazionale, e, nel dettaglio, da un esperto del settore, ovvero Andrea Donnini, presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, realtà di spicco a livello nazionale ed europeo che sostiene lo sviluppo del capitale umano e tecnologico attraverso iniziative concrete e finanziamenti a fondo perduto indirizzati a progetti scientifici sottomessi in risposta a iniziative quali il bando “From Bed to Bench: the Way to Innovation”, pensato per supportare tutti quei professionisti del territorio lombardo che vogliono abbracciare le tecnologie emergenti e rivoluzionare il settore sanitario, mantenendo al centro dell’attenzione la figura del paziente: “Il mercato dei servizi di ricerca e sviluppo scientifico risulta in grande ascesa perché, al giorno d’oggi, fare ricerca risulta essenziale in tutti i campi del sapere, ma, in particolar modo, nel contesto sanitario. Ci tengo a sottolineare che, solo l’asset delle «Scienze della Vita» prevede ricavi globali quasi triplicati entro il 2034, sfiorando i 270 miliardi. Ogni anno, con velocità a dir poco sorprendenti, nascono nuove esigenze e sta a noi correre ai ripari, fornendo opportunità che i giovani professionisti del settore possono sfruttare a dovere. Tra queste c’è proprio il bando “From Bed to Bench: the Way to Innovation”, per il quale, in totale, è stata investita una cifra pari a 24 milioni di euro e un massimo di 2 milioni per ogni singolo progetto della durata di 36 mesi che hanno superato la valutazione della Commissione competente. Al fine di celebrare questi project, ritenuti più promettenti e finanziabili dopo un rigoroso processo di selezione scientifico/amministrativa, stiamo anche organizzando un evento ad hoc per il 30 settembre presso Palazzo Lombardia a Milano”.
Fanno seguito alle parole di Donnini, ulteriori considerazioni legate al settore delle “life science” che vedrà nell’Europa un’area in forte crescita sotto tutti i punti di vista. A confermarlo è un recente studio a cura di Precedence Research che concentra l’attenzione sulla stretta collaborazione tra aziende e fondazioni con università e istituti di ricerca del territorio. Questa risulterà la base di grandi scoperte e successi capaci di fronteggiare eventuali nuove sfide sanitarie in futuro. E i trend che caratterizzeranno l’asset nel corso dei prossimi anni? Sempre secondo Precedence Research, non possono che combaciare con l’intelligenza artificiale e tutte le altre tecnologie digitali emergenti, come la realtà virtuale, che, oltre a migliorare l’efficienza dell’operatività quotidiana di ricercatori e scienziati, possono ottimizzare l’analisi di campioni e la creazione di nuovi farmaci.

